Critica Sociale - Anno VII - n. 19 - 1 ottobre 1897

294 CRITICA SOCIALE è tratta, come l'empirico, all'applicazione del rimedio che cura il sintomo morboso, ma non guarisce la ma– lattia, combattendone la causa. La nostra conclusione non può essere che una sola: tutto quello che deve spendersi per il domicilio coatto si spenda per un radicalo miglioramento del servizio di pubblica sicurezza. Quando, in virtù di esso, si sia acquistata la certezza che nessun delitto sfugge alla pena, che l'occhio vigile della pubblica sicurezza segue pé'lssopasso la persona pericolosa: si sor.\ conseguito il solo conseguibile scopo d'intimidazione, il quale, più che nella minaccia di pena, sta nella grande probabili fa che essa. sia realmente applicata. al colpe\'Ole. 1~ un aforismo notissimo che l'efficacia intimidatrice della pena., più che nella durata e scverilà. di essn, sta nella certezza che una pena sarà. applicata. Diminuito l'enorme numero dei delitti dei quali gli autori riman– gono ignoti, o per i delinquenti ca.paci a.ncora <li sen– tire l'intimidazione penale si Sarà. fatto un gran passo. Per gl'incorreggibili purtroppo non vi sarebbe che un mezzo solo, l'eliminazione assoluta da.Iconsorzio socia.lei ma non per uno, due o tre anni, non fa.cendolirimanere bene o male in mezzo alla società, come verrebbe a fa.re il domicilio coatto comunque applicato. E poichò dunque la legge che ~i propone, in ultima analisi, verrebbe :td essere una legge di sospetto, che rimetterebbe nell'arbitrio del Governo la libertà. di chiunque; essa si risoh'c in 1111a miuaceia alla liberti\, e s11ceialmcntonlla liUcrlà del pensiero. 01\ se una valvola cli salvezza. vi è contro l'accumu– larsi delle teoriche sovversive, questa è appunto nella assoluta libertà. di manifestarsi. Poichè il dilemma. a. noi pare ineluttabile: o quelle teoriche sono assurJe, irrca!izzabili,contrarie ai sentimenti essenziali dell'uomo, e cadranno naturalmente alla luce della discussione e dell"esame; o hanno un fondamento reale, e qualsi. :i.si forma di repressione non ò ca.paco di comprimerne o distruggerne la. forzo. naturale di osprrnsione. C,nlll.1.0 DE B~;N~:OETTJ. I socialisti di Verona hanno im1weso a pu(JbliCal"(J Arte Redenta, 1·ivista lelleraria sociale che esce il 15 d'ogni mese frt olio pagine, con. collabo1•a;ione di De Amicis, G. Fen-ero, Lombl'oso paclre e figlie, llensi, Claudio 1'reves, Zerboglio ell altri: valenti. Un'eccellentep,.tbblicazione che costa L. 1 all'anno e due soldi al fascicolo. Ve1·ona,piazza S. Anastasia, n. 2. VERGOGNE ITALICHE .lessie White, la prode compagna di Alberto Mario, la inglese che per la libertà d'Italia (così obbro– briosamente oggi tradita) seppe essere suora di r.arilà sui campi di battaglia, pensatrice e scrittrice; che accoppia e concilia in sè la pietà operosa e lo spirito pratico della donna britanna con uua vi– goria di ingegno tutta virile; ha fatto uscire, di .questi giorni, quasi a un sol punto, due piccoli lib1·i che, al pari di altri suoi precedenti (baste– rebbe rammenta,·e: La miseria in Napoli), sono due forti e generose battaglie. Nell'uno insorge contro l'infanticidio legale or– ganizzato dei nostri Brefotrofi, sui quali i recenti scandali dell'Annunziata di Napoli gittarono la luce sinistra che tutti ricordano; domanda l'aboli– zione radicale di quegli ammazzatoi, cui si è dato per irrisione il nome di Opere pie; la riforma di tutto il sistema di denuncia e di assisteuza dei « figli di ne.ssuno »; l'introduzione, anche nella leggo