Critica Sociale - Anno VII - n. 21 - 1 novembre 1897
CRITICA SOCIALE 327 LASCIENZA ELAVITA NEL SECOLO XIX (Di4COr&O di t·iapet·tura dell'U~IYEHSIT,\ NUO\'A - Bru– a;elles, 11 olto/J••• 1897). I. Con vivo piacere accettai l'onore che i miei col– leghi dell" Universttà nuova mi han ratto sceglien– domi fra gli oratori di questa quarta solenne adu– nanza inaugu raie. Reduce a quesla Bruxelles indimenticabile - e lasciando per oggi da un canto i miei studi severi e melanconici su quella forma dell'umana miseria che ha nome delitto - sono lieto di potermi in– t1·attenere con voi del magniflco e su~gestivo spet– tacolo che ci offre, nelle sue linee piu generali. lo sviluppo della scienza e della vita nel secolo che sta agonizzando. Non è, questo decimonono secolo, che la sessan– tesima parte, a un dipresso, di quella storia docu– mentata della specie umana, la quale, alla sua voll:J, non rappresenta se non un periodo quasi infinitesimo nei milioni d'anni da che esistono il sistema solare, la terra e l'umanità. E nondimeno, convinti non gitl da un egoistico miraggio che emani dalla nostra esistenza in questo secolo stesso, ma dalla obiettiva realtà dei fatti, noi possiamo affe1mare che questo decimonono secolo turbinerà nel cielo nebbioso e sanguinante della storia e delle tradizioni umane come un punto più brillante che non siano stati i secoli di Pericle, dt Cesare Augusto, o del Rinascimento italiano. E la ragione di questo splendore storico sta meno, per me, nelle meravigliose e pressoché quotidiane scoperte teoriche e pratiche, <'henel ravvicinamento progressivamente accelerato fra la scienza e la vita. Quasi nullo nei secoli scorsi e agl'inizl di questo, tale ravvicinamento già ne impronta la fine con un suggello cosi vivo e palpitante, da darci la cer– tez1.a della loro unione intima e completa nel secolo futuro, dopo si lungo e dannoso ed irrazionale divorzio. Dopo le ricerche e le scoperte scientifiche saltuarie e sbrancate - dopo le il•requiete intuizioni parziali e i lampi di sintesi precoce che fecero riscontro e contraccolpo alle febbrili agitazioni del mondo so– ciale nella prima metà di questo secolo - fu con 1~ potente sistemazione del sapere positivo comin– ciata da Augusto Comte, che i torrenti balzanti e spumeggianti del sentimento e del pensiero s'inal– vearono nella maestosa corrente del naturalismo evoluzionista. Adottando per sempre il metodo positivo - che è il solo strumento ir,·eslstibile nella lotta contro l'ignoto e che è pure la incrollabile bandiera della Universttli nuova - la scienza contemporanea si andava sempre più democratizzando. « Il portico della scienza - diceva Enrico Buckle - è il tempio della democrazia. • [nvero, alle p11elese e pretenziose verità d'una filosofla misteriosa e inaccessibile alle intelligenze della •gente. comun~ •• ma al_frettauto aspra ed irta d1 termini greci e barbarici quanto vacua di realtà. conquistata da una conoscenza definitiva la scienza positiva sostituiva l'esposizione semplic~ e nitida dei fatti e dei loro rapporti, faticosamente strappati, con l'osservazione e lo spel'imento al caleidoscopio dell'eterna natura. ' ( 1) Oobl>l:tmo 11\lacorttala di Enrico l'erri di poter pubblic:tre la versione e111ittae com11le1adl questo suo discorso inaugurale, del quale II suece&so d'entu!!llumo ollenuto nel più colto uditorio della C':llpltal• belga cl ru rlreruo dal lelcgrammì dei giornali quolidlanl. Alla difficoltà da\ lavoro_. talvolta ••~lare e spa· smodico, del pensiero scientifico per scoprire e traccia!'e questa o quella legge del mondo fisico e ~orale, il metodo posilivo sostituì la grande faci– hUL con la quale - mercé i numerosi lavori di e popolarizzazioue scientifica .. e di « estensione universitaria », sconosciuti ai secoli trascorsi - ognun? può acquistare la_nozione di quelle leggi e apphcal'le alla vita quotidiana: dalla luce elettrica alla difesa contro i microbi - dai tossici del corpo e dello spirito alle anomalie della cl'iminalitil o del genio - aal telegrafo al fonografo, il quale, con la fotografia, rianimerà, anche oltre la morte, la cor– rispondenza fra lontani - dal telefono all'aero– nautica e all'automobilismo, che chiuderà i cavalli nei musei di stol'ia naturale a lato degli iguano– donti di llernlssart. Nel medesimo tempo, un'altra corrente umana vivente e sterminata, si elevava ognor più dallè prorondità alla luce del sole, incalzata e incanalata dal mirabile sviluppo dell'industria contemporanea. Corrente Ut!)ana sconosciuta a tutti i secoli passati, fiume anonimo del lavoro, composto di tutti i sa– lariati, ossia degli espropriati dei mezzi di produ- . zione e degli strumouli del lavoro, i quali, irreggi– mentati nelle miniere e nelle fabbriche a grande macchinismo, costituirono una classe distinta e ognor più numerosa, SO\ ra un terreno sempre pill cosparso dalle foglie cadenti dei disoccupati e degli spostati. Ond'è che l'albero della scienza, mirabilmente ringiovanito dal succo vitale del metodo positivo, aveva appena finito di metter fuori il suo ramo più umano e culminante - la sociologia - quando il proletariato internazionale imponeva l'osserva– ziune delle sue condizioni d'esistenza e la delinea– zione della sua gcuesi e del suo destino, che è il cleslin?. della parte la pii, numerosa, la più utile e la p1u dolorante clell'umauità. Ecco perché, agli occhi nostri, la sociologia, da un lato, per non condannarsi a una precoce aridità si oriento. ognor pili vel'so il socialismo; e questo' cli 1·iscontro, si disviluppa dalle sue rorme utopi~ s~iche e sentimentali, inevitabili finché, il proleta– riato essendo ancora nella culla, della miseria si vede bensì il dolore. non la forza rivoluzionaria di trasformazione sociale. Cosi fu che, parallelo alla filosofia positiva di Comte, al tl'asformismo biologico di Darwin e al trasformismo universale di Spencer, si costituì con Marx e Engels, il socialismo scientifico, che 'è la dottrina posith•a del trasformismo economico e sociale. Da allora le due correnti del naturalismo e1•olu– zionista e del ~cialismo _scientifico si approssima– rono sempre p1u, per finire a confondersi ed a rav– vivare le loro energie nell"oceano eterno della vita e della verità positiva. Infatti, la storia generale delle scienze - della quale, con felice pensiero, avete fatta, in questa Università, uno speciale istituto - la storia delle scienze nel secolo nostro ci presenta il magni– fico spettacolo d"uno svolgimento sempre più por– tentoso. . .. Al nascere di questo secolo, le scienze fondamen– tali e pit\ semplici, la matematica, l'astronomia e la me?canica, avevano pressoché raggiunta la loro perfezione, moi·cò il lavoro millennario da Pitagora a Cartesio, Newton, Leibnifz, e da Archimede a Leonardo da Vinci, Galileo, D"Alembert, Eulero, Laplace ..E tuttavia già . siutravvede che pur gli orizzonti della matematica e della meccanica po– tranno allargarsi in modo inatteso, sia nelle sco-
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