Critica Sociale - Anno VII - n. 19 - 1 ottobre 1897
B 296 CRITICA SOCIAL!l o scuro nello quali si stipano qunnti pill letti ci possono stare, e, per custodire tanto persone, un delegato e otto agenti di pubblica.. sicurezza, il cui dovere era di con– statare so la sera i coatti rientra,·ano nei dormitori all"ora prefissai poi, che alla mattina le porte siano aperto. Essi debbono e mantenere l'ordine>; ma non possono im1>odiroai coatti di girare liberamonto tutto il giorno o por tutto il te1•ritorio. Vero è che il coatto, per regolamento, non potrebbe spingersi oltre designati confini. Ma con la poca rorza. a sua disposizione il de· legato non può conlenoro la riottosa. colonia di 400 individui. So egli impone ai coatti di restare nell'abi– tato, questi ginno l'intero. giornata per le vie, dando spettacolo nauseante di ubbrio.chezza, di oscenità, di violenza, o gli abitanti protcstnnoi sparsi per la cam– pagna, commettono fel'imonti, stupri, atti contro natura. o tonto.tivi di evasione. I contadini sono costretti a lo.coro o talvolta ad aiutare questi tentativi, per timore della vont.letta so 1 1 iflutnno. I coatti ricevono 50 centesimi al giorno; ma v'è pure una sraccio.ta camorra; i più maneschi e scaltri riescono a carpire lo. metà. dol soldo ai meno avveduti o ai più deboli i presto.no ad usuro. al 40, al 50, fino al iO per cento, prendendo in pegno abiti, scarpe, qualsiasi og– getto. Visitai i dormilorl o rimasi mezzo asfissiata. Vidi entrarvi tutta. la brutta tregenda, la trista coorte degli Inquilini, per la più parto ubbriachi, urlando e abba– ruffandosi. Domandai so i coatti hanno armi. - Addosso dimcilmento - ml disso il delegato - ma nascondono coltelli o pugnali noi buchi dei muri, o li seppelliscono nella sabbia in riva. al mare. li coatto che parte, spesso regala l'arma a chi arriva. Perquisendoli ogni tanto, nulla si trova, ma quando succedo una rissa o una rivolta tutti sono armati. Hanno per lo meno pezzi di vetro e di latUI, chiodi infissi in manichi di legno, ba– stoncini acuminati, lunghi manichi di padella ridotti con una pazienza incredibile a stili, pezzi d'aste o pietro acuminato ( 1 ). È in questo ambiente, e fra consimile gente, che il Crispi e la sua legge - che il presente Governo vuol rimessa in vigore - ha mandato migliaia di nostri amici, di nostri fratelli! Le colonie in genere. Non s'ha da credere che la Favignana costituisca un'eccezione o sia la peggiore delle colonie. Esse si somigliano tutte, e a questo riguardo la nostra scrittrice ha raccolto una mole di documenti che non lascia luogo a dubbi o ad illusioni. È special– mente dalla bocca di personaggi ufficiali, sindaci, direttori di penitenziari, medici 1 penalisti, che essa raccolse il vasto materiale del quale noi non pos– siamo dare che qualche cenno. Citiamo, uno pe1•tutti, il cav. Alongi, già diret– to,·e di varie colonie, autore di pregevoli lavori sulla mafia e sull"abigeato, oggi direttore della nuova Rivista at polizia scte,itt{ica, che ha testé cominciato ad uscire in Palermo. Costui 1 che per la sua condizione era certo poco disposto a vedere delle vittime nei condannati, che non si preoccu– pava della legalità della procedura e non dubitava della colpevolezza della grande maggioranza dei suoi coatti, confessava tuttavia che l'istituto, del quale aveva fatto una si lunga e:Sperienza, non rag11iungeva nè Io scopo di sequestrare e punire i veri delinquenti, nè quello di emendare i traviati. (1) Pag. IMI. Egli diceva - rirerisce la Mario - che, quando prese il comando dolio. triste