Critica Sociale - Anno VIII - n. 11 - 16 luglio 1899
170 CRl'l'IOA SOCIALE tollerate. Ma se invece pretendono con scritti, con discorsi, con riunioni di agire efficacemente sull'opi– nione pubblica contro ..... ropi11ione dol Govorno, allora Pelloux, sebbene convenga. che non sono delittuo1e, perchè le associazioni delittuose sono pre,•iste dal Co– dice penale, pure le mando. a spasso - limitandosi per altro a punire con l'arrosLo Clnoa tro mesi o con l'o.m– menda fino a tiro 1000 i membri che si propongano di ricostituirsi per continuare la loro propaganda. In– somma il Governo si considera come un·istituziono - e nc,n c"ò per lui cosa peggiore che d rne mate e fa1·gli contro: non sarà un delitto, ma è una cosa che non va... , ò un'indiscrezione insofferibilc: in ciò tulli i Governi sono d'accordo - anche i più liberali - l quali quando sono al potere sentono il <lovere di di– rendersi con tulle le armi contro gli avversari perchè, dicono, ,lifendendo sè stessi, dlrenrto110 (oh! dio!) la libertà. Per questo. rogione è sempre vero il fallo già molte volto osservato: che quando una legge di rea– tione s'è ficcala nella compngine delle losrgi dello Stnto non si sr1ulicn più, appunto perchè i (uo:t.ionari si ser– vono dolla legge cbo banno voluto, e i liberali che li seguono al potere penso.no che in lor mano quella legge non ò un male perchè non se ne serviranno ed in ogni caso (come sopra) so ne serviranno solo.... per salvare lo l1bcrlà ! Per gli interessi specifici del partito socialista non occorre che ripetere qui, clrc11, il diritto di associn– zione, quel che abbiamo detto sopra. per il diritto di riunione. Ci opponiamo & questo. disposiiioni. non perchè non sappiamo che cl è ugualmente applicata ancorchè non sia scritta - ma perchè vediamo in essa una linea ancor più ampia per lo sconfinamento del– l'arbitrio governati\ 1 0. Del resto rapplicazione leale di questa legge (ò permesso crederciT) dovrebbe colpire solo le l\ssociaiioni politiche che mira.no agli ordina– monti socio.li ed alla cos\ituijone dolio Stato - non le economiche (11ssociazioni di msstiero, cooperative, ecc.) - o allora il proletariato italiano, organizzato econo• micamente, dovrebbe basta.re a sè stesso anche per la conquista politica del potere, como avviene in Ger– mania, ove le associai.ioni politiche hanno vita cosl precaria e dovo pure il partito socialista è più presso al potere, perchè la. pura dottrina. socialista dal roado dell'organizzazione e~onomica trae irresistibilmente lo spirito di un'organinaiione politica non materiale di registri e di elenchi, ma. realo di intelletto e di po.s• sione politica. E quando ancora intenderanno di applicare la legge - contro lo sue parole e contro il suo senso - alle organiziazioni economiche, bisognerà. che nei grandi cantieri, nelle immense omcine Impediscano ai lavoro.– tori di comunicare rra di lor\l, di passarsi di bocca in bocca la parola, l'idea scaturita prima. sotto l"incom– bente necessità. rata.le del luoro organiziato, polita poi e illuminata dal sentimento della solidarietà e do.I raggiare di una fede intellettuale Indistruttibile. 