Critica Sociale - Anno VII - n. 14 - 16 luglio 1897

216 CRITICA SOCIALE cerlo in egual misurai se le ferrovie ed i va.pori trans– oceanici hanno permessa una maggior mobilifa al la– voro, sono stati una dello cause principali del meravi– glioso sviluppo dell'industria e del commercio moderno. L'istruzione superiore non è accessibile, di regola, che alle classi dominanti, e chiamare questa istruzione, che i figli dei ricchi si fanno pagare dai poveri, un be– nefizio per tutta la società, è tale derogazione al senso comune, da potersi spiegar solo con la qualità. di pro.– fessoro universitario. In quanto alle speso che g iovano prin cipalmente allo classi mono agiate, alcune si spiega.no con la crescente influenza del proletaria10, quale fattore della vita poli– tica dei paesi civili; altre, p. e. la beneficenza, sono una necessità del sistema cn.pitalisla istesso, che ha bisogno che si mantenga in esistenza un·11rmata di riserva in– dustrialo; ed altre, come quello Jlfr l'igiene pubblica, hanno origine dalla cura che prendo la borghesia per la propria pelle, ben sapendo che i morbi che nascono fra la povera gente non si lasciano arrestare alla porta dei ricchi dai servitori gallonati. Degno di nota è che fra le spese pubbliche il pror. ,~orral'is in questo punto non nomini quelle per gli armamenti, che tanta parto assorbono dei bilanci moderni, forse perchè incerto in <1ualecategoria classificarle! Una <1uestione interessantissima è so la distribuzione dei carichi pubblici tra le varie classi avvenga sotto la spinta dei va.1·'ìegoismi di classe, cozzanti fra loro, o, come sostiene il Ferraris, in conseguenza dello S\'Olgc1-si dei sentimenti di eguaglianza e di giustizia.. Il Fci·raris non nega l'influenza delle lot.te tra lo classi sulla scelta dei tributi, ma alfcrma cho non ne è stato erretto l'esonero di una classe a fa.vol'e di un'altra, ma il sotlostare di tutte ai pesi dello Sta.lo. Qui non ò il caso di ricercare in qual misura l'alfcrmnzionc del Fcr– ral'iS risponda alla realtà, basta osservare che questo fatto, se vero, non contrasterebbe alla nostra teoria. Quando lo classi inferiori riescono a far sentire la loro influenza nel campo politico, ne è conseguenza, anello una imposizione più equa. E che cosi stia la cosa co lo dimostra l'osservnziono che le imposte sono più equamente divise do,•e il movimento delle classi infe– riori ò pili temibile. I.a maggiore equità non puU essere effetto di un ipotetico elcvnmenlo ciel sentimento della giustizia, porchè inratti questo sviluppo uni/orme in tutto un paese manca: l'alta borghesia, non c1·edeafflitto equa l"imposta progressiva, sostenuta dalla piccola bor– ghesia e dal proletariato, od i partiti operai domandano l'abolizione completa delle imposte indirette, abolizione la cui ingiustizia. fa inorl'idirc il pror. 1;erraris. ,A sostegno della sua tesi, il Fcrraris riassume la storia finanziaria. dell'lnghillerra. Una delle principali prove dell'altruismo o del sentimento dì giustizia delle cla~si dominanti ò che nel 1601 la ricchezza agricola si addossò il peso dell'imposta sui poveri: e qui basta ricordare che questi poveri erano gli antichi vassalli di questi stessi proprietari agricoli, da cs3i alfruistica– mente spogliati, e che alla imposta sui poveri (accrnno riscontro le tm1anitm·ie leggi sul vagabondaggio ( 1 ). In quanto all'applicazione dell'imposta sul reddito, nella seconda. metà del secolo scorso, da parte dell'aristocrazia (che cosl, assieme alla borghesia, colpiva sè stessa, in– vece di rh•ersaro tutto il carico delle imposte su quella) e all'alleggerimento da pal'te del Governo capitalistico delle imposte sui consumi, nel 1842 o dopo, ricorderemo (1) M.A.u:, ,.~ cavuat. 1, chnpitre xx,·111. 