Critica Sociale - Anno VII - n. 24 - 16 dicembre 1897
376 CRITICA SOCIALE del mestiere delle armi, lo ha invece più che mai ac– centuato nel reclutamento dei quadri, i cui gradi non sono più il privilegio onorifico della classe nobile, la quale non considerava almeno, in massima, il servire nell'esercito come una semplice professione lucrativa, ma. vi annetteva diversi sentimenti, talvolta ele,·ati, di dovere di casta. e di devozione al sovrano. Oggi invece la media borghesia, che ha i mezzi per mantenere nelle scuole militari i propri figliuoli, li in– dirizza. alla carriera delle armi, nell'unico intento t.li aprir loro una via di guadagno, rapida e sicura, nel cui reddito è contenuta anche quella 1mrle, 110:1 esigi– bile immediatamente in moneta. che si chiama una. brillante posizione sociale, e che si realizza in seguito mediante buoni matrimoni. Spogliato da tutti i sentimentalismi ùi un tempo, l'utllciale moderno ò un vero proressionista, che fa il mestiere: l.' di traineur de sab,·e noi salotti, dovo la sua runzione di 1·uba-cuori concorro in notevole guisa a mantenere la donna. in quella condizione d'inreriorità. intellettuale, di cui l'amore dello dora.ture, dei galloni e degli speroni ò un sintomo indiscutibile; 2. 0 di ca– &ligamaUi nelle caserme, dovo egli compie, cosciente• mente o incoscientemente, la funziono di depressore dei pill elevati sentimenti della dignità individuale; 3. 0 di macellatore a. tanto il mese, sul campo degli scioperi o su quello di battaglia, dovo egli va indifferente dello scopo, sia esso la diresa del nostro suolo patrio, sia la. conqu·sta della patria altrui. Como rautore della. hyhcologie du militaù-e profes- 1ionne, ha chiaramente dimostrato, il professionalismo militare sviluppa una infatuazione spinta alle più mo!'• bose manirestazioni, nella coscienza. di poter comandare ad a\1ri uomini e di snpersi obbedito, in forza. delle enormi pene somministrate a. chi noi volesse, e nell'uso quotidiano dell'uniforme e dolio. sciabola. Questa infa– tuazione a sua "olta produce una convinzione infantile di supcriol'itù., l'idea. del possesso sugli altri uomini o l'esercizio di un potere sfrenato su di essi A ciò si aggiungono l'anestesia. o insensibilità. morale, talvolta unita ad una vera insonsibilitl\. fisica, che abitua alla crudeltà, e rende usuali le sciabola.te e le vie di fallo verso gl'inreriori ed i borghesi. L& solidarietà. sociale si restringe per l'ufficiale non solo alla sua casta, ma. addirittura. al suo grado, ed io rammento un capitano della Scuola d'applica.:ione lii artiglie,•1:ae genio che si condannava, durante la mensa, al silenzio nei 365 pranzi o nello 365 colazioni del– l'anno per non.....abbandonarsi alla famigliarità. di con– "ersazioni non di servizio coi sottotenenti della Scuola. Ciò dissecca. ogni vincolo di affettuosità, tra gl'indi– vidui dei vari gradi, che si abituano a considerarsi come appartenenti ad una gerarchia. di caste chiuse, in cui gli assisi sul gradino inferiore non pensano, non ve– dono o non agiscono che col pensiero di coloro che si trovano sul gradino superiore, salvo, per altro, eserci– tare di nascosto od alle spalle un largo diritto di mal– dicenza, piena di insinuazioni, di rancori, di gesuitismi e d'ipocrisie; e quelli del gradino superiore coltivano un solenne e cretino disprezzo por quelli che sono an– coro. disotto. prima, IJIaccentui sempre pita Il carn.Uere di società a tipo In• du1lriale, t che gli eaercltl 11anihlll sono destinati a d:'lr luogo allena– #loni armate, ma non per re,trhlone degli ordinamenti attuali, 1lbbene per e•pandone; perchè 111. più tenace rhdiee dell"eaercllo 1tanil:\le è la proreasionalltà, e