Critica Sociale - Anno VIII - n. 10 - 1 luglio 1899

CRITICA SOCIALE 149 resistenza umana. sarà la più abbondante e nella.quale la distribuzione di cotesti beni fra coloro che li avrnnno creati col loro la\•oro sarà la più giusta, L'ideale di noi tutti, senza distinzione di scuole, non si riassume forse in queste due parole: abbondan•a e giu&tizia 1 • Ebbene, il Governo italiano si ò messo sulla. via por raggiungere quell'ideale? Bella abbondanza è quella di cui godo il popolo italiano, flagellato dalla rame, dalla pellagra., e tratto innanzi tempo a morte dalla miseria. Bella giustizia ò quella che Loglio a chi Ja,•ora.per rare ricchi coloro che godono della prole1.iono e dei mono– poli, o per recare diletto ai megalomani. So tutlo ciò è vero - e come potrebbe negarsi, - quale meraviglia se gli economisti liberali non possono approvare un tale ordinamento di produzione o di ripartizione! Vi si sono dimostro.ti contrari sino dai lempi doi o. B. Say, dei Cobden, o giù giù sino o.i r~errara o ai Molinari. Ma è amena, sapete! Volale che coloro, i quali d ifen– dono il diritlo di proprielà privata, debbano loda.re, sotlo pena di essere detti e sovversivi », coloro che quel Ji– rìtto offendono, manomettono, guastano. Bei con,enxuori siete voi, che in Italia usurpato quel nome, e che tra le cose da conservare dimenticate nientemeno che il diritto di proprietà.. Persino papa Leone Xlii, nelren– ciclica Ret·um. novarum, avverto che la giustizia e l'uma– nità sono arrese quando il Governo impone eccessivi tributi. Dito, egregi signori, vi basta !"animodi asserire che miti sieno i tributi imposti do.I nostro buon Oo– vo1•no;e se della gravezza di ossi non vi accorgete, non sarebbe, per caso, perchò altri li paga e voi li godete? Sarebbe mai possibile che voi meritaste il nomo di con– stwvatori solo perché ,•olele conservare i mali guadagni che vi procura la politica., 11vostro Governo sequestra i generi delle Società coo– perative e voi lo approvate. Che rosso una semplice questione di mio e di tuo, lo ha detto anche il Consiglio di Stato; e invero è tanto e,,idente, che non si sa l'?Omo si possa negare. Dato e non concesso che i soci di quelle Cooperative rossero inr a.mi ril•oluzionari, potevate ma– gari rucila.rli, ma.che cosa c·entra il mo.ntenero l'ordine pubblico, coll'olio, il sapone e le paste che avete seque– stra.toT Il Loria. morendo lascia la.sua sostanza per una. corta istituzione, che non doveva. essere contraria al– l'ordino pubblico poichè il vostro Governo l'approva. E poi un bel giorno salta in menle a. un generale di scio– gliere quell'associazione, e il vostro Governo allunga lo unghie rapaci e dispone della sostanza del Loria senza curarsi menoma.mente del testamento di costui. Se ciò voi dite essere diresa del diritto di proprietà. privata, ra.teci almeno ca.pire che cosa poi chiamate offesa.a quel diritto. Per teorico, siete andati a. co.var fuori quel Grippo che discorro proprio in modo singolare. Direndendo una logge che, por gli operai e gli impiegati delle ferrovie, dei telegran e di altre industrie, sostituisce il reggi– mento dello &lalulo a quello del coutratUJ, egli cita lo pencer, il quale per !"appunto dice invece che l'inci– vilimento ha per effetto di sostituire il reggimento del contrailo a quello dello &latulo. In tutte le opere dello Spencer non c'è una parola che possn, nonchè giustifi– care, almeno scusare i nostri politicanti, eppure ogni tanto vogliono fllrsone schermo. Sarà. rorse perchè qual– cuno avri"Ldetto loro che lo Spencor ora contrario ai socialisti, ed avranno fatto questo bel sillogismo: « noi siamo avversari dei socialisti, lo Sponcer è avversario dei socialisti, dunque è amico nostro. • Ma