1, ancora una volta, l'organlzzaziono economica e politica. del partito socialista non vuolsi altendere da.Ha coocessione della legge o dall'indulgere dei magistrati - esso. devo esistere per sò, nelltL coscienza invinci– bile dei lnvoratori - per il dato o rallo delle condi· zioni economiche, morali, politiche e socis,li in cui ver– sano; quanto più elettn e spirituo.le (chi ò in ,·enl\ di schernire dica platonica) sarà. tale organizzazione, di tanto sarà più forte e sicura, e polrà sfidare con cer– tezto. di vittoria le fflrze contro esso. scatenantisi. B1b tee, G n ) 81d r li socialismo è il sommo ed unico legislatore di Il berlh. per i socialisti ('). La fine del diritto di coalizione e della libertà. umana. Pellou:c I e, speriamo por l'onore e la fortuna della patrio, ullimo, decreto.: Art. 4. - Gt'impiegati, agenti ed operni addetti alle ferrovie, alte po1te, ai telegl'a/i, alla illuminazione pub– blita a ga, o a luce elellrica, anche ,e tali seri,i::i ,ono c,ercitati per me:zo cli wa privato auuntorc, che in numero lii tre o più, p,·evio conce,•fo, abbandonino il p1·op1·iouflicio o incarico, od ometlnno di adempiere al 1·egolare fun=ionamento ciel pubblico ,e,·vi.:io, sa,-anno puniti, qualora il fallo no,i co1tilui1ca t·eato più grave, con fan·uto fino a tre me,i o colla mulla fì,no a lire mille, olt1·e lfJ pene po1·tale dall'al'l. 18-L del Codice penale. Q~ando si tralli di pubblici uflir.iali, i promotori e i capi 1a1·a11nopuniti con fm•,·e,to ji.;10 a sei me1i o con la multa fino a lfre h·emila. I grandi servizi pubblici, che fanno l'onore e la rie• chena. delle maggiori nazioni d'Europa, sono io Italia, per conressione generale, una vera maledii.ione di Dio. Le noslre rerrovie sono ratte per la disperazione dei viaggiatori, le poste e i telegrflft segnano il lrionro del capriccio, l'illumino.iione delle città, tranne nei grandi Comuni che vi han do1 1 uto provvedere in fretta e furia in questi ultimi anni, è rimasta allo stato del medioevo, incerta. tra la luce del petrolio e quella della luna. Questi grandi servii.i pubblici sono stati enormi restinl per tutti i peEcicani dell'alta finanza o della bassa in• dustria. La sicurena stessa dello Stato è messa a gra• vissimo cimento dallo condizioni in cui resercizio prl• valo finirà. per restituire alla nazione le ferrovie: un enorme carrozzino economico che ne preparerà un altro politico o mora.le. Un'inchiesta. recente, contenuta in 4 enormi volumi in folio e condotta con un rigore, una imparzialità. cd un acume sin(tolarlsRimo da illustri parlamentari, riesce un terribile atto d'accusa, che non lascia spero.nza. di possibile dlresa., circa i modi ed i risulto.menti di 15 anni d'esercizio del primo e più importante tra I nostri servizi pubblici. Quest'inchiesta è stata provocata, anzi insistentemente reclamata, dai rerrovierì che, direndendo i loro diritti di lavoratori e di cittadini contro lo strapotere delle Compagnie, si preoccupavano, meglio di tanti deputati, dei collimanti interessi della naiione. Ebbene, il primo atto legislativo che il Governo de· libera, dopo tante generali lamentanze circa. il runzio– namento dei servizi pubblici in genere o dello ferrovie in ispeci<", è quello di togliere ai lavoratori il diritto di coalizione per la difesa dei loro interessi! Sembra. uoa. lugubre ironia, ed in,·ece non ò che la verilà. Il generalo Pelloux, preso dall"angi,ia peclori1 di una rollo paura, scappa a. ritroso dei tempi e della. civiltà e rimetto in discussione un'altra. volta il diritto allo (IJ Non einmo qui per fare commenti giuridici 11.I te1lo del Je• crelo: q11estoOl{nuno lut-=nd e e pi!rò capirà il aigniflcato delle nosLro OHeuatl,..ni genero.li . Ci eia 1ier allro consentito qui di rlleuu 1·:u1mrdo giuridico del rlcoreo che el vuole ammettere contro Il decreto di 1clogllmento aUa I V H:tone del Co111Egllodi Stato, la qu1le per l:t. 1ua co1tltuiione non è a.l1ro che un Trii.Hl· nnle ammlnlllratlvo che 11011 JJUÒpronunxlarsi In neuun::i gul1a In materia politica. Tra Il colonnello Ramollot e Il glurecon,ullo Donasi ranno a gara, come Cr:wottl e M::isslnelli, ::i chl le 1balla plìt m:uchlane. (,V. ddl' A).
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