Critica Sociale - Anno VIII - n. 9 - 1 maggio 1898
CRITICA SOCIALE 133 esiste fra tali riforme e gli scopi del Partito so– cialista. Rispetto al contenuto, una riforma può esser so– stenuta anche da un altro partito per fini diversi dai nostri, senza che venga con ciò a demeritare il nostro appog~io. Per spiegarci colla maggior chiarezza possibile, prendiamo un esempio deter– minato. Nella questione militare non è necessario do– mandare la pace universale e l"abolizione degli eserciti per d1stingue1·cidagli altri partiti e dimo– strarci socialisti. Questo si può rare domandando motto, ma molto meno. Per esempio, dai momento che un esercito c·è, 1101socialisti. pur aspirando ad abolirlo e pur non riouoziando ad abolirlo a tempo opportuno - su questo bisogna insister sempre - noi vogliamo che, di rroute alla coscri– zione milita,·e, tutti siano eguali, borghe•i e prole– tarii, ricchi e poveri; vogliamo che gli studenti universilarii, i figli della borghesia non restino esenti dai servizio militare durante il periodo degli studii, perchè, se dalla coscrizione è danneg– giato lo studente, è daoneggialo anche l'operaio, e non è giusto pensare solo a rar i comodi del primo e non anche quelli del secondo. Vogliamo che i ricchi non ottengano il raccorciamento della ferma e altre facilitazioni nei loro doveri sborsando Jr,()() lire - cosa che ai poveri non è permessa - ma che debbano far i soldati precisamente alle stesse condizioni dei poveri; o tutt'al più che, se tassa militare ci de,'essere, questa sia fortemente pro– gressiva e tu correlazione colla ricchezza di chi deve pagarla. Quando la borghesia cominceril a sentire anch'essa, come il proletariato, il peso del servizio militare, quando dovrà sacrificare anch"essa i suoi interessi, i suoi affetti, le sue occupazioni al mostro dei militarismo, allora diventerà un po· an– timilitarista anch'essa, e non applaudirà più con tanto entusiasmo ai richiamo delle classi incaricato di fucilare i contadini siciliani. Ora qualche mili– tarista intransigente potrebbe da un altro puuto di vista sostenere le stesse nostre riforme. Divente- 1·emmonoi con ciò militaristi 1 Nella questione militare vi sono dei campi anche più ristretti, anche pili a1·idi, nei quali noi pos• siamo porta1·e ii ~rido della nostra critica e della nostra protesta. Per esempio : a proposito della questione dei bottoni e delle uniformi militari, di cui si occupò ii Mocenni di lugubre e umoristica memoria, una Commissione di tecnici ricercherebbe il modo di alleggerire le uniformi per aumentare il numero delle cartuccie trasportabili dal soldato, o magad per facilitare la ruga in qualche altra gto riosa battaglia arricana. Un radicale più o meno legalitario domanderebbe che gli ufficiali non po– tessero andare a1·mali ruor·i servizio, per evitare alterchi fra cittadini e soldati o malumori r,·a la nazione e l'•sercito nazionale.... non regio ('). Un socialista, invece, potrebbe fare una bellissima con• ferenza di propaganda, dimostrando !"influenza che hanno, nei formare la psicologia anticivile dei mi– litare di professione, la durlindana e i bottoni e i galloni e tutta l'altra chincaglieria, di cui l"uni– forme militare è stracarica; dimostrerebbe come il ridurre il numero dei bottoni e dei galloni rilu– centi, oltre a portare un'economia, sarebbe uu ri– dur,·e le cause che dividono l'ufOciale dal cittadino; che concedere ali'ufOciale di lasciare fuori servizio (I) Come dla,•olo mal ranno scorso unne in mente al Co1ta di ap1>0gglare la propn1la di lmbrlant per chiamare l'esercito non regio ma nulonale! lfa l'eurclto ~ bene che 11 chiami regio, come Il lotto, come gl'lmplel{all, comt la quutura, come tutto ciò che c·e di audlcio 1n Italia, Il costa dol'el'& ln,.ece proporre che roue lnUtnlato regio anche Il debito publlllco. l'uniforme