Critica Sociale - Anno VIII - n. 12 - 1 agosto 1899
184 CRITICA SOCIALE Ma, comunque, egli domanda libertà - e sia pure soltanto per spirito streUo di Funzionario che uon vede olll·e la t,·anquillita pubblica - ei non impedirà che, forse malgrado suo, l'integrale diritto di riunione e di associazione dia alle masse co– scienza della propria forza e ne educhi per tal 1•ia l'animo ai sentimenti di solidarietà e di moralità civile che il fiacco senso religioso o la mancata istruzione ed educazione della scuola facernuo du– bitare al trepido uomo fossero per sempre perduti. Può l'uomo consentire la libertà della stampa, come un semplice prudenziale sfogo di passioni, assicurante da peggiol'i e violenti scoppi. Ma sa1·à pure soltanto per questo sindacato ampio e libero, che diverrà possibile ristaurare l'amministrazione pubblica e mettere a nudo le sanguinose ingiustizie del sistema tributario, senza incappare in nessun reato di eccitamento all'odio di classe. Per la libertà e con la libertà, accedendo alla vita politica, le moltitudini dei lavoratori, che sono tultì consuma tori, aboliranno definitivamente i dtl'itti stgno,·talì dei protezionisti e sfonderanno le iridescenti bolle di sapoue degli imperialisti, che pazzamente sognano le utopistiche conquiste dell'AFrica e della Cina, giustiOcando le enormi, inappagabili e incessante– mente crescenti richieste del militarismo profes– sionale, sempre cosi glorioso e sempre cosi affa– mato! No! non importa che l'uomo abbia la piena lu– minosa coscienza della nuo,·a prima,,e,·a che si schiuderà per la pat1'ia sotto il tonico soffio della libertà. Basti che l'uomo abbia capito che togliere la libe,·là è insipienza e pericolosaprovocaztonc, provocazione che sferza e gonfia l'onda minacciosa del malcontenlo; restituita la liberlà, questa - in– defettibilmente - recherà tutti i suoi frutti, e sa– ranno pili dolci e saporosi di quelli che, con h'epi– dante politica miopia,si attendono soltanto dall'albero dell'ordine pubblico! La conclusione di tutto ciò è che l'uomo, per quello che ha capito. non sarà mai nost1·0, ma ci dovrà sempre trovare rra lui e gH altri, gli il're– ducibili, quei che nulla vogliono capire mai. Di mezzo alla selva reazionaria, che minaccia di sor– focare lui come noi, se ci chiederà di dare in giro buoni colpi d'accetla per poter pigliare respiro, non do\ 1 remo essergli sca1-si di aiuto; ma a sua volta ei dovr:\ rispondere a noi delle 11ro11iesse che da molli a>1ni si ,•ipetono sem1n·e, e di cui ha osato una volta, tra lo scroscio violento dei vi– tuperi della maggioranza, chiedere conto .... agli altri! }ifa più importante nncom si è che le cose, che l'uomo ha capite, siano state divulgate dall'altra riva. Pel' effetto di ciò le classi dominanti, ratte avvisate, perdono di fronte alla storia ed alla na– zione quella relativa attenuante della loro igno– ranza! Ora esse sanno che la libel'tà non è il per– fido consiglio della parte avversa o sediziosa, cupida di valersene per trarre a morte ed a rovina la fortunata l'ivale. No: ora è fatto interamento ad esse palese che la libe,·tà è l'unica via di salute per tutti, la sola luce che rischia1·a i precipizi lungo l'erta delta montagna tenebrosa. e l'inse– gnamento non sarà accolto, tanto peggio per tutti, ma la colpa non sarà nostra, nè dell'uomo che noi avremo difeso. Ah! se quest'uomo, pur dal suo angusto punto di vista di montanaro avido ed astuto, attraverso la libertà volendo arrivare all'o"line pubblico ed alla sconfitta del malcontento. incappasse per via nella ristorazione economica del paese, nella fon– dazione di un regime aperto e largamente produt– tore, e rinvigorisse le industrie, dando sicurezza ai capitali, e salvasse i piccoli tassando di più i più 810 ec li 'lo o dnco gl'Ossi,e creasse il Proletariato c1·eando alla