Critica Sociale - Anno VIII - n. 1 - 1 gennaio 1898

CRITICA SOCIALE 5 il partito cattolico e l'attuale costituzione politica. L'arte di seppellire i morti è lucrosa nella vita religiosa, non nella vita politica. I cattolici lo sanno bene; e chiunque segua con una certa attenzione i loro movimenti, e non sia disseunato come un liberale conservatore, deve venire alla conclusione che a ben altro mira il partito cattolico, che a puntellare la fracida baracca liberale. Organizzarsi solidamente; aspettare che l"altuale organizzazione politica vada in isfacelo per la corruzione interna e per gli assalti esterni; e quando il cataclisma avverrà, mobilitare tutte le sue forze, presentarsi come unico salvatore dell'ordine sociale, dar l'ul– timo colpo ai morituri e assider.si al potere in vece loro: ecco la tattica cattolica. I cattolici in questo sono perfettamente logici. li Sillabo (prop. 80.') condauna ogni conciliazione fra cattolicismo e rivoluzione (liberalismo e rivoluzione sono sinonimi nel gergo clericale); e fin dal 1874, nel primo Congresso cattolico italiano di Venezia, un oratore, trattando della « vera eresia dei nostri tempi », di « quella mostruosità, che, contraddicen– dosi anche nella sola sua denominazione, chiamasi cattolicismo liberale », cosi parlava ( '): Ma provedo un'obbiezione: - (State allenti! i: la stessa che continuano tuU01·a a fare inutilmente ai callolici i nost1·i torrachi liberali conservatori.} - Se devesi sta• bilire un'assoluta linea di demarcazione lra. cattolici e libero.li ; se i cattolici debbono da. sò ostracizzarsi dal consorzio sociale, quando questo ò dominalo dalla rivo– luzione, come poi provvedere all'av,·cnirc del nostro paese1 Alla fin fino elio intend1:to di fare, qual pro· gramma politico avete, quale suggerimento ci dato per opporci ai nuo,,i mali e rirarc il distrutto1 - Bisogna. ripetere ai di nostri, cli fronte alla rivoluzione, quello che i primi crisliani operarono di fl'onte al paganesimo; questo ò il nostl'o programma. Allora. quei primi cam– pioni della fede cominciavano dal purificarsi da ogni attacco a.ll 'idolatria; poi s"industriavano con ogni lor possa. a mostrarl;i cristiani nella mutua carità, nella mortificazione, ecc. Così a. J>Oco a. poco crebbero, si este– sero, e autori pagani dovettero confessare che i cri– stiani avevano invaso tutto, i palazzi, il foro o perfino la. reggia. Così, o signori, mi paro dovrebbesi fare anco ai dì nostri; allora i cristiani ll\'Ovano <li fronte il pa– ganesimo; ora noi abbiamo a combattere la ri\·o\m.ione. Ebbene facciamo solenne proposito di non voler impac– ciarci mai di cosa qualsiasi che abbia attinenza colla rivoluziono. - Ma, oppongono, quella. Società, quel Consiglio, quell'opera minacciano di cadere: so un cattolico vi prendesse parte, potrebbe sostenerla: corriamo a pun– tellarla. - Ah! no, o sig11ori;se una. baracr.a della rivolu· ziono tentenna, lascialela cadere (applausi). Correremo dopo a raccogliere le ruinc, e con quello formeremo il fondamento cli una nuova opera cattolica J)UT'amentoe semplicemente, che sostituiremo alla rivoluzionaria. Questo dicevano nel 1874 i cattolici; questo dicono anche oggi; solo lo dicono più chiaro e pii, forte. Ecco che cosa scriveva la Civiltà Cattolica due mesi dopo Abba Garima ('): L'Italia è divisa in tre parti: nella legale, cha va.sotto nome di sabaudista, o comprendo il liberalismo d'ogni (') ,UU dtl prtmo Congrt110 cattolico ttalla110 te111,to1l fn Vt"• tlt~ia dal 11! al 16 IJIU{JllO 1s1,,. - Bologna, i8741 lij), 1 1 f'lsino, pag. ;5 e segg.; discorso di Enrico Mauara. (!} Cti;md Cattolica,! maggio 1sor.: pag. '!75e seg. grado o colore, fino al democratico: nella socialistica, che accoglie i radicali(!