Critica Sociale - Anno VIII - n. 7 - 1 aprile 1898

CRITICA SOCIALE 105 cazioni stesse, le rirorme, i miglioramenti. • E più lungi: « il socialismo è nelle riforme pratiche: com– battere per queste é combattere per l'attuazione del socialismo. » Donde una deduzione logica a cui il Merlino non poteva sfuggire: tutti partiti che hanno un< prin– cipio di giustizia» da far trionfare camminano come noi, e quanto noi, alla mèta medesima. Il Merlino ricorda tre soli di questi partiti: anarchico, socialista e repubblicano. Ma perché non il democratico che pure ha anch'esso i suoi « principii di giustizia )1 perché, dacché siamo in Italia, non il giolittiano che vuol attuare una maggiore giustizia distributiva nei contributi 1 Certo il Merlino, pure ammettendo che anarchici, socialisti e repubblicani intendono alle stesse riforme pratiche, tien conto del loro diverso atteggiamento nel richiederle. « Chi le vuole dall'organizzazione degli operai, chi dalle leggi e dal Parlamento, chi le promette in nome della repubblica. • Ma, ag– giunge subito, « queste son divergenze di metodo, son punti di vista diversi rispondenti tutti ad una mèta, rappresentano una divisione di lavoro, non un'opposizione di principii e di intenti ». Tutti al lavoro dunque, tutti ad organizzare il « popolo • ! « Non la sola classe operaia ha bisogno di organizzar,i. 'l'utlo il popolo oggi è disorganiz– zato verso il governo, e pe,·ciò sta alla mercé di quest'ultimo.• Perchè non si « organizzano magari i contribuenti per sottrarli alle fiscalità esose, i con– sumatori ricchi e poveri per sottrarli alle specu– lazioni ed alle frodi commerciali I • Davvero queste trovate superano tutto quello che vi è di più al– legro in certi programmi democratici! E pensare che Merlino ha bandita la • crisi del socialismo scientifico ». La superiorità del quale rispetto alle concezioni degli altri partiti sta appunto in ciò: che esso vede i fenomeni politici e economici della vita nostra non nella loro complessità caotica, ma da un solo punto di veduta, quello del proletariato. D'onda la chiaroveggenza profonda dei suoi giudizi. In una società dove le classi sono in lotta non vi può essere una giustizia assoluta: ogni classe ha una sua propria giustizia. Ora le riforme che ag– guerriscono le classi avverse al proletariato, se sono giuste dal loro speciale punto di vista, non Jo sono più per la classe proletaria. Questa ha interesse a far trionfare la gtusli::ta sua, non quella degli altri, e a ciò tende appunto la sua azione quotidiana. Con ciò non diciamo che non vi sia alcuna ri– forma rivoluzionaria all'infuori di quelle che gio– vano direttamente al proletariato. Abbiamo già detto che vi sono centri secondarii del movimento rivo– luzionario: profittare delle loro agitazioni, sospin– gere, dirigere la loro vitalità é appunto la tattica del proletariato. II Merlino crede che quei repub• blicaui moderni, i quali a patto di passar per la repubblica consentono ogni altra riforma, debbono confondersi coi socialisti. La differenza al contrario è sostanziale; essi chiamano a conco1·dia le classi per muovere alla conquista della libertà politica, noi invece ci troveremo, se i fatti vorranno, a11ato delle classi medie o dei ceti industriali, quando il nostro interesse immediato, ossia quello del pro– letariato, coinciderà col loro. Certo nell'ora attuale avviene quello che nella società pagana si produceva all'avanzare del cri– stianesimo. Ricchi che sposano la causa degli umili, egoismi sopra fatti dagli ardori mistici dell'altruismo, una morale che sorge e che nega violentemente l'odierna, caste intere che diroccano le loro abitu– dini intellettuali per accettarne di nuove, potenti che abdicano alla forza per una fede, potenti che cedono per paura. Tutto ciò può ben sembrare, come I..J no b1arco pare al Merlino, e un perfezionarsi del sentimento di giustizia in tulle le classi sociali•· La verit,, é che ad ogni periodo della storia c'è una forza nuova che orienta verso di sè tutte le idealità e le combattività umane. Le aspirazioni più generose, se non incontrano una forza che le faccia parere realizzabi1i, rimangono sogni melan– conici che non passionano il mondo. Per l'umanità. il diritto è la forza, sia essa la forza presente o la forza avvenire. Oggi questa forza, che sentiamo ingigantire ogni giorno, è quella che si sprigiona dal proletariato, ed è verso di essa che si volgono, coscienti o no, tutte le aspirazioni più urgenti, tutte le volontà più generose. Ogni battal)lia per la li– bertà, ogni battaglia per una giustizia più umana te1·mina sempre con un bagliore rivoluzionario, perchè essa passa nel proletariato che ne raccoglie l'eredità minacciosa Non è - come il Merlino e tutti gli ideologi cre– dono - che a determinate epoche una gran fiamma di verità e di giustizia, astraile ed assolute, venga a rinnovare il mondo, non è che un'Idea trascini tutte le classi volenti o nolenti con un fascino mi– sterioso, ma gli è invece che in certi periodi le idealità umane, la cui somma rimane sempre co– stante, si orientano intorno ad una classe, nella quale si è raccolto, direi quasi, lo spirito della storia. li socialismo scientifico afferma che questa classe è ora la classe proletaria, ed e questa la sua scoperta inconfutabile. IVANOE BONOMI, SOCIALISMO MUNICIPALE IK INGHILTER Una pubblicaiione interessante e notevole del profes– sore Riccardo Bachi di Torino(') mi suggerisce di in– trattenere brevemente i lettori della o,·itica sul tema del socialismo municipale, quale è applicato nello più. importanti citt,\ dclii\ Gran Bretagna, tema che l'autore ha egregiamente trattato entro i termini sobrii ,·aiuti da lui imporro al suo lavoro, cosi da farci desiderare che vedan presto la luce le ulleriori monografie, che nella. prefaziono a questa egli ci promette sull'argo– mento complesso e poco studiato. Il quale, considerata la prossim'tà. delle elezioni amministrative, non è ora per il partilo socialista privo di ogni interesse. Asso.i istruttivo e confortevole ò l'indagare come il nuovo spirito sociale vada serpeggiando e scorrendo por le veno della. borghesia più progredita d'Europa, alTermandosi o concretandosi nei ratti e noi beneftcii sociali che no derivano, imponendosi come la miglioro delle coso nei rapporti sociali. Quello che avviene nei municipi inglesi prova luminosamente - e non c'è luogo a smentilo o attenuazioni perchò i ratti semplicemente .... si constatano - e in modo elementarmente intuitivo quanto siano nella pienezza del vero i socialisti allora che affermano essere il socialismo, ossia In tendenza moderna all'accentramento o illla. collettivizzazione, figlio diretto dello sviluppo del sistema borghese. Là. dove la borghesia ò più evoluta e por ciò più illuminala, o più spinta in avanti fatai monto nella sua marcia dall'impulso dei propri interessi e dal cumulo poderoso dell'opera già. compiula, essa è portata, inft1lli 1 a creare colle sue stesse mani quelle nuovo forme sociali, nelle quali si va ad un tempo componendo la sua bara. Prova inoltre (t) Prof. R. BACm: le nuoi:e ror,ne della fun.:ione munfci_pale in h19hlltn·ra. Torino, llou,: e Frassatl, 1897{L. I),

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