Critica Sociale - Anno VIII - n. 10 - 1 luglio 1899
156 CRITICA OCIALE non sempre siano beneflche in deflnitlva le p1-oposte che più facihneote fanno vibrare le corde dell'en– tusill.!!mopopolare.e che i grandi e duraturi beneOci sono quasi sempre stati apportati alla umanità sof– ferente da rin:iedi poco rumorosi ed appariscenti. ma aUI ad agire con vera emcacia sui sentimenti profondi che spingono gli uomini ad operare cosi nel campo economico come fn tutti gli altri campi della attività umana. LUJOI EINAUDI. UNAREPUBBLICA ITALIANA mesi che seguirono al ratti del maggio 1898, se furono, per i partiti popolari Italiani, mesi di dolore, furono anche indubbiamente mesi d'intensa disciplina e di rapido e fecondo ammaestramento. Nè vogliamo qui pa.rlare della disciplina o dell'nmmaestramento attinti alle vicende interno del paes"', ma di un'altra fonte di esperienza politica, che per essere forse meno Immediata, non farà meno sentire I suoi buoni frutti. L'emigrazione periodica del lavoratori italiani che si recano negli Stati liberi d'Europa o d'oltre mare, e banno campo di OSBervarvl Intorno a sè il meccanismo delle libere istituzioni e Il manlrestarai e lo svolgersi dell'autogoverno popolare, non ò un ratto che sia ap– parso per la prima. volta In questi ultimi mesi. f: nuovo lnvect' Il fatto che, accanto a questa emigra• zion~ periodica ordinaria, gli avvenimenti del maggio dell'anno scorso ne banno prodotto una straordinaria: hanno spinto fuori d'Italia una massa notevole di per– sone, e di quelle appunto che più si occupa.vano di politica in. patria e che avevano quindi maggiormente la tendenza e l'attitudine ad osservare e studiare i nuovi ambienti politici nei quali venivano a trovarsi i le banno spinte qua e là nel vari Stati liberi d'Europa, le hanno posti accanto al lu·oratori italiani emigrati; e ciò ba loro permesso, sia di ,·edere coi loro propri occhi questa nuova vita politica libera, di cui, se ros– sero rimaste in patria, avrebbero avuto non la visione netta elle si ha del ratto osservato, ma un'idea Inde– terminata e conrusa i aia di Insegna.re agli altri a ve– derla. Questo cumulo di nuove osservazioni pratiche che vengono ad aumentare il bagaglio di Idee politiche delle masse la.scerà indubbiamente dietro di sè un se• dimento recondo. Ogni operalo 1tali1no 1 che abbia. vis– suto coscientemente, tenendo aperti gli occhi e guar– dando attentamente attorno a sè, in mezzo a una democrazia moderna e vivace, si sentirà. spinto, tornato in patria, invincibilmente, ruorl dell'orbita dei cosldetti partiti costituzionali i e accederà, senza dubbio di sorta, ad uno dei partiti estremi. L'emigrazione degli operai Italiani negli tali liberi è I&più proficua scuoi& di democrula i e quando (come avviene quasi sempre trattandosi di emlgraiione dall'Italia in altri Stati di Europa) essa è temporanea. Il ritorno degli emigrati nel loro paese e I& loro partecipaiione alla. vita pub– blica di questo,slgniflcano un'inruslone del rervido e vivo sangue della democraiia moderna nel « pio siero che stagna • per entro le vene della politica Italica. DI qui la necessità che di questo osserv81.ionl, attinte nella. vita delle democraile estere, vengano messe a parte il più largamente posaibile le masse popolari Italiane, ftncbè quelle oBBervazioni diventino ad esse famlgliarlssime, e si trasrormino in loro patrimonio inteUet.tuale. Non vi è miglior meno cbe mostrare G ~ l'esempio di regimi politici diversi da quello in cui si b abitua.ti a vivere - l'esempio di regimi politici i quali sono l'attuazione di ciò che, dove si vive, è pro• olamato di attuazione lmpossihile - per disperdere Il pregiudizio che attribuisce alcunchb di ratale di desti– nato, d'immutabile ad un assetto politico-soc/a1e sotto cui slamo avvezzi a vivere fin dall'lnranzia. Orbene: noi crediamo che delle osservazioni le quali si possono rare all'estero, le più giovevoli all'intento ora esposto siano quelle che si ranno a due passi dal l'It•lla: nel Canton Ticino. In altri paesi - a Ginevra, a Zurigo. a Parigi, a Bruxelles, a Londra - si potranno osservare degli esempi di democrazia più sviluppata, più larga, più ardita., più ricca. Ma tali esempi cl ai appalesano anche come Il portato di popoli prorondamente diversi dal nostro. Noi sentiamo, in quel paesi, una lingua diversa, osse,•,•iamo costumi diversi, vediamo un paesaggio e perftno un'architettura diversa; ò naturale, quindi, cho non ci meravigli_ il constatarvi Istituzioni politiche, profondamente diverse dalle nostre, aventi per base inconcussa. una libertà non revocabile in discussione una tlemocrazia In cammino continuo verso una mag: giore larghezza; è naturale che non cl sorga. spontaneo il pensiero: « se ciò è giusto, è buono, è possibile qui, perchè non dovrà essere giusto, buono, possibile anclle In Ilolla I• Precisamente l'oppo11to, invece, avviene per chi os– servi l'esempio di democraiia presentato dal Cantone Ticino. Voi pntile da Cannobio, col battello a vapore, ed arrivate a Brlssago i o meglio partite a piedi da Pmo e arri,•ate a Cavlanoi o meglio ancora vi recate da Pontetresa a ... Pootetresa, dalla. parte italiana del paese a quella svizzera. Avete impieg,to nel primo caso venti minuti i nel secondo dieci; nel terzo due. Nulla Intorno a voi è cambiato. Voi vedete lo stesso orizzonte, lo stesso lago, le stesse montagne; voi udite non solo la stessa lin gua, ma l'identica inflessione di dialetto; voi siete in me1.zo agli stessi uomini e ai medesimi costumi. Eppuro voi siete passati da un po• polo il quale (come ci ,,anno ricantando i nostri uomini politici seri o per bene) non è maturo per la libertà e la democrazia., ad uno Il quale invoca è maturo per una Repubblica a base, non pure di democrazia rap– presentativa, ma di democrazia diretta. In due minuti voi siete passali dalla verità apodittica, insegn&ta ai ragazzi delle scuole elementari, che la monarchia tem– perata è la miglior rorma di Governo, all'altra verità apodittica, insegnata ugualmente nello scuole primarie, che « la miglior rorma di Governo, per un popolo libero e Illuminato, è la repubblica rederativa e democra– tica>.(') E gli uomini ohe nascono qua, a pochi minuti di distanza dalla terra che avete or ora lasciata, na– scono con l'innata attitudine ad esercitare diritti di aasoluta e scoonnata sovranità politica, a cui nessuna cosa e nessuna persona. sta sopra, attitudine che a pochi minuti pili in là gli uomini non portano più, naacendo, nell'animo loro Questa antitesi, cosl piena, tra l'identità di rana, di lingua, di costumi, e la dissonanza di istituzioni poli– tiche ra sl che, come dicevamo, le osser\'azioni sullo sviluppo della democrazia ratte nel Cantone Ticino siano, per gl'italiani, piò suggestive ili quelle ratte In qualsiasi altro paese. ( 1) NU»A DRoz. Cor•o eltm"ntare di t•tr11•lone elefca dettato Ptr le •cuole ettmentart ntue1•e (lrad. D. Dertonì), Uellluzona, tip. cantonale, tSN, pag. H.
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