Critica Sociale - Anno VIII - n. 1 - 1 gennaio 1898

6 CRITICA SOCIALE del liberalismo. Lasciamo che i morti del liberalismo seppelliscano i loro morti. Est ce e/ai,•? Se il liberalismo, che per i catto– lici è sinonimo di sabaudismo, si trova agli sgoc– cioli, crepi pure; Ja massa cattolica non muoverà un dito; essa - lo dice lo scrittore dello slesso articolo - • è il grande esercito di riserva, che salverà l'Italia reale dagl'in0niti malanni cagiona– tile dall'Italia legale•• la quale ultima è poi quella che • va sotto il nome di sabaudista ». Gl'in0nili malanni saranno, poi 1 que1li della rivoluzione so– cialistica. Se liberalismo, rivoluzione e sabaudismo sono la stessa ccsa, non è mollo difficile capire contro chi in ultima analisi è rivolta l'azione cattolica. A chi non volesse poi capirlo in nessun modo, lo spie– garono i cattolici nel Congresso mariano di Milano del maggio '00, nel quale aleggiò apertamente uno spirito antidinastico, e il cardinal Carlandl'ea - ccn grande scandalo del grave Co,.rie1·e ({ella Se1'a e degli altri buzzurri liberali - ripeté 0009 volle che solo re dei cattolici é Gesù Cristo bene– detto e sola regina la beata Vergine Ma1·ia san– tissima. E negli stessi giorni la Con·espondancede Ge• nève pubblicava un'intervista di un suo COl'fispou– dente con un cardinale sulle relazioni rra Italia e Papato; succo della quale è che Sua Eminenza, pur riconoscendo che nessun uomo di senno potrebbe nella questione romana pretendere il ritorno allo statu quo ante il 18ì0, dichiarava però che il Papa non potrà mai moire a trattative con l'Italia flnchè in essa durerà il presente stato di cose; dopo.... dopo se ne parlerà. E qualche giorno appres.;o usciva ne)l' Unità CaUolica di Firenze una lettera, con cui il maz– ziuiano Calamandrei di Siena cercava cli convi11ce1·e i reverendi padri, che l'unico modo di risolvere la questione romana è .. la repubblica rederale di Giu– seppe Mazzini; e i ,·e,·erendi padri dicevano, nel comento alla lettera, che in rondo il Calamandrei poteva non avei· torto. A parto tutte queste dichiarazioni esplicite, che venendo da fonti tanto diverse mi1•ano tutte allo stesso punto, e a parte molle altre simili, che ri– porlerei se lo spazio lo consentisse ('), vi sono delle ragioni intime, sarei per dire logiche, le quali_r~n– douo inconcepibile la conciliazione fra cattohc1 e borghesia liberale ,otto il regime sabaudo. Anzitutto, a che scopo i cattolici dovrebbero met– tersi a puntellare un edificio, che, secondo essi, cade da tutte le parti 1 puntellandolo, dovrebbero dividere il dominio della casa con quelli che già la tengono; ed essi invece vogliono e sentono cli poter dominare da soli. Inoltre. ti·oppo grande ru l'affronto recato alla Chiesa dai caunoni, che aprirono la famigerata breccia; hanno un bel dire i liberali conservatori che essi a Homa ci anda1·ono per forza maggiore e coll'intenzione di.... non far dispiacere al Papa; il ratto è che il et siamo e ci reste,·emo resta, colla prigionia di Valenza e i maltrattamenti d'A· nagni, il più grande affronto, che aòbia dovuto nella sua storia subire la Chiesa cattolica; e, se grande ru l'insulto, altrettanto grande dev'essere la rivincita. l preti non sanno perdonare; e quan- ( 1) l.'A.t:antl! del !j ottobre paunto, nella rubrica Mondo .Vero, diceva che nel cattolici romani c'è una parte che al!pirtt.alla re– l)Ubblica ltallanaj la 1101izi:,.meH:\ In relazione col falli, che nbblamo citato nel testo, acquista subilo lmpor~anza. Negli ultlmi anni, la morte del cardinali Alimondi, Sanfellce, Galimberti, Ca- 13.blana, llolienloh,, hn