}, i repubblicani (!!!), i socialisti dello ,·arie (n scuole o dà. la ma.no agli anarchici: nella. caltolica, che si tinn ferma a.Ile sloricho tradizioni ed alla fede della. patr:a e sta in lulto col Papa, del quale propugna ht indipendenza, come bene necessario, non meno alla religione che alla pace nazionale. (Amen! direbbe un liberale conservatore). Da sè sola, la legale si sente mancare pian piano il terreno sotto i piedi, nè ha rorza di vincere la sociali– stica. Quindi, per sua salvezza, implora il concorso della ca.ltolica, che sinora. ha. spregiala per avversa, ed a. cui ha. fatto guerra., non si potrebbe dire se più fiera od ipocrita (noi diremmo: se più fiacca o balonla); e le offre una. tregua per tener fronte vù·ibtu tmitis a.Ila socialistica, di amencluo acre nemica. J~ <la ringraziare il ciclo, che la parto liberalesca abbia finalmente riconosciuto come la schernita massa ex-lege dei cattolici possegga più di essa. virtù da sai• va!'e la patria. Tutta.via i cattolici considerano che altro è concorrere a salvare !"online sociale nell'Italia, ed allro concorrere a salvarvi l'o1·dinepolitico. Nel primo è un fondamento necessm·io; nel secondo una mutabile contingen•a. 1Yel p1·ùno si asside l'llalia reale; nel secondo si asside la Jcgale. Or qual dovere può stringere i cattolici a farsi con• sor,·atori dell'Italia legale? L'unico, indiretto e negativo, tli non usare mezzi illeciti por la sua distruzione. Se non che, da questo a parteggiare per la forma politica, corro divario gran<le; nò si potranno mai obbligare i cattolici a. confondere lo duo cose, pretendendo che si facciano partigiani di una determinata forma politica, per amore dell'ordino sociale. Dichiaralo cosi questo punto, l'invito ai catlolici di entrare nell'edificio del sabaudismo, 1rnr aiutare i libe– rali a. tenerlo in piedi, da un lato ò ozioso, ed ò ridi• colo thlll'altro. Si dice: Voi cattolici, col vostro rima.1101·,·enein di– sparte, rra. tanto precipitare di uomini e di cose, spia• nate la via al trionfo del socialismo; o per questo ri– guardo ,·i diporlale da nemici più della patria che delle istituzioni legali. Hispondiamo che, per metter paura a.i cattolici o al volgo, non si hanno da esagerare lo cose. Il socialismo cresco e si dilata sì, nell'Italia; ma. non ò ancor pros• simo al suo trionfo. Il pericolo pill imminente non ò, fl'a. noi, quello di una t·ivoluiione o di una evolu~ione sociale, ò quello di una 1·ivoluzione o di una e"olu– -:ione politica, i cui segni precursori si sono succeduti con grande rapidit...\, mas:;imamento dopo che la. pazza. impresa. d'Africa, escogitala. por allontanare !"avveni– mento, ha sortito !"esito funesto e vergognoso che si la.monta. E se i nostri liberali sabaudisti vogliono es· sere since1i, debbono eonressare che il loro invito ai cattolici per soccorso, concerne la causa clegl'interossi politici loro, o non quella degl'interossi sociali della nazione; dei qua.li si valgono come di un mantello, da. mettersi o da riporsi, secondo il variare delle stagioni. So l'Italia, raffa.izonatn. dal liberalismo, si scompiglia, tal sia di ehi l"ha in questo modo raffazzonata.. Si lasci che g\'ingordi dei suoi ruderi si litighino tra di loro, e per goderseli si divorino tra. sè stessi. Cosi il campo 3i sgombrerà. sempre meglio, per un ordinamento consen– taneo alle giustizie, a.Iletradizioni 1 ai bisogni nazionali. Ora.nde errore sarebbe, che, col protesto di frapporsi ad un trionro rimotamente ruturo del socialismo, i ca.t• tolici rinforzassero, col loro concorso, la esosa. tirannide

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