Critica Sociale - Anno VII - n. 24 - 16 dicembre 1897

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L.,. _ .lll'Estcro: Anno L. IO• Semestre L. 5,&o. Lettere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E., 23 (2, 0 piano nobile) Anno VII - N. '!-1. Non, si vende 11,nn1neri sCp(watl. Milano, 16 dicembre 1897. AVVERTENZA. Tagliando e -separando il foglio esteriore del pr·escnle fascicolo (le due prime e te due ultime pagine unite) ne fate il frontispizio e /"indice da anteporre, rilegandola, atta raccolta delt'in– tc,·a settima annata. ormai completa, di CRITICA SOCIALE. SOMMARIO Attualità. A(JU amtct (LA Cit!TIC.\.). !,e 01coonue della crts< (1'11.1rP0 TuR ... 1•1). Rli;tsta tn/erna:1011ale: La g11e1·racom,w:rctale (O. i\f.), Studi sociologici, La t1•ipUceallean:a: !Il. Le cause eco11omtche/A RTURo 1,,.ml101.A). Il problema mtlllarir pe,· Il partito .-;Ocialfsta, lii. l u,·mint chl problema (WALHCR Moccm). Il bene e fl male (li fronte al matet•ialismo stortco (Prof. A~TOSIO LAIHllOI.A). Biblioteca dt propaganda. Pel nuovo mino {t'aòbonamento. - Annunci. INDICt: ll1'!1.!.'A!'.'NATA. PEL NUOVO ANNO Saremo {Jf'ati, come semp1·e,agli amici che, nell'im– minenza del nuovo anno, ci procure,·anno abbonu.ti nuovi o ci indiche1·anno persone a cui inviare - a nostro 1·ischio - numeri di saggio. La Critica Sociale vive e si rinforza delt'aiulo di CO· lo,·o che ne e1·edonoutile la pubbiica::ione. Condizioni d'abbonamento, prt!mi e abbonamenti cu– mulativi, nelt'ullima pagina. AGLI AMICI Esortiamo gli amici della nostra propaganda perchè, nel rinnovare l'abbonamento alla Critica Sociale, pren– dano l'abbonamento cumulativo coll'Avanti!, il giornale quotidiano del partito - le cui condiz'.oni troveranno in fine del fascicolo. Di noi, dei propositi, dell'avvenire, dell'opera della Gri.tica, Sociule, ci parrebbe, dopo sette anni cli prova, una mera convenzionalità. tenere lungo discorso. Alla discussione delle questioni principali che inter4"'ssano il partito, all'elaborazione dei suoi programmi, alla de– terminazione del suo indirizzo politico, noi daremo sempre maggior lena, francheggiati come siamo da tanto consenso <li lettori e crescente operosità. <li collaboratori. Ma il giornale quotidiano è la bandiera fiammeggiante del partito; è desso che lo guida alle batta.glie d'ogni giorno ed è in esso la maggiore nostra l'orza e la più gagliarda difesa dei comuni ideali. A cotesta bandiera facciano siepe intorno i volonterosi. LA C1-t!TICA. B1b1otecaGino B1arco LE INCOGNITr◄: DELLA CRISI Tutti sanno come é risolta. Troppi forse già. di– menticano come nacque e come si svolse. Un ostetrico l'avrebbe detta un caso di « gravi– danza extrauterina ». Sono, come ognuno sa, le gravidanze più spinose, di rado vitali poi feto, spesso letali alla madre. La crisi, infatti, scoppiò fuori da ogni causa palese parlamentare. L'emendamento Pozzo, alla legge sugli avanzamenti militari, appro– vato, senza che fosse posta questione di fiducia, da buon nerbo di voti ministeriali, non ferì, nè poteva ferire, il Ministro della guerra; meno ancora il Ga• binetto. Pel ministro Pelloux quel voto non fu che un pretesto. È parimenti fuori discu~sione che le sue dimissioni non furono che il pretesto di quelle dell'intero Gabinetto. La crisi fu artificiale e arti– ficialmente alla1·gata. Il Pal'lamento, in quell'ora, non la vol10. Ora qui si rizza subito una questione. Se il Par– lamento non la volle, chi l'ha voluta? Chi ha po– tuto volerla? Il che viene a dire: in quale regime politico è costituita l'Italia! Imperocchè a tutti è noto che uu solo dil•ario sostanziale scevera i regimi assoluti (più o meno temperati da rappresentanze consultive) dai regimi parlamentari. In questi i mutamenti di p&rsone e di indirizzi di Governo sono prooocatt e indicati dal Parlamento; massime dalla Camera elettiva, che più direttamente si suppone incarnare la so– vranità nazionale. Nei regimi assoluti, per converso, la provocazione e !"indicazione è data da altri. Non occorre, né importa, nè sempre avviene, che a darla sia la volontà. personale del monarca. Dietro di essa può celarsi l'interesse d'un'oligarchia, il con:,iglio di un'Eminenza Grigia o il capriccio d'una cortigiana. Basta che la designazione non sia fatta dal Parlamento. Chi la volle adunque! Questo è, della crisi, ciò che non s'è riusciti e non si riesce a vedere: ed il grave ò appunto che non si sia veduto e non si veda. Qui brancoliamo nel buio, ambiente naturale delle cose losche ed inconfessabili. Pure qualche punto saliente emerse alla luce: l.° L'ocèasione della crisi fu, ancora una volta, una legge militare, riflettente !"interesse del mili– tarismo professionale; toccante quell'ordinamento dell'esercito che i fogli militari proclamano « in– tangibile» come le istituzioni; 2. 0 Le dimissioni del Ministro della Guerra trassero seco quelle dell'inte1•0 Gabinetto, senza alcuna visibile necessità di connessione. Quanto dire che il portafogli ·della Guerra pesa quanto e più di tutti gli altri dieci riuniti. li Don Chisciotte, che non dice la verità se non nei pupazzetti, ha illustrato il fenomeno col simbolo della pauca, a un capo della quale è assiso il Ministro della Guerra; i colleghi, scostandosi 1 :la lui, si addensano verso il

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