no, buona gente, egli biasima le opere vostre anche più di quelle d G11 B n dei socialisti popolari; cercate un altro per difendere il militarismo, la protezione e i monopoli. Qui mi pare di sentire qualcuno dei nostri politicanti torcere il muso e dire: « dove volole andare a flnir•e con tutti quei discorsi T Quando avrete dimostrato che noi offendiamo questo o quell"altro principio, cho cosa avrete fatto 1 Si governa. rorse coi principH Ci socca.lo col ripetere che i politicanti sono 1>eco onesti, e poi? Siele voi cli quegli altri scio cchi che giudicano gli uo– mini politici dalronestà prh• a.la e non dalle opere po– litiche? Il governare spetta alla pratica e non alln. teoria. » Bravo! Ecco dove vi volevo. Giudichiamo pure prati camente l"albero dai frutti. I vostri amici ci tolgono In, libertà., che è fisima, ideologia, dite ,•oi, e sia pure, ma. che cosa ci danno in compensot Napoleone I ave,•a tolta la libertà. a.i francesi, ma.aveva loro dat..'\gloria, quanta. ne volevano. Noi abbiamo solo la gloria di Custoza, Lissa ed Abba Garima, od à pochina.. L'Impero germa– nico non ò molto liberale; è stata. ora. presentata. al lleichstag una legge molto severa sugli scioperi, ma in compenso, che potenza militare, industriale o commer– ciale ha la Germania! ( 1 ) La stor•ia.c"insegna che spesso un popolo si è dato pace della perduta libertà, in grazia della prosperità materiale; ma noi non abbiamo nè questa nò quella.. Pagare molto quando si ò servili bene, pa– zienza; ma pagare molto od essere serviti male à doloroso. Ci sono, è vero, classi governnnti che costano al paese qmv1to quella italiana, ma recano anche coll'opera loro larghi utili a.I paese, mentre i nostri politicanti pigliano tutto e non ci danno niente. Non volete che per gli uomini pubblici si discorra di morale privata.i In tal caso chiudeteci la bocca come fece Scipione l'Africano Accusato di essere stato con Antioco in quelle relazioni in cui furono uomini nostri politicanti col Tanlongo, disse: « In questo giorno vinsi Annibale a Zama, sa– liamo al Campidoglio per ringraziare gli dei.> DisgrMia– tamente, se a noi non ma.ncano af1•icani, vittorie come quella. di Zama non ne abbiamo; ci mancano il pane od i circensi, a che dunque saliro il Campidoglio, o di che cosa dobbiamo ringraziare gli dei? Loqgoto Taine - vedet.o che non cito un autore sov– versivo - egli dimostra. come nel secolo XVIII perma– manevano i tributi feudali, mentre chi ne godeva non prestava più al popolo i servigi di cui quei tributi ora.no il prezzo. Alcunchà di simile segue ora in Italia, onde è naturale che ci sia gente alla quale rincresca di pagare tributi ai quali non corrisponde alcun utile poi paese; ed ecco perchà uomini di diversa redo e dottrina sono tratti ad unirsi por conseguire lo scopo pratico, legittimo, onesto, di direndere la roba propria. So, mentre vi si vuole pol'lar via il pano che stato mangiando, qualcuno muove in vostro soccorso, gli di– rete forse: e Adagio I prima di accell-are il vostro aiuto voglio sa.pere come la pensate sull'immortalità del– l'anima., sulla teoria del valore del Marx, sulla musica dol \Vagnert • Di tutto ciò ci sarà. tempo di discorrere dopo; intanto sai viamo il paese. Da una parte staranno coloro che vogliono allunga.re le mani, dall'altra, coloro che gradi· ,·ebbero assai non essere spogliati. V1Ll"REDO PARETO. (1) E noto che cotesta legge eugll 11cioperl.o legge del lal'ori fon.ali, ,·enrie teetè rinvl1ta •lne die dal Rtieh•tag. t!; giueto 1g– glungere che nel pae3e del reqU 1:0l1mlH •~Jwe,na lt:.:e non p11l86 In mente ad alcuno di applicarla ptr decreto Imperiale. (JVOt4 tkUa CRITICA).

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