rt'ltrlngere un esercito !lgnlftta ribadire queata. radice. Ultima.mente Guglielmo Ferrero ha nel Secolo otti– mamenlo lumeggiato il caso più appariscente di questa completa. mancanza di legame affettuoso, osservando i rapporti rra gli umciali ed i s~ttumciali, dove allo altro cause si aggiungo potentissima. la diversità. delle classi sociali da cui utnciali o sottulllcia.li oggi pro– vengono. Ora questa restrizione di sentimento di solidarietà separa completamente l'esercito do.Ila vita na.ziono.le, e lo ro. quindi assistere indifferente ai bisogni veri e alle sane aspirazioni Jol paese, cho desidera la pace, il disarmo, la fine delle pazzo spese, mentre l'organizza• zio11emilitare non brama che la guerra, fonte di lucri o di onori, o crea artificiali condizioni di cose cho trascinano lo nazioni a conflitti sanguinosi. Il profossionalismo mi\itnro ò dunque uno dei più importanti organi doll'a.~tualo sistema militare, ,1ho i nuovi ordinamenti dovranno sfor•zarsi di trasrorma.re , senza poro.ltro pretondero di elimina.re , essendo uto• pistico di raro o vincere le guerre moderne, privi di un nucleo di ufllciali che delle guerre conoscano tutta la difllcilissima. scienza. Ma non queste sole conseguenze il professionnlismo militare, gli eserciti stanziali, determinano, dal punlo di vista sociale. Altro conseguenze funeste sono gene– rato dall'educazione che viene impartita alla massa dei soldati. Una vacua fraseologia presiedo iqfatti la loro educa– zione i l'onore do! paese o della bandiera, la sahlezza dello istituzioni, la gloria della patria, grinteressi della nazione: vacua fraseologia che nasconde sempre in– confessabili interessi di classe, o di cricche, o di persone. E poichè una tale fraseologia da por sè sola è destinata a lasciar poco persuasi gli uomini, che ne sono zim– bello, l'educazione delle caserme si esplica col metodo brutale cli una disciplina ferrea e cieca, da cui ogni <liscussione, anche razionalo, ò bandita, in cui il supe– riore, anche quando esorbita do.I suo potere, non ha mai torto. Educazione, cho inevitabilmente produce in ispecial modo l'abbrutimento servile del gregario, il qua.lo, sottoposto alla corrosione lenta della propria coscienza. mediante la suggestione di caserma - strano influsso che attravolta studiai nell'Jlvanti ! e che è sopratutto il risultato del prevalere morale delle classi anziane sullo giovani levo - il quale, dunque, perde ogni dignità personale, ogni sentimento dei propri interessi, dei propri doYeri, delle proprie idealità. di classe, e si trasforma in un cieco istrumento dei suoi oppressori contro i suoi compagni di lavoro e in una stupida bestia da macello, o in un assassino incosciente, cho va a. dare il proprio sangue per cause che non lo riguardano e ad uccidere degli uomini che, nè diretta– mente, nè indirettamente, gli han ratto mai male. li che getta un lampo di luce su questo principio che altra volta s,•ilupperò largamente, che cioè la disciplina (di caserma., intendiamoci), tutt'altro che essere la con– dizione &i11equa non di "ittoria in tutti i tempi, in tutti i luoghi, in tutto le società, lo è solamente in quei regimi economici in cui l'esercito rin:tte, tra i quadri e la tr•uppa, la lotta di classe dell'ambiente sociale, e ha por principale intento la tutela clegl'interessi della classe detentrice del potere. Il che dimostra ancora che, in un paese, dove non esisto più lotta. di classe, o dovo la composizione degli ordinamenti militari ò tale da escludere automatica– mente. sia il riflesso di una. tate lotta., sia. l'impiego dell'esercito pel predominio di classe o pel consegui-
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