Critica Sociale - Anno VIII - n. 8 - 16 aprile 1898
CRITICA SOCIALE 125 poi perché anche nel raggiungimento d'un tale ob• bietto la personalità dell'agente. anzichè mantenere uno spiccato e particolare risalto, si accumuna nel pensiero e nell'azione con quella di iufìnili altri uomini. Solo adunque nell11psiche di costoro l'to è posto nella aua vera luce e si tiene nella dovuta propo,•zione: quella cioè d'una piccola effimera parte del tutto immortale, della collettività immensa; esorbita invece queste proporzioni nella psiche dei primi assommando in sò tutta la collettività e tutta la vita. Ora, chiunque riconosce quanto l'esistenza di questo pregiudizio egocentrico sia d'impedimento al formarsi nella coscienza d'un complesso di sen• ti menti morali consuetut1inarii veramente elevati; e quanto a ciò invece contribuisca la scompar3a di quel pregiudizio; sarà costretto anche a riconoscere come l'idea socialista agisca nell'animo de' suoi adepti nel senso di sviluppare in esso un abito mo– rale più alto, più sereno, più puro Se insomma la condotta (come osservava Rtuart-Mill (') « in ciò che si chiama la società • ha per regola di tendere. come seguendo una china naturale, \'81'.30 oggetti bassi e meschini: l'idea socialista è oggi il più ef– ficace antidoto contro questa tendenza; perché essa di contro a questi mobtu pieni di interesse egoi– stico, pone un principio elevato di azione che eser– cita una funzione attiva nefla vita d'un numero di persone sempre crescente. . .. Un altro dei risultati dell'aziono morale che eser– cita l'idea socialista nell'animo di quelli che la prore.<lsano c nsiste nell'accrescere il seotimentodella libertà individuale e nel renderne l'attuazione pili seguita. pensata, effettuale. Parr~ strana questa affermazione a tutti coloro che avversano il socialismo appunto come il distruggi– tore della libertà ; ma essa non è meno rnra. Co– desti avversarii infatti, mentre s'accaniscono per quello che, secondo essi, contro la libertà, farà il socialismo, nell'epoca anco1·alontana della sua l'Oa• lizzaziooe, non s'accorgono che oggi appunt.o,finchà essi tuonano contro la (ttlu,·a schFavttù, il socia– lismo ò il movimento che più richiede per ade– l'irvi una dose di libertà morale, e più mantiene alla nell'animo degli adepti il sentimento dell'iu– dlpendeuza psichica. Tutti ricordano la splendida analisi che lo Stuart– Mili nel suo libro sulla Libertà fa dei danni che alla libertà di tutta la specie umana deri1•ano dalla uniformità delle opinioni. Oli uomini di una data s~~ietà sono ta~to meno mo1·alm~ntelibei-i quanto p111questa soc,et,\ tende, col cilspotismo del co– stume, ad imporre certe credenze e certe fo1•me di vita dalle quali non sia lecito, senza incorrere nella disapprovazione generale, discostarsi per g,·an tratto. Ora appunto, come osserva lo Stuart-Mili ('), « vi ò un tratto caratteristico nella dil'ezione at– tuale dell'opinione pubblica che ò singolarmente fatto per renderla intollerante \'8l'SO ogni dimo– s~razione marcata di invidualilil... Il pubblico è più disposto che un tempo a sro,•zarsi cli ricondurl'e ciascuno a un tipo fissato... Il suo ideale di carat– tere è cli ~on avere alcun carattere spiccato; si deve mutilare con la compressione, come il piede d'una chinese. ogni parte saliente della natura umaua che tende a renderA una persona differente este1·name11tedal comune degli uomini. ~ Di qui, deriva che per la libo,·tà umana, per lo ( 1 ) Me• memoiru, trad. Caz.ellet. Alc1'n, tS9~. p:ig. W. l') :--TUAnT-)J11.1.: r..a ltlJerté. Tr.,d. 1,upo11t-Whi1e. Paria, Guil– laumin, 18ii, Chnp Ili. sviluppo (si noti) dell'individualiti1, il non-confor– mismo, l'eccentricilà sono immensamente