Critica Sociale - Anno VIII - n. 7 - 1 aprile 1898

B 100 CRITICA SOCIALE lanti non potranno invocare la scriminante della legittima difesa: l'art. 3.' equipara ai cooperatori ed ai complici _i padrini o secondi « e chiunque allro abbia preso parte io un duello • - frase la quale sarebbe forse opportuno chiarire escluden– done i medici, 1a cui partecipazione. non a rigore necessaria, ha sempre unicamente l'intento di di– minuire le conseguenze del reato. Se no, per qual ragione non punire i farmacisti che approntano cerotti e lozioni 1 Il progetto destò non piccolo coro di lodi, ma diede anche la stura ad aspre censure - censure per altro generalmente sofistiche e inconcludenti. Cosi l'obiezione, fatta da molti, che non colle le11gi penali si riformano i costumi, oltrechè porterebbe alla conseguenza alquanto anarchica di abolire tutte le leggi penali, è stata - per quella parte che ha di vero - prevenuta dagli stessi proponenti, pa– recchi dei quali concorsero a fondare quella scuola penale positiva che proclamò la teoria della scarsa efficacia delle pene assai prima che ce la rivelas– sero gli attuali nostri censori. Ood'è che la rela– zione che precede il disegno di legge comincia colle r. arole: « non crediamo che principalmente nelle ttggi sia riposta la virtù correttrice dei costumi >. Tale obbiezione si spunta ad ogni modo nel consi– derare che il disegno dei socialisti, in sostanza, anzichè essere una legge, è piuttosto l'abolizione di una legge: della legge che alle lesioni in duello, perchè reato esclusivamente proprio alle classi di– rigenti, riserva un trattamento di favore. Nè più serio è l'obiettare che l'omicidio e la le– sione 10 duello siano un reato sut gene1•is, o perchè v'è il consenso preventivo della vittima, o perchè li escusano la difesa e la provocazione, o perchè manca la insidia, o perchè si subisce la coazione della pub– blica opinione, o perchè lo scopo non è tanto l'ucci– dere e il ferire quanto il farsi ragione da sè, ecc.: con– dizioni tutte che, mentre non ricorrono sempre nè ugualmente in ogni duello, possono riscontrarsi, unite o separate, in altre forme di combattimento, più sovente nella rissa e nel diclliaramento, forme non protette dalla legge unicamente perchè forme plebee. Per quant'è della scusante della difesa (l'argomento che può fare, fra tutti, la ma11giore impressione) altra è - beo osservava Walter Mocchi (') - la posizione dell'aggredito che, senza alcuna volontà di offendere, è costretto per difen– dersi a colpire; ed altra è la posizione di colui che, con la piena volontà di offendere, semplicemente ha permesso all'ucciso o al ferito di difendersi. E, ad ogni modo, questa e tutte l'altra minoranti sa- 1•anno appunto valutate dal giudice nella latitudine della pena ordinaria. · Queste osservazioni non tolgono che il dise!j'n0 di legge possa venire, nel suo congegno tecmco, migliorato e corretto: ed è perciò che diamo posto alla lettera che ci scriveva in ai·gomento uno dei più distinti cultori del diritto punitivo, il prof. Im– pallomeni dell'Università di Palermo: Pnlermo, ~, mar.:o 1S98. MtO ONOREVOLE AMICO, Le invio un giornale ( 1 ) che dà.conto, bl)nchè imper– fettamente, di una mia conferenza. sul duello, ieri te– nuta all"Università. Vedrà cho io applaudo al vostro progetto che il duello sia. ricondotto al diritto comune; tanto più che coincide con ciò che altra volta. io scrissi. Crotlo, però, che al vostro progetto occotrano una modificazione cd un'aggiunto .. (I) Nel Don .1.1far:io del 13 marzo: Il 11rh;ftevlo dt uccidere, (') Non ci è per'l"enuto, (Nota