Critica Sociale - Anno VIII - n. 8 - 16 aprile 1898

CRITICA SOCIALE 119 Questa classificazione ha, come ben s'intende, un semplice valore formale, e non ci dice a p,~to1·i quali 1·iforme sono legali e quali rh 1 oluziooarie. Col cambiare cli luogo e di tempo le riforme eia una classe possono passare in un'alt,·a; per es., in Francia il chiede,·e prima d&I18i0 che il capo dello Stato fosse responsabile, era una riforma rh•olu– zionaria: oggi sarebbe una semplice riforma legale. In Inghilterra, dati i costumi del paese, la socia– lizzazione della terra potrebbe essere per ora una riforma giuridica; in Sicilia è altamente rivolu– zionaria. La classificazione delle riforme non ha quindi nulla di assoluto, ma varia col variar degli ambienti sociali, uei quali noi portiamo il nostro lavoro di critica e di ricostruzione. Questa lista illimitata di riforme socialiste a che cosa servir~, che funzione compirà nella vìta del partito I I.' Servirà di p1·omemo1•fa ai nostri confe– renzieri, i quali avranno in essa un elenco di ar– gomenti e di esemplincazioni pratiche, con cui po– tranno, scep:liendo secondo la qualità clell'uclitorio lo richiederà, rinfo1·zare i loro ragionamenti socia– listi; costitufrà insomma, come dice la dichiarazione bolognese, « un programma - meglio forse: uu mezzo - d'a~itazione. » 2.' Nel g10l'l10in cui il proletariato conquisterà i congegni fondamentali del potere politico e;sa offrirà agli uomini di go,•erno socialisti come uu assortimento di riforme già studiate e immediata– mente applicabili, che i go\"er11auti saranno obbli· gati ad attuare, naturalmente secondo I" circojfanze lo richiederanno e lo permetteranno. 3.° Finalmente essa o~gi, per adoprare le parole della dichiarazione bologuese. « desigua l'orbita e l'indirizzo generale alle piattaforme di pili speciali e transitorie agita1.ioni del partito. » Le prime due funzioni mi sembrano abbastanza chiare per sò stesse; l'ultima 1·ichiede di essere spiegata e chiarita. Pili numerose saranno le 1·irorme, che ci ,•erranno suggerite dalla critica cli tutta la vita sociale bor– ghese in tutte le sue svariate manife~tazioni. e tanto di guadagnato sarà pel' il pa1·tito. li evidente che, se noi ci contentassimo di c1·itica1·e,cl'iticare e cri• ticare, senza dimostrare che, cogli elementi fornitici dalla stessa società che critichiamo, si può costl'uire una società migliore, la nostra propaganda avrebbe poco valore e nel momento dell'azione pratica ci troveremmo imp1·epa1•ati e non sapremmo di do,•e rifarci nella nostra opera di riforma. Ma, nei mo– menti di lotta politica, ammini$trativa. economica, sa1·ebbe ridicolo propugnare tutte insieme le infi– nite riforme che noi poh·emmo escogitare e do– mandare, dando la stessa impol'lanza a una que• stione di attualità e a una questione che per il momento non interessa nessuno. Hisogna. insomma, smettere la rtsima del così eletto p,·ogranima tn– teo,·ate. Certamente tulle le riforme che noi potl'emmo desiderare, hanno intime relazioni l'una con l'altra, e noi, domandandone una, non dobbiamo mai perder di visla l'insieme di tutte le altl'e; come, per sel'– vfrmi dell'esempio del 'rurati, l'alpinista, mentre sorpassa una cima secondaria, tien sempre l'occhio fisso alla cima p1•i11cipale e alle intermedie. Ma, come sarebbe assurdo che l'alpinista volesse collo stesso salto sorpassare insieme tutte le cime che ha davanti agli occhi, cosi sarebbe assurdo pensare che nel!a vita pratica le trasrormazioni sociali pos– sano avvenire tutte in un momento, sol perchè logicameute formano un tutto indissolubile. Correre dietro a mille idee