utili. « Oggi, scrive lo Stuart-Mili('), il semplice esem– pio di uon-confo1•mismo,il semplice rifiuto di in– ginocchiarsi davanti il costume, O in s0 stesso un servigio. Precisamente perchò la tirannia dell'opi– nione ò tale che fa un delitto dell'eccentricità, è deside1·abile,per spezzare questa tirannia, che gli uomini siano eccentrici. (/eccentricità e la forza del carattere vanno sempre di conserva, e la somma d'eccentricità. contenuta in una società è general– mente proporzionata alla somma di genio, di vigore intellettuale e di coraggio morale che essa rac– chiude. Ciò che costituisco il principale pericolo del nostro tempo, è di \ 1 0dore così pochi uomini osare d'essere eccentrici. ~ Orbene, pare davvero impossibile che gli sc,•itto,•i individualisti occupati a combatte1•0nel socialismo la futura schiavitù, non si siano accorti come il movimento socialista sia invece l'unica forza che riesca a produrre questo lievito di libertà psichica che alla società attuale fa cosi grandemente difetto. Se vi è infatti un movimento oggidl che si possa chiamare veramente non-conformista (con tutti i ricordi di persecuzioni e di vigore morale che vanno uniti a questo nome nella storia religiosa) ed eccentrico (cioè uscente dalla traiettoria su cui si muo, 1 0, nei suoi costumi e nelle sue opinioni, la societ.\ presente) esso e proprio il movimento so– cialista. Sparite, nella maggior parte degli Stati moderni, lo lotte religiose; venute meno del tutto o almeno diminuite considerevolmente le lotte per la liberti\ della scienza; qualunque p1•ofessionedi rede 11eligiosao scientinca non si può più dire che rappresenti una coraggiosa 1·ibellione contro cre– denze universalmente accettate, e che rappresenti quindi, per gli effetti morali cui intende1•alo Stuart– )Jill, un non-conformismo, una eccentriciU\. L'uno e l'altra son oggi veramente rappresentati soltanto dall'idea socialista la quale sola si leva contro la società presente negando di conformarsi a quello che in questa è la generale concezione del mondo o della vita, e uscendo dal cerchio t:helimita quelle che son le sole possibili e convenienti varietà di opinioni, nel pensiero della grande maggioranza. Cosi adunquo il movimento socialista, come il solo oggi non-conformista ed eccentrico. è il solo che mantenga vi\ 1 0 quel senso di indipendenza mo• raie così necessario al prog,·esso dei popoli. Infatti, da una parte tutti coloro che son venuti al socialismo..,sannoche han dovuto colth•aro in sè e mettere in opera non poca forza di libertà mo– rale pe,· sottrarsi alla suggestione che esercita il modo di vedere tenuto dalla grande maggio,·anza, e enll'are coraggiosamente nel piccolo manipolo dei ribelli; dall'altra parte coloro che dalle file della borghesia contemplano e giudicano c1ueste conver– sioni le ritengono appunto nè pii, nè meno che atti cli 1·iprovevole eccentricità. Il che prova appunto che il movimento socialista reca nella società pre– sente quel vigore di libert.\ psichica di cui lo Stuart– Mili lamenla1•a l'affie,olirsi. E siccome l'idea socialista richiede fin da prin– cipio dal suo seguace quella non piccola doso di libertà spirituale che gli rende possibile la conver– sione, cosi riesce ad esso più facile ed ovvio, in alt1·e contiogeozo minori, l'esercizio d'una tale li. bertà. E quindi è assai facile vedere in tutta la vita pratica, dalla forma di coniugio alla maniera di vestirsi, il socialista rivendicare coraggiosamente e ampiamente a sè questa indipendenza morale, ed esercitarla con tranquilla sicurezza di fronte all'opi• nione comune dei no.n liberi, di quelli cioè cho ('J 8TUA1\T•MILL, op. cii. loco cit.
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