della CRITIOA), a La modificazione è che, per l'omicidio e le lesioni personali commesso in duello leale, sia. esclusa. l'aggra– vante della. premeditazione. Difatti il duello è un fatto premeditato, e quindi l"omicidio, volontario o preterintenzionale, e le lesioni che vi si commettono, sono premedita.te. Ma non ricorre la. ragione dell'aggravante, che ò nella. insidia. Dovrebbesi quindi espressamente dire che sono ap– plicabili le pene dell'omicidio e delle lesioni improvvisr, salvo che nel caso di frode. L'aggiunta è che dovrebbesi rettificare la disposi– zione dell'articolo 51 del Codice penale, per rendere applica.bilo la. scusa. della. provocazione a.i fatti preme– ditati, giacchè, così com'è, non è applicabile che ai de– litti d'impeto, cioè improvvisi. Con gran tormento della logica, della giustizio. e dei giurati, poichè provocato può essere tanto colui che delinque in seguito a. ri– flessione (premeditazione), quanto chi attua immediata– mente la sua risoluzione delittuosa. E in ambi i casi l'azione è scusa.bile per L'identico motivo, che si è agito sotto l'impulso di una ingiuria. sofferta. L'articolo 51 dovrebbe dunque rettificarsi così: « Colui che ha commesso il fatto per essere stato determinato eia ingiusta provocazione. » Via l'ira e il dolore, perchè ciò che scusa ò la causa, non l'effetto deffira e del dolore. Ella potrà. pubblicare, se lo crede, questa lettera, e mi creda con viva stima suo devotissimo e affezionatissimo G. B. bll'ALLOMENI. Le osservazioni del giurista. siciliano ci sembrano degne della maggiore rrnessione; e pel'ciò le gi– riamo senz'altro ai tecnici del Gruppo socialista parlamentare, perchè vedano se non sia il caso di farne prò fino da ora e di chiedere alla Camera la presa in considerazione di una formula di progetto modificata. Quanto al fare del progetto di legge bandiera di agitazione nel partito, come pareva essere nei pro• posili di taluni, ci rallegriamo di vedere che - sedatasi l'emozione che le aveva dato origine - la idea ne è stata abbandonata. Il partito socialista - partito del pl'oletariato e non di « gentiluomini» - ha qualcos'altro e di più urgente da fare. LA CRITICA. SOCIALISMO ESOCIALISTI IN ICILIA 1 '> L'anno scorso a Bologna fu fatta una. relazione così mortificante per i socialisti di Sicilia, che è a dubitare non venga pubblicata integralmente nel rendiconto uf– ficiale d1 quel Congresso socialista. Pur troppo non ò (I) Questo articolo del nostro Donaglu~ suona a morto al socln– lismo siciliano e in più punti spinge la franche:na nno a quella che - con forma·brutale - potrebbe chiamarsi la brulallt:\ della forma. Noi lo pubblichiamo tutta.,ia, certi che li doloroso senti• mento che resae la penna all'autore, socialista e siciliano euo stuso, sarà interpretato pel suo ,·erso da lutti i lettori. Da troppo tempo una tal quale erolstica vigliaccheria cl faceva serbare Il silenzio sul fenomeno di hn·olu:done che aembra pre111entare Il movimento socialista in Sicilia. E opportuno, per ogni riguardo, 1•hequel silenzio sia rotto. (Nota della CRITICA). Oli scritti cui cl riferiamo in questo articolo sono: N1COLA B•IUJATO, lettere del t4 novemb.-e e del !O dicembre t897, pubbli– cate nell'.+.t:anu!;S. C.llUf,llUUU-SCURTI: La coda deldlat:olo, nel Dti·ltto alla tilla di Marsala, n. li jENRICO l.ONCA.0: L'attuale me– dioe,,;o In Slcllla, In CrltlcaSoctac~. n. 2 e 3, anno corrente; FRAN– casco DxLuc•: Per l'orqani:zazlone del ,1oclalUN $lCIUanl, nella Rh>l6ta Popolare, n. 13, anno corrente. (.Nora dell'atttorr}.

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