Critica Sociale - Anno VII - n. 22 - 16 novembre 1897

CRITICA SOCIALE 341 partengono alla Francia. e all'llalia, e salvo il punto oscuro della minacciosa rocca abissina che tronca a metà. questa linea di conquista, il grande schema in– glese è quasi compiuto. La ragione poi per cui l' In– ghilterra nella sua conquista africana ha scelto la linea doll'ost, è evidente. La costa orion ta.lo dell'Africa bagna nell'Ocoo.no indiano: viene così a ricongiungersi a quella gigantesca corona di colonie inglesi: l'India, alcune isole della Sonda, e l'Australia., cho chiudono da ogni parte quest'Oceano: e viene a trovare la sua base mi– i ilare nel polente impero anglo-indiano. La linea della conquista coloniale francese nell'Africa muove invece dall'ovest all'est, e si trova, sulla linea nord, bagnata dall'Atlantico e <lai Mediterraneo. Essa comincia col Niger e col Senegal, sull'Atlantico, com• prendo l'Algeria e la Tunisia sul Mediterraneo, e Gibuti ed Obock nel Mar Rosso. Anche questa conquista francese è stata. compiuta. con energia e con metodo, quantunque più coll'azione militare dello Stato che non coll'intrapresa mercantile e finanziaria privata. E un vasto impero nord-africano, a poca. distanza. dai porti mediterranei della. Francia, con un clima adatto agli europei, e colla più densa e più civile e ricca popola– zione dell'Africa, sarebbe per la Francia dì non minor valore che per l'Inghilterra. l'impero steso lungo l'O– ceano indiano; potrebbe essere un magnifico quartiere per una parte de!l'esercito francese, potrebbe dare oc– casione alla Francia di compiere una grande opera egoistica ed altruistica nello stesso tempo, sul tipo di quella compiuta dall'lnghillerra nell'India, raccogliendo tutli questi popoli, queste tribù già straziate dal mili· tarismo barbaro, sotto una grande amministrazione ci– vile, in cui tanti figli della piccola. borghesia francese potrebbero trovare un impiego più utile e più nobile che nelle arnie sovrappopolate dell'amministrazione na– zionale. Gettate uno sguardo su una. carta. geografica. o ve– drete che questo due linee di conquista. vengono ad incontrarsi e a. collidere appunto nella regione sudti– nese-egiziana.. E ciò spiega la. rivalità anglo-francese: dà la chiave della. spedizione sudanese subito dopo che il disastro d'Adua fece cadere il baluardo italiano che difendeva. gli interessi inglesi i e fa. indovinare le ra– gioni di quel complicato intrigo russo-franco-abissino, che si prepara. ora. nel Sudan meridionale contro l' In– ghilterra.. Non ci sarebbe quindi da meravigliarsi se, nella prossima. riapertura. della campagna sudanese, si trovassero fra le fila. <lei Dervisci quegli umciali fran– cesi e russi che due anni or sono erano al servizio e.li Menelik. L'occasione qui si offre pc1' esaminare un po' più da vicino, o con maggiore scorta di fatti, i due tipi diversi della. conquista coloniale: quello francese e quello in– glese. Anche su questo punto le nozioni che si hanno in Italia, anche fra. le persone coltissime, sono monche ed erronee, e si possono riassumere nell'affermazione, ripetuta. tante volte, che le colonie inglesi sono colonie vere, germi cioè di nuovo società, di nuovi Stati, men– tre le colonie francesi sono una. semplice finzione poli– tico-amministrativa. Questa impressione, questo giuc.lizio sono limitati od esagerati. :f: verissimo che, mentre nella prima grande conquista. coloniale europea., quella che seguì la sco– perta dell'America, la Francia seppe fondare vere co– lonie di razza, nel Canadà. e nell"Oceano australe, ora non un solo germe cli tale tipo di colonia. è fiorito su- gli immensi territorii conquistati in Africa ed in Asia. Ma lo stesso è avvenuto in parte cieli' Inghilterra: la grandissima maggioranza delle suo conquiste di questo secolo si sono sviluppato in semplici colonie ammini– strative: anche l'Inghilterra, dovo ha trovato società già. l'ormato, territorii già popolati, ha pensato più a sfruttare le popolazioni indigene che non a crearne delle nuove. È una necessità naturale questa: e l'uto– pia italiana dì' trapiantare nell'Abissinia, vale a dire in uno dei lerritorii africani più densamente popolati, una. popolazione italiana, e i conseguenti esperimenti gover– nalivi, resteranno fra i più umoristici episodii della storia coloniale moderna. L'Eritrea. e l'Abissinia non anebbero potuto essere mai se non colonie ammini• strali ve. Ma anche in questo tipo unico esistono differenze importantissimo fra gli esperimenti inglesi e francesi, che dipendono dalle condizioni di produzione dei due paesi, dalla loro costituzione economica, e dai caratteri psicologici delle due razze. L"Jnghillerra è :a. più colossale ofllcina industriale del mondo. Essa non produce che appena. un quarto della materia. prima per l'alimentazione della sua popolazione: gli altri tre quarti deve procurarseli dall'estero, scam– biandoli coi suoi prodotti industriali. La prima neces– sità. quindi della sua vita sociale è di procurarsi grandi mercati in cui spacciare questi prodotti; e siccome le altre società europee ed amel'icanc, ed ormai anche lo società asiatiche, tendono ad elaborare un sistema in– dustriale proprio ed erigono argini di protezionismo contro l'invasione della produzione britann'ca, l'Inghil– terra. è forzata a procurarsi mercati propri, sicuri dalla proibizione protezionista, e li frova appunto in quelle so• cietà., in quei paesi tanto arretrati, tanto primitivi, <lanon poter svolgere nessuna industria propria.. L'Inghilterra insomma cerca di incivilire ipopoli barbari sopratutto per farne degli avventori della sua bottega.E ovvio quindi che anche la sua colonia amministrativa pronda un carattere commerciale; e questa necessità. è tanto più imperiosa., e questo fenomeno tanto più rilevante, in quanto che le vere e proprie colonie inglesi, quelle di razza, sono contro l'Inghilterra più crudamente protezioniste che non le società europee rivali. I legami che uniscono le colonie di razza alla madre patria sono puramente ideali. Ma. nella Franc·a le condizioni della produzione son() differenti. La produzione tlgricola. e quella. industriale vi si equilibrano a vicenda, e la Francia non ha bi– sogno di mercati coloniali per s pacc iarvi merci csube• ranti che essa non produce. Ciò e.li cui la Francia ha bisogno è di trovare lavoro, impiego a.i figli sempre più numerosi c.lcllasua piccola borghesia. e della. sua buro• era.zia,, e le amministrazioni coloniali, i Governi cioè di paesi che non saprebbero governarsi civilmente da so stessi, le offrono l'occasione di moltiplicare questi posti e questi impieghi. Nell'inizio, naturalmente, le spese di questa. amministrazione ricadono in parte sull'erario nazionale, ma a poco a. poco, collo sviluppo naturale del paese in un regime di pace, verranno pagato dal paese stesso. " Una seconda causa, che determina la dilferenza. tipica rt-l~ la colonia. amministrativa. francese e quella inglest>, è UJl corollario della. diversa coslituzione economica dei due).,aesi. Un altro carattere dolla colonizzazione inglese, od un altro scopo, dopo quello commerciale, è lo sfrut– tamento delle ricchezze naturali della. colonia. Ogni settimt~1rn, ogni giorno, ogni ora, in quel cervello fìna1.~

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