ridotto a ~mlla Il partito della conci• lia?.iC1ne. ...,1 u 01ar o d'anche volessero, non potrebbero, perché il loro dio, se, invece di annientare i nemici, si conten– tasse di perdonarli. non farebbe più paura a nes– suno. La Chiesa ha bisogno cli un trionro: e perché questo sia autentico, bisogna che sia accompagnato dalla ro,,ina di chi osò alzare contro di essa la mano sacrilega - gergo dell' Osse,.vato,·e Ro- 1nano ! Cedo, se il Papa avesse di fronte un avverdario potente e risoluto, non caverebbe uu ragno dal buco con tutte le sue pretese .Ji riparazioni; o prima, o poi, avrebbe dovuto piegare il collo per evitar di peggio; aceetlò bene da Napoleone il Concordato, che, a paragono delle guarentigie sa– baude, appare come una mazza cli ferro contro un bastoncino foderato di cotone. l\Ja con un a, 1 ver– sario, che è marcito eia cima a rondo, che entrò in lotta spintovi a pedate nel sedere, minato da una inguaribile debolezza, e tanto più timido e vile quanto più si sente debole, le intimazioni di sfratto pontificie cresccno ogni giorno di forza e di.... ra– gione,,olezza. Il. Su che cosa contano i cattolici. La tattica dei cattolici sarebbe ridicola, se essi non facessero assPgnamento sulla cooperazione più o meno incosciente dei partiti, che assalgono la tetrarchia dalla sinistra, mentre essi scalzano il terreno dalla destra. Evidentemente, se noi doves– simo continuare a baloccarci colla conquista legale, e se i repubblicani do,,essero continuare a scap– pare o a star prudentemente da parte, come recero dopo Abba Gal'ima, l'esercito di riserva cattolico dovrebbe aspettare un bel po'; rorso, vedendo che a lungo andare il castello sabauclista liberale, come dicono essi, nou si deciderebbe a venir gii1 da sè, si adatterebbero ad entrarvi denti-oe a restaurarlo, tanto per non stare senza fai• niente. Se fanno tanto i prepotenti e se rispondono ccn tanto disprezzo alle grida disperate dei liberali, vuol dire che si sentono sicuri del ratto... nosLroe che quindi hanno ancc,·a poco da attendere la loro ora. Sono giusti i loro calcoli 1 Che il buon dio, che ha l'incarico di custodire lo stellone d'Italia, ci guardi bene dall'ammettere una tale mostruosi\,\! Anzitutto, noi socialisti siamo evoluzionisti e nou rivoluzionari - dico bene? - ; e i repubblicani hanno froppo da fo,•e nel contem– plare l'idea maturantesi uei cieli azzurri, per po– tersi dare qualche altro incomodo in favore della medesima. Iuoltre chi può mai credere che sieno poco solide le nostre libere istituzioni 1 I traballa– menti, che si sentirono dopo Abba Garima, furono fenomeni passeggieri e superficiali, non v'ha dubbio. In Italia la monarchia sorta dai liberi e sinceri plebisciti ha radici molto proronde nell'affetto della nazione: in Halia il bene inseparabile è una ve– rità inviolabile non meno della sacra persona del Re con l'r maiuscola; e - lo disse .\l01•radi La– vriano quand'era in Sicilia - la unione fra la di– nastia e il popolo è una unione eterna. Ma supponiamo per un momento, tanto per dire, che i cattolici non si sbaglino; che all'indomani di Abba Oarima, per esempio, il commundator Mussi non avesse lasciato trascor1·ere invano i famosi cinque minuti; e supponiamo che i partiti sovver• sivi, questa marmaglia senza dio o senza patria, buttatisi a smantellare tutto ciò che é smantella– bile, fossero riusciti vincitori contl'o la causa del– l'ordine e dei poteri legittimamente ccstituiti. Che cosa ne Earebbe seguito i I vincitori avrebbero impiantato un Governo provvisorio; avrebbero proclamato a tutto il mondo

RkJQdWJsaXNoZXIy