colonia, l'ubbrìachezza e la ca– morra erano al colmo. li sussidio giornaliero era pagato ogni giorno dallo 10 alle 11. Tra i coalti, che pigiandosi davanti all'Ufncio ricevevano la paga, gironzavano i e camorristi proprietarl » cercando la preda. I più, e specialmcnto i nuovi venuli, già. spogliati di quanto possedevano, erano indebitali e versavano o tulto o parte al creditore. So avevano voglia od opportunità. di lavorare, mangiavo.no , se no commettevano delle e mancanze» o puro doi 1>iccolireati, per essere man– dali in cella. o in carcere, prererendo essi la detenzione col magro vitto nlla libort..ò.colla fame, Dopo aver ten– tato invano di roprimoro, punendo, i camorristi, si fece la paga allo primo oro del giorno, cioè all'apertul'a dei dormilo1i 1 procurando cho i camorristi e gli usurai ,·e– nisscro rilasciati 1>orultimi. Nei primi giorni, appena ricevuta lo. mozza lira, i coatti correvano alle bettole a spondorla; mo. i camorristi cho, giungendo dopo, non potevano essere soddisfàtti, fecero una. caccia dispe– rata, bastonarono i ùcbilori o poggio. Questi poi, non polondo saziarsi coi 50 centesimi, volendo bere e gio– care, recero la paco o In penitenza, pur di ottenere nuovi prestiti, che ottennero pagando puntualmente il 20 per cento o più alla settimana. Tutti i soccorsi mandati dalle povero ramiglic, tutto il frutto del lavoro, che si l:i.scia.por intero al coatto, finiscono cosi. Nulla, proprio nulla, poterono i runzionari contro quell'idra dallo milio lesto che ò la camorra; nulla contro l'uso dolio armi nascosto e, se trovate, rirabbricate; nulla contro il giuoco. Lo carte da. giuoco, sempre sequestrato, ricomparvero sempre, fabbricale con costanza. e pa– zienza non comuni. Lo studio, lo malizie per nascon– dere oggetti cari sono sonz11limite; uno era. capace di inghiottire duo e pili coltelli, un altro evacuò un oro• logio; uno giunse con 4000 lire entro un cannellino di h\ttn, nascosto dovo la spina dorsale cambia nome. Pa– recchi orcditarono qualche centinaio di lire i uno fino cin– quemila. In un moso tutto ora scomparso. « Chi serba por domani, sorba por i cani», ò un proverbio comune. In quanto o.ll 'ubbriachezzn, ora generale .... Nei giorni resti vi i duo terzi della colonia riescono ad ubbriacarsi fino a. istupidirsi: o.llora gli agenti di custodia hanno appena il tempo di ro.ccogliero i caduti per alcoolismo, per epilessia. o por rerito. Raramente possono impedire una rissa .... Anche noi dormitori si gioca, si ranno risse, si com• mettono TOrgogno innominabili, nonostante l'invigilare della rorza. I meno corrotti, quelli che cercano e ot– tengono lavoro e sono ansiosi di uscire dalla lor triste condizione, hanno Il permesso di abitare e dormire in camere separato, ciò che toglio i peggiori contatti, dando loro un po' di tranquillilù.. o anche qualche ora di più di libert..1\,porchò vengono rinchiusi più tardi. Alcuni, ma pochi, ho.nno ratto ,•eniro la moglie e i figli, che tengono bon sequestrati in casa; altrimenti questo po· vero crcatl11·0 sono oggetto dello beffo e degli insulti della parto più corrotta della colonia (1). Qui si può notar cli passaggio che, colla nuova leggo Rudini, il frutto del loro lavoro cesserà di essere cli proprietà dei coatti, per venire (art. I~). salvo una piccola parte che sarà ad essi conteg– giata, ghermito dallo Stato. E che già col Ministero Crispi e col Ministero Rudini la facoltà di abita,·e in camel'8 separate e di condurre alle isole qualche ( 1) Pag. tt-lG.
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