8101 ote1,;a l:ìl'lO t..5 é:lnco coll'Engels che tìno d1ll 1689 la borghesia inglese ru membro umile ma riconosciuto delle classi governanti, e che essa do\·ette dividere tutte le sue vittorie, dopo l'abolizione delle Corn Laws, con una nuova potenz& sociale, il proletariato('). Rigual'dO all'ordinamento del sistema militare, il Fer– raris scrivo che c. concorrono elementi che rendono la teoria materialistica, nella sua unilateralità, affatto inetta a conce1>irc una giusta idea.di questo istituto>. Anche qui l'unilnteraliUt è solo nell'interpretazione data dal Ferraris alla teoria. Gli elementi più importanti, di cui il materialismo storico, secondo l'autore, non ticn conto, sarebbero la posizione internazionale ed il conseguente maggiore o minor bisogno di difesa, ed il fatto demo– grafico, cioè il numero, la distribuzione territoriale e la composizione della popolazione. Orn, la posizione in– ternazionale di un popolo dìpende dalla sua posizione geografica, l'inOuenza della quale nessuno si è mai so– gnato di nego.re ( 1 ), e dal suo stato sociale, dipendente dallo sviluppo economico. li fatto demografico è a sua volta dipendente dallo sviluppo delle forze di produ– zione. Il medioevo, con i mercati ristretti, con I mezzi di comunicazione imperfettissimi, con la prevalenza a.ssolutn. della ricchezza agricola, non poteva a.vere che una. Jlopolazione sparsa o raccolta in piccoli centri, che reso possibile il sistema. feudale. In veritù. nulla è più dipendente dallo sviluppo della tecnica, di cui la fabbricazione delle nrmi ò un ramo, e dalle condizioni materiali, economiche,di un popolo, che il modo di combattere('). Inoltre la forza armata, al se1•vizio del potere politico ( 4 ), non è, sia essa ado– perata all'interno o all'estero, cl1e un mezzo di assog– gettamento economico dell'uomo (cho presuppone una certa acr.umulaziono antecedente di ricchezzo), o di appropriazione di territori, o di predominio politico, che non vuol dire altro, in ultima :wnlisi, che predo– minio economico. Noi non neghiamo l'influenza che la forza esercita a sua volta sullo sviluppo economico, mA. constatiamo che, in regola generale('), quando le due forze vengono in loHo., ò l'economia che la. \'incc. Cosi la sostituzione del predominio della borghesia a quello dell'aristocrazia è avvenuto malg1•a(lo In forza dello Stato aristocratico; e malgrado il voioro della borghesia, cd i cannoni a tiro ntpido, e la polvere senza rumo, per puri processi economici avviene lo svìluppo ùol prolctar)ato, destinato n. rovesciare a sua ,·olta la bor– ghesia ( 8 ). La sostituzione ,lei senizio obbligatorio allo assoldamento di mercenari, che sembra al Ferraris erretto del sentimento di eguaglianzn, è invece dovuto alla necessità. dei grandi eserciti, o lo esenzioni accor– date alla coltura più che alla ricchezza non ridondano meno a vantaggio dello classi elevato, che della coltura. superiore hanno il monopolio. L'ultima forza dello Stato di cui si occupi il Ferraris è la burocrazia, ed egli dedica vario pagine del suo libro alla dimostrazione che lo sviluppo della burocrazia (1 1 E:-.01Ls, Soctallzm-Uroptan aml Sr:kntl/li:. Jntroducllon. 11!)RNOELS. Sur ,a conce,mon mat&lallzte <lel'htztotre. (') Cfr. F.so1u.!I, La foJt•ce et l'économle danz le ddveloppement socia/. t• Non ho poiuto. parlando della rorm mllit11re, astrarre dal– l'uso che se 11era, come ttrumen10 dello Stato. Que1to con1lderar l'ordinamento delle forte di!IIO stato 1ep11ratamente dalla loro azione co1tltul1ce uno del dlrèlll dell'ordine di espoaitlone del flerraria. 1•) crr. Kso11u, La roi-ce et l'éco>iomle dattz l1 ddtidoP,Hment zoctal. l'J E:-OF.L!I , I.oc. cii.

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