Critica Sociale - Anno VII - n. 14 - 16 luglio 1897

CRITICA SOCIALE 213 mente a un grado mollo elevato nella. scala dell'onestà. e della mornlifa. Vediamo invece se realmente i greci moderni meritassero gli incensi che furono bruciati in loro onore in tanta copia negli ultimi tempi e gli entu– siasmi destati dalla causa loro, ch'è ben distinta - ricordiamoci bene - da quella di Candia, reclamante la propria indipendenza. La risposta l'ha. già data fln dal 1851Edmondo About colla sua G1·èce contemporaine, che sòllevò a quel tempo non minor rumore del libro del Fallmerayer. È lecito credere che quel famoso pamphlel, riboccante di spirito e d'arguzia, sia abbastanza conosciuto, spe– cialmente ora che s'è tanto parlato della Grecia, perchò io possa limital'mi a ricordarne le conclusioni. About, andato alla scuoltLd'Atene, pieno d'entusiasmo e di classiche reminiscenze, svegliatosi in mezzo a un mondo o a un popolo ben differente dal sognato, ha il buon senso di non chiudersi nella sua stanza per im– mergersi nello vecchie carte, ma d'aprir bene gli occhi e di guardarsi intorno. E nelle campagne clo,•e passeg– giava Platone vede il monaco ignorante f\ grossolano; il vallicaro assai spesso sinonimo cli brigante; la donna, che, se non ricorda per nulla fisicamente e intellettual– mente Frine ed Aspasia, non è nemmeno il tipo d'una buona massaia, non prendendo mni una scopa in mano, raramente prendendo !"ago e più raramente il sapone e il pettine. Quanto alla popolazione della capitale, oltre ai fun– zionari malcontenti, irrequieti, rapaci ed ai politicanti privi d'ogni carattere, che no formano quasi la maggio– ranza, About la descrive come una massa incosciente, desiderosa solo di ,,ivere e di godere, che si diverte a mandare in pezzi gli ultimi avanzi del Partenonc e a scaricare i fucili contro le statue: democratica, è vero, ma d'una democrazia romoroso., impaslata. di feroci gelosie pel'Sonali, d'egoismo, di vanità, di vanterie, di inlrighi. E i giudizi doll'About, respinti con indignazione come quelli Jel Fallmera.yer, mn non moslrati falsi con serie prove, hanno t1·ovato in tutte le manifestazioni <lei popolo greco, in tutta la sua storia degli ultimi anni, la. piena conrormn, anche senza toner conto degli av,·e• nimcnti attuali. (Continua). G1ER1n.:. 11 PRO E CONTRO ILSOCIALISMO,,<'' Ho letto questo libro non solamente con l'atten– zione che sì presta al libro di un amico o di uno scrittore caro, ma con la curiosità di chi vuole ri– trovarvi come una specie di autobiografia obbietti va, espressa nel movimento delle idee che si ~ouo agi– tate nella testa dello scrittore. Le recenti polemiche del Merlino con i suoi antichi compagni di fede, il decisivo suo orientamento verso la lotta politica, prima sp1·ezzata,alcune sue opinioni libemmente critiche sui principi anarchistici, tutto ciò doveva trovare una spiegazione piena e dottl'iualo nel libro che abbiamo innanzi; ed effettivamente esso tiene la p1·omessa.Ma ic temo assai che esso realizzerà il motto profetico appostogli dall'autore: a Dio spia• cente ed ai nemici sut; poiché il Merlino vi as– sume un'aria sove1·chiamente indipendente da tutte le scuole e tl'adizioni, non già pe1· riuscire ad una ( 1) SA\'f.RJO '-IKRuso, J>i·o e crmtro tl ux:-l!ill.tmo - Milano, Tre,·es, 1897 (1.. 