Critica Sociale - Anno VIII - n. 10 - 1 luglio 1899
Bb 152 CRITICA SOCIALE e la libertà vale tutte quelle cose insieme. Nel fondo del loro ragionamento c'era lo spontaneo entusiasmo delle masse J?&rigineper la democrazia e contro l'au• torità, ed essi trascuravano persino di notare, sebbeuo un prdsentimento li facesse accorti della ingiustizia, che la libertà è diventata pel' gli operai un faUon di p,·orp·e110 economico. Chiunque viva. in Francia ba modo di constata.re il grado di alto benessere o di perfett.a. indipendenza di cui fruiscono gli operai i ma chiunque da questa im– pressione indistinta voglia passare alle riflesse compa– razioni fra lo stato dell'operaio tedesco, ad esempio, e di quello francese, colpirà come per incanto la ri– sposta al quesito, se pit'i valga un ventennio di educa– zione liberale e democratica o di legislazione sociale, tirannica ed autoritaria, por elevare la condizione della classe lavoratrice non pure sotto l'angolo visuale della indipendenza morale - il che è paclflco - ma sotto quello del benessere economico. Due anni addietro la Repubblica francese poteva pubblicare una inchiesta cosi perretla e pre cisa sui ~alai1·e.r et tlurée du lravail clan, l'indu1t1·ie f1· an çai.re (1) che avrebbe meglio potuto intitolarsi: dei progresSi della massa operaia sotto un regime democratico. Sino ad ora il Governo tedesco non ha pensato e non poteva pensare a nulla di simile. Ora. si badi che la Germania è la seconda nazione in· dustriale d'Europa. Convlen dunque concludere che dei progressi delle sue industrie nulla è toccato agli operai. suii:gf!~~i~i!~~a~~. ~:~~:oa~c1r• 1 !!t!:~, r;~fb~~~~ 0 d:f 1 g~i. verno francese, queste parole, che si trovano nel rapporto che ai riferisce alla Germania:« Può dirsi in modo gene• raie che, non ostante gli scioperi, ai quali gli opera deb bono aumenti di salario, almeno temporanei, l'operaio tedP.sco non ha punto la speranza di vedere un giorno il suo salarlo giungere al tasso di rimunerazione con• sentito all'operaio inglese o francese. Una certa sem• plicità. di vita e di costumi, poco favorevoli allo sviluppo delle grandi industrie di lusso, l'inferiorità dell'operalo tedesco come abilità manuale, il rapido accrescimento della popolazione, sono tante ragioni che spiegano il buon mercato della mano d'opera .... La rlmunerazion"' giornaliera non supera mai i 5 marchi (6,25 fr.). La rimunerazione dell'operalo ordinario, sen:a speciali attitudini, è valutata ad un tasso bassissimo. La media. ne sarebbe, secondo le pubblicazioni ufficiali, di m. 1,55 a Rreslavia, di m. 1,50 a Dresda, di m. 1,80 a Danzica, di 2 marchi a Berlino, Monaco, Prancororte, ecc. > (') I dati del resto abbondano. Secondo lo Sl<Ui&ti1che& Jahrbuch de1· Stadl Berlin, l'operalo di quella città guadagna, in media., 18marchi por settimana (21.25fr.); l'operaio di Parigi, tutte le industrie riunite. 37,20 fr., cioè un buon terzo di ph\ (Salaire& el durée du tra vail, ecc., voi. IV, p. 11). Può dirsi in generale che questa distanza si mantiene per tutte le industrie. Il tipografo, che nel \Vurtemberg (scelgo il \Vurtemberg perchò è il solo su cui si hanno i dati) guadagna 4 marchi (5 franchi), guadagna a Parigi rr. 7,20; gli operai delle fabbriche di carta, che guadagnano nel \Vurtemberg m. 2,22, guadagnano 6 rr. a Parigi. Il minatore, che ha un salario medio, nel \Vurtemberg, di fr. 3,10, riceve in Francia. 4,25 e così via. La Oer• mania, con tutta la sua legislazione sociale, con un partito socialista formidabile e con rortl organizznzioni operaie, paga gli operai un buon terzo meno della Francia repubblicana. La condizione senza. pari floridissima. degli operai dei paesi democratici (Francia ed Inghilterra) compa- ~~~a~cl~l~f \~) p~~~~ g~re::~c1!~t!~~:~ ~i!~are:::i 1 m1 democratici siano assai phi favorevoli allo sviluppo economico degli operai che non gli altri regimi. I re• gimi democratici - sia dello a j?Uisadi accenno ~ come per incidente - sviluppano la persona e l'individuo del cittadino. sino al punto .che la dignità morale od i bisogni sociali di quest'ultimo non gli acconsentono di prestare la sua opera quotidiana so non a corte con• 1 1) ~ la a-rande Inchiesta In quallro volumi, ohre le tavole dla– gramm11.t1che. 1,ubbllca1:1 dtlll'O/11ee du h·a~cr,,, i') R"cueil de t-ovport,1 ,1ur la condEtlon (lu trtn:all d l'itrtn111er. •· Allemllgne, p. 31. ( 1 ) Nc,n c'è hhmgno di 1plegnre perchè l'Inghilterra non pu() conalderaral come un reggimento monarchico. te a G., CO dizioni determinate. A prescindere dal ratto che nei rej?imi democratici la massa è realmente In. padrona A può trasformare a modo suo la. legislazione, il semplice ratio che il cittadino non è &ucldito ma membro atUvo :~~~ f:~~:~~zattt ~~~~:n~~ if~~eon!