insieme significa non acchiap• parne nessuna: iusistere su poche idee, chiare, in– teressanti direttamente e immediatamente il pub- blico. permette una più facile conquista di quelle idee e apre la via a conquiste nuove. Ogni giorno ha la sua idea dominante; al tempo della guerra italo-abissina, l'Africa; dopo rassassinio Fr~zzi, la riforma della polizia; ,topo la relazione dei Cinque, la questione morale; quando verrit in discussione la relazione d'inchiesta ferroviaria, la nazionalizza• zione delle ferrovie; affiudomani di un'altra Abba Oal'ima, la ,·epubblica. Sempre pronti a cambia,· fronte di battaglia, attenti a spiare lo necessità e le opportunità del momento, pronti a trascurar tutte le alti-e riforme da noi de3iderate per una sola, salvo a rip1•enderle dopo tutte, preparati a domand:we da un momento all'altro come r•ifonna immediata ciò che poche ore prima 1>ote, 1 a appa1·ire come riforma lontauissima; s,•entolanrto pe1·òsempre ath'averso tulle le vicissitudini della strategia la nostra bandiera della lotta di classe e della socia– lizzazioue; questo dev'essere il nosti~oatteggiamento in tutta la nostl'a opera pratica. La lista delle ri– forme socialiste dev'essere come un archivio, ape1·to sempre a nuove aggiunte, nel quale il Pa1·tito tro– ver·à inventariato e ordinalo tutto il materiale pratico, che potrà quando che sia r-iescire di una utilità qualsiasi. Col variare delle circostanze il Pa,·tito sceglie fra questo materiale ciò che per il momento gli è ulile e necessario, e se ne se1·ve. Questa teoria mi pare che raccolga ciò che c'è di vero nelle due teorie opposte. ciel programma integrale e delle piattarorme variabili, l'istrette a pochi punti determinati. Questa too1·iasi può e:-.pri– mere nelle seguenti pal'ole: Noi. marxisti, soste– niamo che tutto il p1•e.;ente assetto sociale debba es-iel'0 trasform;ttO ab tmis {mula,nenlis, e per questo p1·opouiamo un insieme di riforme che in– ''e:stauo la società intera e dichia,·iamo che esso sono fra loro indis:t0lubilmente connesse e che non dall"applicazione di una sola o di alcune ma dalla applicazione di tutte risultar:\ 1a l'iforma sociale; ma riconosciamo che ò impossibile applicarle tutte nello stesso tempo. o perciò. secondo le circostanze, ci attacchiamo all'una o all'altl'a delle riforme, e, pur non perdendo di vista l'insieme dei nostri de• siderali, raccogliamo tutte le nostre forze pet· con– quistarne uno, pl'onti dopo la conquista a incomin– ciare una nuova battaglia. (/,o Jfoe ,,l 1n-ossimo t1tu11t1-o). LACONQUISTA DELCOMUNE Debbo da lungo tem1>0 una risposta a Claudio Tre,·es et.Ial compagno Caviglia, membro della Commissione per la. Rela.:iona fi,ian:ia,·ia del Comune di Torino, l quali, a proposito di alcuni miei appunti :-ulle conclu· sioni e proposte di quella Comm18sione, mi attaccarono vivamcnta sull"Avanti ! In verità, il ritardo non dipende da mia. indolen1.aj la sedo naturale della risposta era.no le colonno dell'.tvanti ! su cui la polemica si era iniziata . Ma Bif-solatiha.diversa.monto dis1>osto:egli pensa che la Cl'itica Sociale sia luogo più acconcio per questo ballaglie interne di pn.rtitoj e, dopo lungo indugio, mi ha rinviato l'articolo, da. molto tempo scritlo, o che trova, nella sua intog1·ilà, l'accoglienza cortese di Fi– lippo Turati. Et.I io confos~o che di tale ospitalili't sentivo bisogno <lav,·ero, perchè la cosa cominciava. a Jiventare per me terribilmente inquietante. lo corro, inratti, rischio di essere proposto per la scomunica., do.i commissari della Rela:zione finan:;iaria

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