3,!iO,'. a qualche nuo"a teoria 1 anzi per tentare la fusione delle e islenti. E al voluto e sentito eclettismo dot• trinale cor1·isponde l'eclettismo del metodo pratico di lotta ch'egli propone. Dirò dunque che su due idee insiste il Merlino: che la !!OSianza del sotialismo non deve confondersi con le sue diverse formulazioni, e che essa risulta dall'armonica intelligenza di queste e degli stessi principi già posti e svolti dalla società borghese. Il suo libro quindi non esamina e:r vrofesso la so· cietà nostra, nè ricerca la genesi obiettiva della idea socialistica, ma è una polemica sul significato dell'idea del socialismo; anche la critica delle isti– tuzioni attuali ha piuttosto forma di polemica volta contro il modo come la critica anticapitalistica ha inteso il proprio còmpito. i\rn noi crediamo che molta parto dell'anticritica di Merlino non possa avere un gran valore obbiettivo. non ostante l'innegabile abilità e sveltezza dell'autore, perchò essa si volge spesso a confutare equivoci in cui qualche socia– hsta di terzo e quarto orrline è caduto ron assai poca serietà. « Un po' di riflessione ci farà persuasi che le ,·cta:ionl che formano tl sostrato della fa. miglia, della propl'iet..\ e dello Stato sono la vita stessa, costituiscono l'uomo e la società, e non si possono distruggere senza distruagere ad un tempo l'individuo e la società • (pag. 62). Ciò è perfetta– mente ovvio e naturale; ma la critica del socia– lismo non si è mai riYolta contro le « relazioni che formano il sostrato • della fami11lia,dello Stato e della proprietù, bensì contro le tonne che quelle relazioni hanno assunto. D'altra parte c'è un lato dell'anlicrilica di Mer– lino che, mentre non giova al suo scopo. è poi trattata un po' leggermente. Egli ha voluto dedicare un intero capitolo a« confutare> il marxismo; ora non è gi;\ per una pal'licolare predilezione di questo sistema che trovo biasimevole la cosa, ma mentre egli dovera dimostrare come non sia indispensa– bile il marxismo pe1· pensare socialisticamente, si è lasciato poi anda,·o ad una critica del sistema, la quale doveva necessariamente riuscire insufficiente, unilaterale ed e1·ronea. L'istessa terminologia adot– tata lo guidi, all'e1•ro1·e;per lui questione sociale e lotta per il socialismo son termini equivalenti; ecco perchè, volendo fare una ter1·ibile obbiezione a Marx e mostrargli la « ristrettezza della sua con• cezione del socialismo ,, gli oppone la lotta mone– taria degli Stati Uniti, la quale, essendo una lotta fra capitalisti, non so in che modo sia una < lotta per il socialismo• (pag. :J 1) come crede il nostro autore. .. C'è però tutta una parte di questo libro che è destinata ad essere assai discussa dagli scrittori socialisti e dai compagni tutti, quella che si occupa di por~el'e una immagine della società socialistica e di delinearne i tratti caratteristici. Contro la moda assai pericolosa, dovuta in parte a una neghittosità intellettuale, e non autorizzata da nessuno dei grandi pensatori socialisti, meno ancora da :Marx e da Engels ('). di rinutare ogni accenno al programma 7Josilioo del s;ocialismo, che è il socialismo istesso, ( 1) Marx ha In J)lù punti del tre \'Olumi del Ca1litale, Il quale pure si occupi\ di un soggello che non ha nie11te da ,·edere con In sndelll comunistica, accennato :11 modo di funzionamento di questn. Es1ireuamen1e poi nella lettera sul programma di Ootha riassume la sua concezione della società UHenire, Engels si è occupato di ciò nell'ultima 1mrte dell'Anti•Dt11tring e nell'Orl– otne <l"'lla 11ro11,·te1d IJl'leata, della famlgllt, e ddto Stato. Kau1~ky ha dedicato tutta una parte del suo PJ•ognrmma t.U HP-fw•t :1.I lloeamentl dello St ato a"renire, Senza naturl\lm,nte tener conio di Bebel, 11ert1.kn, Bellamy e .laurès. - ~olo In Italia è dl\·en1a1a una parte del proarnmma sodnlista .... U non parlarne nlTatlo.

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