Critica Sociale - Anno VII - n. 21 - 1 novembre 1897
334 CRITICA SOCIALE Anzi insisterò con altri ratti, valevoli ad illustrare il mio asserto. All'inizio di ogni periodo storico, si può dire che gli apputcnenli ad una data classe si trovino in condi– zioni presso a poco eguali, quindi le prime oligarchie ed aristocrazie di Grecia e di Roma, la prima nobiltà. feudale del medio evo sono basate realmente sul valore personale senza. riguardo ad età.; come pure gli acquisti di ricchezza, agl'inizi della. borghesia, dipendevano quasi esclusivamente dall'abilità. personale; e quindi i giovani intraprendenti avevano libero il campo alle loro mani• festazioni. Ma poi quest'abilità. personale passò man mano in seconda ed ultima linea coll'istituzione della eredità., la quale, modificando assai profondamente i rapporti iniziali, lascio, come ho già. dimostrato, una prevalenza sempre maggioro a.i vecchi; sicché in un grado avanzD..todi sviluppo d'un dato periodo storico si potrà. Jiro col D'Angolo- ma solo in questo senso e in termini più generali: - « a società. vecchia.,uomini vecchi». Senonchè...scusatemi, per carità.! non ho ancora finito. Intenderei parlare d'un altro ordine di cause, le qua.li forse sono un riflesso delle già.accennate, ma forse sono indipendenti; in ogni modo non mi è riuscito di conci. lia.rle insieme. Quel sent imento cho spinge i soldati già. provetti a maltratta.re con ogni sorta. di corvees i nuovi venuti - l e reclute, por disprezzo « cappelloni • - i frati a maltrattare od umilia.re i novizi, affinché questi ultimi arrivati non ottengano troppo a. buon mercato quanto ai primi costò caro; questa invidia innata - uno degli aspetti dell'egoismo umano - che riunisce in una specie di congiura. tutti i primi arrivati, i più vecchi, aventi già. - appunto perché nati prima - il monopolio delle più alte cariche nel\'osercito, nella magistratura, nel sacerdozio. nell'insegnamento umciale, nella burocrazia, nella carriera politica, ecc. ecc., contro la emporsti-e– bende giovane generazione i questo sentimento, ripeto, può ben sussistere anche in una società collettivista futura, in cui ognuno abbia secondo i suoi bisogni. Però è da credere che, una. volta infrante tutte le ca– morre basate su ragioni economiche, trasformata cioè la proprietà. privata in proprietà collettiva, colla libertà di pensiero e di controllo sorgerà., di fronte alla congiura dei vecchi, la congiura. dei giovani, e dal cozzo di questi opposti egoismi quel grado di giustizia che è possibile in questo basso mondo. Amen. (lloma). UN CADOH.INO. LA TRIBÙ I. La tr-ibù s'era fermata! Aveva trovato in mezzo al deserto un vasto paese ricco d'acqua, di prati e d'alberi e, involontariamente, senza che nessuno lo propones~e. invece di farvi una delle solite soste fugaci, aveva messo radice in quel paradiso, era stata avvinghiata dalla terra e non aveva ph'.l sa– puto staccarsene. Pareva fosse giunta a quel grado superiore di evoluzione ch'esclude la vita nomade; riposava della marcia secolare. Le tende lentamente si mutarono in case; ogni membro della tribù di– venne proprietario. Corsero gli anni. Alì, un guerriero inquieto, re– frattario alla nuova vita, sellò il cavallo e galoppò da una parte all'altra di quello ch'egli s'ostinava di chiamare accampamento, gridando: Brb ot e- G n 8 d - Io proseguo, seguitemi. - E chi ci porterà dietro la nostra amata terra I domandarono i più. Soltanto allora tutti ebbero coscienza d'essere le– gati per sempre a quel pezzo di terra, e Alì partì solo. 2. Il vecchio Hussein era chiamato a decidere una questione insorta fra due proprietari di terreni li· mitrofi. La questione era complessa di molto. Uno dei due diceva spettargli anche una parte del rac– colto dell'altro, perchè per errore l'aveva lavorato; la colpa poteva essere dell'altro, che non aveva saputo imp1·imel'0 sul terreno i segni del proprio di1·itto. Hussein lungamente meditò, poi disse: - Consulte,·ò le leggi della tribù. Il giorno appresso, nel Consiglio degli anziani, dovette dichiarare che la legge non prevedeva quel caso. Era la pl'ima volta che un coltivatore chie– deva giustizia, perché prima -non c'erano stati col– tivatol'i. Gli anziani si portarono alla piazza dei comizi pubblici e convocarono l'intera li'ibù: - Noi non sappiamo fare giustizia; se qualcuno sa dettarcela, parli franco. Tutti tacquer·o. L'intera tribù non aveva saputo sciogliere il difficile problema. 3. Hussein allora parlò: - Fratelli! La nostra tribl1 é ricca di tutto fuor– chè di leggi! Per avvicinarmi il più possibile, nel caso concreto, alla giustizia che ignoro, decido che il raccolto, che diede luogo al litigio, sia diviso in parti uguali fra i due contendenti. Acché in avve• nire i nostri giudici possano evitare anche la pie• cola ingiustizia da noi quest'oggi commessa, la tribù. invii un suo membro a studiare l'organizzazione dei popoli che vivono da secoli nell'assetto che noi conosciamo soltanto da anni. Costoro hanno certa• mente leggi che regolano i dirilli di chi lavora e di chi possiede. Tutti co1\sentirono. Avevano capito che la tribl1 doveva creilre la propria giustizia. llussein disse ancora ai querelanti le generose parole: - Uno di voi due è stato oggi tradito dalla tribi1 che gli doveva la giustizia esatta. Non vi dolga! Forse il vostro litigio sarà ricordato con ricono– scenza dai posteri. 4. Achmed parli. Oli anziani Io elessero a delegato della tribù 1 all'unanimità. Era giovanissimo ma, per la sua età, sorprendentemente attivo ed assennato. I profeti (nella tribù ve n'erano ancora) dicevano ch'era destinato ad aumentare il benessere e la glorìa della t1•ibù; e gli anziani, per rispetto ai profeti 1 agirono in modo che la profezia si avve- 1·asse. Achmed partì. Conscio dell'importanza della mis– sione affidatagli, quando si tr·ovò solo sulla via, ri• petè a sè stesso il giuramento ratto poco prima agli anziani: - Patria mia, io ti porterò la giu– stizia. • Giunto in Eu1·opa, per lunghi anni studiò. tanto che di lui si diceva: Achmed studia come un'intera tribù. 5. Quando, dopo si lunga assenza, ritornò in patria, non ancora sceso da cavallo, passando per le vie della piccola città, s'accorse subito che le condizioni della tr-ibù s'erano mutate di molto. Non ne fu sor– preso. Era troppo naturale che così rosse. La legge
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