significherobbe metterlo a contatto colle correnti della vita moderna, a,•vicinarlo a tutte le idee più audaci e meno conformiste, senza che nè lui rlo1•esse sentirsi obbligato a protestare, anche quando non ne aves,e voglia, nè grinterlocutori dovessero tenersi in guardia nei buttar fuol'i le loro eresia. La riforma dei regolamenti sugli abiti militari a1•rebbe cosi un grandissimo effetto nella psicologia mililare, romperebbe una delle barriere che dividono questa casta ignorante, frivola. pre– potente, dalla vita moderna, o faciliterebbe le rutu1·e tra~rormaziooi sociali, facendo si che l"esercito non fosse più per la propaganda socialista ii locusma– to,·ts 1·eslstentlte ('). A questi esempii se ne possono aggiunirere in– nniti altri; basterà ricordare, fra tanti, 1 recenti discorsi veramente magnifici del Bissolati e del Norri sugl"inrorluni del lavoro, e del '!'urati sulla vendila delle corazzale, coi quali il Gruppo parla– mentare socialista. pur votando in compagnia di gente con la quale non abbiamo altro di comune che t'appartenere pu1· troppo allo stesso genere zoologico, è riescilo a mantener,i nettamente di– stinto e a conservare intatta anche nei momenti più scabrosi la propria personaliL\. Ecco ora il progetto di una nuova dichiarazione, nella quale mi pare che si trovino determinale con chiarezza le funzioni e i caratteri del nostro pro– gramma pratico. In qnesto progetto le idee della dichiarazione bolognese sono riordinate e corrette secondo i crilerii, che sono andato esponendo in questo lavoro. Oli ultimi due capoversi trorano la 101-0giustificazione e spiegazione nelraltro mio ar– ticolo sulla questione amministrativa torinese e nella postilla aggiunta ad esso dal Turati ('). e Il p1'0{Jl'ammapratico ,ocialisla comprende tulle le 1·ifonnc che hanno il 1·csullalo di ,ollecilm·e la trn1{01'– ma:io11s sociale nel senso della sociali;:azionedei mc::~i cli rn-ocluzionse di ,cambio e di aumentare la potetua del p,·oletaria10, sia clevnlll.lO il tenore di ,,ita. dei lavo– r(ltori, sia. consentendo un più normale e cosciente svol– ~lmonto dello lotte tli clacise, sia. ringagliardendo lo forzo del partito socialista. « Di queste ,·i/orme, <dctme10110 immediate e campa• tibili col p,·esenle 01·dinamentocconom.ico e politico, e quutc il partito socialista chiede ai partiti borghesi che detengono il potere o cho sono prossimi a raggiungerlo; allre ,ono rivolu;ionarie e no11 votramro ct1e1·e auuato ,e non dopo la conq-ui,ta dei 1,uUlici poteri; nel che ò da inlendero, non già la. conquistu. di qualche seggio o di qunlcho minor corpo deliberante, ma la presa di ('J Da questa Hempllllc:1ilone non aegue che noi dobbiamo meUere fra le nottre riforme anch• la aopprHaione del bottcml degli u(ftdall. lllaogno. di,Unauere f'ra riforme e r1for111e:alcune 1ono tanto piccine che lnter1Hano poca gente, e un partito non pu6 ,,renderle come bandler:t. di comb:llllmer.to ; di u.se tlebbono oc:cup11r1I I de1,u1all nella dl1euulone dei bilanci o delle leg~,t, I con1igllerl comunall nelle nmmlnl1trazlonl, unza che ala 11e– cu111.rlo parlarne eempre, e farne ArA'Omentodi prop1tganda. VI 110110 luvcce altre rirorme che lntereas11.noIuli!; Intorno :ille '!Unii si "gita la dl1cusslone nel 1,ae1e j e qut11e debb-,no eHere pro• 1mgnate. dlclam cosi. umclalmente d11.I P11rllh•. P'ra le prime e le 1econde non v'è naluralmenle ueetun criterio u1olulo per fare una dl1Undone; Il criterio dev"eaur dato, al aollto, dall"oppor– tunllA. r> Dl1llngueremo, i,er quanto è poulblle, le propo1te aggiunte o corrn:lonl alla dlthiarulone di Dolcgna, ll.3.mpandole 111 es.– ratiere conlYo. - L'arllcolo t la poatllla cui accenna Il T,-ar:et Il legaono nella CRITICA del 1897, J)ag. !90. (,Vota della CRITICA),
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