italiana, di quel postulato di elementare onestà giuridica che é la ricerca detta paternità('). Nel secondo sono raccolti i cinque articoli pubbli– cati in questi ultimi due anni nella Nuova Anto• logia sopra il sistema penitenziario e U domictllo coallo in Italia ('). E noi ci occuperemo qui spe– cialmente di quest'ultimo, poiché ben può dirsi che mai pubblicazione ,,enne pili in acconcio e a più opportuno momento; mentre la stampa non ven– duta, le associazioni popolari, tutto ciò che vi è an<;ora in Italia di incorrotto e di sano protesta contro la minaccia governativa di ribadirci sul collo, allargata e peggiorata, la maggiore delle no– stre ignominie. A questa agitazione lo scritto della Mario porge il contributo migliore, quello dei falli:. dei falti, osservati coi p1·op1·iocchi, apprezzati da una mente aperta a tutte le esperienze delle nazioni civili, aliena da misoneismi come da intemperanze di qualunque natura. Il suo libro ha il valore di una inchiesta, e nessuno, che intenda occuparsi del tema doloroso, potrà evitare di consultarlo. E appunto perchè ciascuno si senta vieppiù in– vogliato a ricercarnè le pagine, noi ne spigolel'emo qualche brano, stralciando dalla parte del libro che più direttamente risponde agli scopi dell'agitazione che abbiamo promossa. L'originedel domiciliocoatto. Un numero unico testé uscilo a Prato, col titolo Per la libe,·tà, ad opera del Comitato pratese pe,· l'abolizione del domicilio coatto, fa risalire a Ubal– dino Peruzzi, minist,~o dell'interno che preparò la legge di P. S. del 1865, l'origine del verl'(ognoso istituto che ora assorbe le cure amorose dell'onesto marchese Di Rudinì. La legge del '63 tuttavia tro– vava in questa parte un addentellato in una di– sposizione detta legge del '59. E giusto dire che la legge del '59 non autorizzava che una specie di confino negativo o esilio locale (divieto di dimorare in date localit;\) e a carico esclush 1 amente degli oziosi e vagabondi riconosciuti. Nel '66 acco1~dati al Governo i pieni poteri nell'imminenza della guerra, il Ministero presentò una vera legge dei sospetti, e, nominata una Commissione, Crispi relatore (co– minciava presto, il valentuomo!), estendeva la mi– sura ai camorristi e ai sospetti in genere, nonchè alle persone « indiziate (sic) di voler restaurare l'antico ordino di cose o nuocere in qualunque modo all'unità dell'Italia ». Questa legge, l'aver votata la quale fu uno dei più cocenti e tenaci rimorsi del– l'onesto Bertani, che per altro aveva tentato modi– ficarne ]e disposizioni, non doveva durare che un anno. È noto con quali artificì ogni successivo Mini– stero venne aggravando il prov,redimento, esten– dendone la durata e i limiti dell'applicazione, -pur sempre assicurando trattar.si di provvedimento tem• poraneo, introdotto per riparare a necessità mo– mentanee, urgenti ed eccezionali. Così la durata del– l'assegnazione da un anno venne portata a due anni, poi a cinque (legge 1871), lo vittime furono reclu– tate non più nei soli oziosi e vagabondi, ma nei sospetti in genere e nei contravventori all'ammo– nizione e alla vigilanza, e i coatti, che dapprima dovevano essere sparsi in vari Comuni del Regno, vennero di poi relegati sugli scogli e, con patente ( 1 ) Le Ope,·epie e l'infantEcldlo legale. - Rovigo, tip. i\. Mi• nellì, 1897. ('J Dalla ~vuova Antologia, serie IV, fascicoli l. 0 luglio e 1Gset• tcmb1·e 18%; 16 a1>rilf', 1.0agosto e t. 0 settembre t89i. - Rom", l-'orz:it1i e C., llp. clel :senato, ld97.

RkJQdWJsaXNoZXIy