Critica Sociale - Anno VIII - n. 2 - 16 gennaio 1898

22 CRITICA SOCIALE e dovrà. cedere a questi il campo dell'esportazione della. materia prima mineraria. La concorrenza che muove contro la produzione in– glese dal gruppo dello società europeo 1lel Nord è di un allro tipo, ed attacca due altre fortezze economiche dell'Inghilterra: la produzione industriale di ordine su– periore, valo a dire l'elaborazione complessa e varia tlella materia prima, ed il commercio. La grandezza dell'Inghilterra non era solo basata, come sembrano credere cc1•ti economisti superficiali, sui depositi di immense ricchezze minerarie sepolte a pochi metri dalla sua superficie; ma anche, e non in grado minore, su duo colossali organizzazioni: runa, intesa a sfruttare, a elaborare questa ma.leria; 'l'altra, intesa a distribuirla. Ora, come gli Stati Unili, ricchi di ricchezze naturali e poveri di popolazione, hanno attaccat'> il monopolio inglese nella produzione della materia prima; i paesi europei del Nord, poveri o popolatissimi, l'hanno attac• cala. nei campi dell'industria propria.monte eletta e del commercio. Così in pochissimi anni l'Inghilterra, che prima aveva. nelle sue mani il 90 per cento della pro– duzione metallurgica, non ha. più che il 40 per cento: e in maggiori proporzioni ancora ha perduto nelle in· dustrie tessili. E nel campo commerciale essa ha visto il porto e.li Amburgo crescere d'importanza. di giorno in giorno fino a vincere il famoso scalo mondiale di Liverpool. Un'ultima osservazione è necessaria per rendere pre– cisa l'intelligenza di queste cifre. Le perdilo dell'Inghil– terra non sono assolute, ma relativo; sono una perdita di proporzione, non di fatto. La produzione industriale inglese, non ostante questa formidabile concorrenza, ò cresciuta in questi anni, quantunque in proporzioni minori dello rivali. Essa va. perdendo insomma. i suoi monopolii, ma. non le sue produzioni Fatto consolante questo, poichò mostra cho ormai lo sviluppo civile è sopra una linea, sulla qualo è possibilo l'espansione indefinita, e che ormai lo spostamento c.lella potenza e della ricchezza non è più. una. logge fa.la.le della storia, come nei periodi militari. ... Sovra queste poderose correnti di vita economica. si ò svolta e modellata tutta la storia mondiale degli ultimi venticinque anni i e lo cifre sovra. brevemente riassunte ne spiegano tutto le tendenze politiche non solo, ma anche gli intrighi diplomatici e le polemiche internazionali. Avanti tutto, esse ci spiegano la ragiono della famosa politica d'isolamento dell'Inghilterra.; la sua tendenza a sfuggire a.Ila legge ùi controllo e di cooperazione della politica europea. 1.:1nghilterra., in questa sua superbia ed in questa sua. prudenza, agiva collo stesso istinto del leone, che preferisce di cacciare da solo. E spiegano puro quel sentimento, quell'istinto e.liostilità contro di essa svoltosi e dimostra.tosi in questi ultimi anni in quasi tutto il mondo, e succeduto bizzarramente ad un periodo storico in cui ogni nazione si onorava dell'ami– cizia dell'Inghilterra e ne ambiva. l'alleanza. Bizzarria questa, che è chiaramente spiegata dal fatto che ormai le altro nazioni: la Russia, la Germania, gli Stati Uniti e li\ 1-"rancia,sono pure entrate come animali da preda nel campo che l'Inghilterra credeva riservato ed asse– gnato ad essa dalla potenza. divina. Spiegano ancora, questi umili dati finanziari o com– merciali a cui il pubblico non guarda e che paiono stampati solo per i tarli degli archivi, non solo le grandi correnti, ma anche i rivoli minori della politica. o della diplomazia. internazionale, e le sfumature delle pubbliche opinioni. Cosi, negli Stati Uniti, l'ostilità. contro rtnghil– terra. 11011 ò universale, ma. temperata. dalle tendenze dei pan-anglosassoni, perchè gli Stati Uniti vendono all'Inghilterra la maggior parte del superfluo della loro produzione agricola; mentre !"ostilità. anglo-tedesca è più amara, perchè la concorrenza fra i due paesi è più diretta. e generale. E cosi pure l'Inghilterra non è ve– ramente ostile contro la. Francia, nonostante le continue provocazioni politiche di questa, perchò gli interessi economici dei duo paesi non hanno che rari punti di contrasto; cd ò poi amicissima dell'Italia, perchè l'Italia pur troppo non dà ad essa la. minima ombra. E volete infine avere la chiave della strana condotta dell'Inghil– terra nelhL questione ottomana.? Un'occhiata a queste statistiche commerciali ed apprenderete che la Turchia acquista più merci inglesi che quasi lutti gli altri paesi europei insieme. Ora, quando mai un onesto bottegaio vorrà disgustarsi un.avventore per la.meschina ragiono che questi bastona o ha fama. di bastonare la moglie1 L'Inghilterra. economicamente si trova ora nella stessa situazione in cui si trovò politicamente al tempo di Napoleone, almeno per un momento: solitaria. e circon– data da nemici; e nel campo economico i colpi di mano o l'abile diplomazia corruttrice non hanno luogo. Potrà. essa trionfare dei gravi ostacoli mediante quella rivo– luzione imperialista sognata e predicata dal Chamber– lain, e le cui conseguenze sarebbero di staccarla dal cielo europeo e di metterla al centro di una organiz– zazione nuova, formata di tutti 'gli clementi inglesi sparsi poi mondo? A me non pare, poichè contro l'at– tuazione dì questo sogno stanno troppe difficoltà eco– nomiche e territoriali: perchò le colonie, crescendo, saranno sempre più restie ad amdare gl'interessi propri alla madre patria; e territorialmente rtnghilterra. è troppo vicina all'Europa. e troppo lontana dalle sue colonie por poter disdegnare quella e nflldarsi a queste. La civiltà. europea è intradipendente e livellatrice: la troppa potenza di un singolo membro del suo organismo di popoli e di società suscita. sempre la reazione degli altri uniti in gruppo. E l'Inghilterra dovrà economica– mente sottoporsi a questa legge, corno già dovette sot– toporvisi militarmente e politicamente la Francia di Napoleone. O. M. L'AVVENIRE DEL PARTITO CATTOLIC m. Co1111iosizione forza del partito cattolico. Dopo il 1860, per più di vent"anni, si può dire che in Italia non sia esistito un partito cattolico. Il liberalismo italiano non aveva ancora portato in grande quantità i suoi frutti di ladrerie e di di– sastri; e le illusioni del periodo del risorgimento non avevano ancora avuto il tempo di snori1·e. Tutte le classi, che prima del '60 erano state le colonne della reazione e i servitori umilissimi degli antichi Governi - nobiltà, grande possesso, alta burocrazia civile e militare - venuto in auge lo stellone, non esitarono, al solito, a cambiar casacca e diventarono tutti patrioti sinceri e bigotti arrab– biati del bene inseparabile. I 'l'orrigiani, i Guicciar– dini, i Niccolini in Toscana; i Borghese, gli Sciarra, i Ruspoli a Roma,sono i più noti esemplari di tutta quella canaglia dorata, che seppe così bene gridare: « è morto il re, viva il re! •· Chi legge La fine dt

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