Critica Sociale - Anno VII - n. 16 - 16 agosto 1897
250 CRITICA SOCIALE II. Ecco i voti riportati nel collegio di Imola dal candidato socialista e dal conservatore nelle elezioni del •o:; e del '9ì : 1805 1897 Socialista 1861 li6i Consei·valore I '!•lò 18i I Per intendere, però, bene la entità della sconfitta, bisogna distinguere i voti della città propriamente detta dai voti della campagna e delle altr·e frazioni del Collegio, che votano con la città. Fatta questa discrimi~azione, si ottiene: Socia.lista, 1S95 1897 Città . 1220 1112 Altre f1·a;ioni 611 60:i Couscruutorc 1895 1897 G91 8ì8 :i55 9\)3 Da queste cifre appare che la nostra sconfitta è stata determinata dal fatto che in due anni il pa1·tito conservatore ha guadagnato in città lSi \'Oti e in campagna 438 1 mentre il partito socialista, mantenendo le posizioni di campagna, ha perduto in città 108 voti. Ed essendo la prevalenza del con– se,·vatore nel '97 di 104 voti, sta di fatto che la sconfitta è stata determinata appunto da questi 108 voti in meno avuti in città dal socialista. Come si spiega questo fatto 1 Un partito attivo, pieno dello spirito di propaganda edi sacrificio, come dovrebbe essere il nostro, in una città come Imola, dove il Municipio è nelle nost1·e mani, non solo Ammo:11 :i.re totale :--ovrimJ)._ Focatico ANNO del Bilanci o M unlclp. ru1 terreni . --- non avrebbe dovuto regredire, ma avrebbe dovuto fare dei grandi progressi nella popolazione lavora– trice della città e della campagna, amministrando saggiamente le enfrate comunali, volgendo a fa– \·01·0 degli operai quelle istituzioni che prima ser– vivano a scopi politici e partigiani, contrapponendo agli esempi delle amministrazioni borghesi, sper• pe1·atrici del danaro dei poveri e aumentatrici del dazio consumo, l'esempio dell'amministrazione so– cialista, economa, prudente, paterna coi poveri, av– verdaria risoluta dei ricchi. E i voti novellameute acquistati avrebbe1--o ben potuto compensare il par• tito della diserzione dei vecchi alleati democratico• borghesi, diserzione la quale, secondo i nostri com• pagai imolesi, avrebbe determinata la sconfitta dell'ultima elezione e sarebbe stata determinata dall'atte1;rgiamento più rigido assunto (fiualmeute !) dal par·t1to nell'elezione del '07 in seguito agli at– tacchi che i giovani socialisti non avevano rispar– miato di fa1•eagli antichi pasticci elettorali. Ma ò appunto un·amministmzione di questo ge• nel'e, che i socialisti d'lmola non han saputo fa1·e. i guardino, infatti, le seguenti cifre estratte dai bilanci municipali a cominciare dal 1889 fino al '9i. Il bilancio dell'89 è dell'amministrazione monar– chica; quelli dal '90 al '03 sono dell'amministra– zione, in cui la maggioranza era democratica e la mi11omnza socialista, ma conco1'de colla maggio– ranza; il bilancio del 'OI è dol Commissario regio; i bilanci dal '05 in poi sono stati fissati dall'am– minist1·azione, in cui la maggiol'anza socialista è d'accordo colla mino!'anza democratica. Tassa aul bestiame Al!en:17.. Dnlo d1 Beni e Debiti consumo Hen<lile Il UO \" i Pre\enti,·o Standam, fabbrica.ti Pre,·enti,•o ~tandam. Pre,enth·ol StJ.ntlanl --- =~ I so G5l.l33 651.13:l 241.112 -22.000 I 22.000 :t2.000 32.000 105.000 1S00 658.3i2 G5l.372 2H.112 22.000 22.000 32.000 32.000 103.000 1801 689 171 Gi:!.•171 2U.112 33.000 Hl Hltl'Ul 37.000 -~ l■rl'QI 108.000 ISH:! i0:?.851 il5.21i 2,17 145 23.500 3·?000 IIO.I00 25.000 1803' 803.402 i9i-.Si:i 2,17.145 24.500 51.500 115.000 30000 ISO-I 73<1.446 i2G.0-16 :!-17.145 33.000 30.0lO 51.500 44.460 I li.000 I 30.000 1s0:. 823.84:i 809.590 I 24i.145 30.040 30.040 45..150 45.450 137.000 10.4621 189H 897.538 8-13.858 24i.145 30.000 30.000 S:l.O<•O 53.000 140.000 l:?.61i 46.000 I Oi 856.088 2,l7.145 30.000 30.000 50000 1,10000 Dunque in otto anni le spese del Municipio di Imola sono cresciute di più che 200.000 lire; e ai nuovi bisogni 1'amminislr'azione socialista ha fatto fronte aumentando di 3000 lire la sovraimposta sui terreni e sui fabbricati, di 8000 lire il focatico (le due sole imposte. queste, che si possano far cade1·e sui ricchi); di 20.000 lire la tassa sul bestiame, pa· gata dai contadini; di 35.000 lire il dazio consumo, che tutti sanno da chi è pagato; ha alienato capi– tali municipali per 23.000 lire; ha acceso debiti nuovi per L. 100.000. R precisamente il rovescio del p1--ogramma mi– nimo, a compilare il quale noi stiamo sudando tante camicie. Ili. Come si spiega quest'assurdo di un'amministra– zione socialista, che aumenta il dazio consumo e t'imposta sul bestiame? I socialisti imolesi si giustificano osservando che, mentre le spese municipali crescevano e per il de– terminaNi di nuovi bisogni derivanti dallo S\Tiluppo della civiltà e per la politica del Governo, che. specie negli ultimi anni, non ha fatto se non scaricare B1b1ot rri Gino H1arco molti servizi pubblici sulle spalle dei Comuni senza fornirli delle rendite necessarie, l'amministrazione comunale. invece, si vedeva chiusa la via all'au– mento della tassa di famiglia e della sovrimposta ~ui te1·re11ie fabbricati dalla ostilitt\ continua della Giunta provinciale amministrativa, costituita, come tutti sanno, di elementi reazionari nominati e pa– gati dal Governo. Stretta. quindi, dalle diOlcoltà Hnanziarie, combattuta dall'autorit..\ tutoria, l'am– ministrazione ha dovuto appigliarsi al solo partito che restava ed ha inasprito le imposte che cadono sui lavoratori. A proposito, poi, dell'aumento del dazio con– sumo, che è certo lo scandalo maggiore, va no– tato, che esso per 15,000 lire è un fenomeno au– tomatico derivante dall'aumento della popolazione cittadina; l'inasprimento, poi, di 20.000 lire inti·o– dotto nel bilancio del ISO:; ru causato dalla legge Sonnino del 22 luglio 180 I; la quale, mentre appa- 1·entemente aboliva il dazio consumo governativo sulle farine, in pratica si ridusse ad una burletta; perchò il Gove1•no, quando si trattò di fissare la quota governativa, la ridusse al minimo possibile e gettò tutto il resto sulle spalle dei Comuni. Imola
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