pel'nne la Borghesia, e rormasse il nocciolo di un g1·a11de paese sinceramente e capitalisticamente moderno; quanta gloria per lui o quanta riconoscenza! Sì, quanta riconoscenza - anche da parte no– stra - non fosso altro perchò allo1·a potremmo, secondo le nostre intime tendenze, schiera1·ci fran– camente contro questo rustico personaggio di Balzac che sembra a,•er condensati in sè (sia venia per i genitid) tutli i più saggi egoismi del pi(, piatto senso comune del pii, classico fra i pate,·fa>niltas del dil'itto romano: o co,i potremmo finalmente sba1·azzarci di questo mantello mezzo cotone libe– rale-democratico, che fin qui siamo stati costretti un po' troppo a gabellare per pu,·a lana socia· lista! CL<UDIO TREVES. LAQUESTIONE D L TRANSVAAL (CRONACA POLITICA) La quostione del Transvaal è uno dei ratti più lnlo• ressanJj della politica internAZionolo di questi ultimi anni. E curioso inratti Il vedere come rra il Transvanl e l'Inghilterra - due Stati virtualmente indipendenti, ma real monte quello a questa subordinato - l'interesse econQmico sia stato Il movente {determinato esso stes~o da. lott& por la prevalenza di rane di,·erse) che fece sorgere questa questione; la. quo.lo, come una parte della stampa in,:rlos~sollecitò, avrebbe potuto conehiu– dersi in un conflitto armato. Lo questioni delle imposte, ossia il problema fiscale, che nello svolgimento teorico della finanza è oggetto di cosi gravi controversie fra gli Individualisti ed i seguaci della scuola etico-giuridica, sono state, in con• creta, più di una. volta la causa che sollevò la popo– laziono di uno stesso Stato, dimostrando con il ratto, a quelli che professano la teorìa. giuridico-etica, che le popolazioni attendono dalle imposte un corrispottivo di servizi pubblici. Ma. so il fiscalismo l'u una delle pre– cipuo rta lo cagioni che maturarono la. rivoluzione francese, ed è tuttora il logico protosto di quasi tutto le agitaiioni politiche e sociali, non cessò n.ltresl di agire internazionalmente, romontando le secessioni dì colonie o di regioni soggette. I.o. indipendenu degli Stati Uniti si riconnett& ad una questione di tasse, e !"ultima guerra ispano-americana ha rinnovato in Cuba le tradizioni delle rivoluzioni popolari, che a Milano, in Sicilia o altrove furono l'effetto In gran parte di un troppo ingordo Histema fiscale. Ma il caso del Transvaal, quale oggi si presenta, ha peculiari caratteri che no contraddistinguono l'indivi– dualità. 11Transvaal non ~, a nonna dei vigenti trattati in– ternazionali, riconosciuto come tato incondizionata– mente indipendente. Nella composizione degli Stati moderni esune, come per la Bulgaria di fronto alla Turchia, una. condizione di vassa:laggio dissimulato, cho giuridicamente sottopone uno Stato ad un altro, sebbene In realtà questi legami dì dipendenza giuridica sicno più o meno temperati da conLingenze (special– mente economiche) di,•erse. Così, por etTetto dello Mlesso trattato con il quale l'Inghilterra riconosce l'indipen– denza del Transvaal, è 1mposlo al Transvaal di non trattare con una nazione slNniora se non con il solo intermediario dell'Inghilterra. La. posizione del Tran • svaal nell"1\(rica è quindi in questo flltLOidentica a quella della Bulgaria in Europa. Entrambi questi Stati nei limi ti delle proprie frontiere hanno piena ed incon– trasta.ta sovranità giuridica. internaziona.lmente rlcono• nos ciuta. Ma per intendero i renomeni che oggi si s,•oJgono nel Transva,l occorre sHorarne la storia. La colonizzazione del Transvaal fu intrapresa. prima– mente <lall'Olanda. nel periodo della sua grande espan– sione coloniale. Oli Olandesi trapiantati nel Transvaal perdettero indi quasi completamento la continuità con la patria lontana o perpetuarono in questa. regione i
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