~~~~e d:!~ 0 no~f ~: L'operalo svizzero, rra.ncese od Inglese, come sono po litica.mente gli operai più liberi del mondo, sono anche economlcnmente i ph\ prosperi. Questa costante o non mai smentita coincidenza. della libertil col benessere, io non so sino a. qual punto dice che quelli siano (e, nomeni dipendenti o subordinati i quel r.he so è che sono renomeni con comitan ti ed armonici rra di loro. « La libertà è pane, pa .ne è l:bertà. » Harwegh faceva dell'interdipendenza del f attori - In versi. Chi volesse colpire la differenu ohe sussiste fra un regime democratico e un regime monnrobico, dal punto di vista dell'interesse economico della massa operaia, ba da por mente alla lotta che ora si combatte in Ger– mania dal pnrtito dell'Impero (Stumm e compagnia) contro le Camere di lavoro, ftorentissime in Fra.noia e riconosciute ufficialmente come una delle istituzlon i dello Stato. La legge dol 1884,che riconosceva in J,"rancitt, quali enti giuridici, i Sindacati opern.i, ammetteva im• plicilamente il diritto al contratto colletti,To di lavoro; le leggi del 1892 sugli arbitrati negli scioperi e sulla conciliazione delle controver,;ie del lavoro, benchè man• chevoli e bisognose di altri sviluppi, han fatto, per la indipendenza, la dignità. ed il benessere dell'individuo operaio, assai pi_ùche non tutta la pesante legislazione socialff della Germania. Re Stumm, il grottesco amico di Guglielmo, combatte le Camere del lavoro perchè, dice lui, gli operai banno da considerarsi come sotto tutela ed il bono deve scendere loro dall'alto e non deve essere il portato della loro indipendente attività.. Ecco il confJitto dei due regimi I E badate che non si tratta solo di valori morali, ma. di veri e propri valori economici. L'operaio cbe ba senso di cittadino e di in dividuo non accetta i salari, nè si piega alle condizioni che l'operaio-suddito, messo sotto tutela, accetta quasi come un grazioso regalo. Era tutt .o ciò che agli operai francesi suggeriva e strappa.va. il grido, domenica 11 giugno, nel Bois de Bo ulogn8 ed in faccia ai loro padroni, di: viva la Re– pubblica! . .. Tanto son perfettamente penetrati di questa verità i socialisti francesi, che pure l'estrema frazione dei par– titi prolelari, gli anarchici (- i quali, sia detto in pa• rentesi, hanno, con un senso politico squisito, sostenuto il maggior impeto della reazione antisemitica. e nazio– nalistica-) son diventati i difensori più decisi della legalità repubblicana. Cosi scriveva l'anarchico Jou,·nal du ~pie del 16 corrente: e Una lezione si sprigiona da questa giornata. Al– l'ora attuale, e date le spe cialissime c ondizioni della lotta politica, dati i timori giustifica.ti d'un colpo di rorza militaresco, noi siamo interessati a.Ila conserva.– zione dell'attuale forma di Governo. È Innegabile che la Repubblica. non ba dato le soddisfazioni morali e materiali che i nostri padri ne attendevano. Che il par– lamentarismo non sia l'ultima parola della felicità uni vei·sale non saremo certo noi a. contestare - anzi I Ma al modo istesso come, quando l'uragano ci sorprenJe in mezzo ad una pianur& od in una roresta, noi siamo ben lieti di ricoverarci In un casolare o in una capanna, nella quale pur non faremmo riposare le nostre donne o i nostri bimbi; parimenti, sorpresi da.Haminaccia del ferro e del fuoco, racchiusa nella reazione cesarea, noi dobbiamo correre al primo rifugio che ci si ofTre, la. Repubblica . ., Incalcolabile è la differenza fr& l'operaio-cittadino e l'operalo-suddito. L'educazione civica porta io sè un'ele– vazione generale della mente e delle abitudini sociali della. massa proletaria. La partecipazione sporadica e parzìale al governo della cosa pubblica ò il primo passo all'efTet– tivo aoverno delle cose da. parto di tutta la classe opo• raia. E l'operaio-cittadino sente la propria dignità. ele– varsi al segno, che egli non può sottostare a quelle condizioni materiali di vita, alle quali si adntta l'operalo• suddito. Ma.come tutto ciò che eleva cultura, dignit&, rettitudine, interessamento alla cosa pubblica, perfe– ziona la pianta uomo e, in quanto operaio, la rende più produttiva, l'alto e&lario che l'operaio riscuote in
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