Critica Sociale - Anno VII - n. 11 - 1 giugno 1897

172 CRITICA SOCIALE assorbimento sia appunt-o l'imposta pPogressiva, la quale colpendo fortemente il 1·eddito viene ad ope• rare un ve1·0prelievo, una vera espropriazione sulla rkchezza p1·ivata, a profitto cli tutti, quando natu– ralmente - ed anche in questo siamo d'acco1·do con nonzo - il ~ettito delle imposte sia meglio amministrato e dn·etto a' suoi scopi. D'altra parte, siccome la teo1·ia mai-xista l'icordata pu1·e eia Bonzo accerta che l'imposta viene prelevata unicamente sul profìtlo. così non parmi gr·an male se una par·te maggio1·0 di quest'app1·opriazione indebita sul lavo1·0 venga data allo Stato per essere disfribuita a })l'0 di tutti nei pubblici se1·vizi, operando una restitll– zione, almeno parziale, del mal tolto. l~ se pure il maggio1· contdbuto apportato dalla borghesia ricca ai pubblici pesi può ingenerar·e iu lei il desidel'io di aumenta 1 e la propi>ia forza e po• tenza cli dominazione, gli è ce1·to che, se non altro, sarà ossa che in più grandi p1·oponioni si pagherà le armi dirette a quello scopo. Ve1Ti\ e\•itato lo sconcio che 01·a si ve1·ifica, che cioè Pantalone paga per mantenere i suoi padroni. Un'alt1·a conseguenza che. pa1·mi, deriverebbe dal– l'applicazione di nna forte imposta p1·ogressiva, sa– rebbe la possibilità di far diminuire qualche imposta indì1·etta, !,:gravandone la classe povera. Non si deve poi dimenticare che l'imposta p1·0- g1·essiva non è già messa nel nostro programma isolatamenlc, come unico e sov1·ano 1·imcdio a tutti i mali, come un buon ce1·otto uni\Tersale: ma bensì è unita ad altre proposte che formano un tutto ar– monico. diretto allo scopo di sg,•a\fare un pochino il proletariato dall'enorme peso di ll'ibuti che lo schiaccia. lo non Cl'edo punto che pe1· mezzo di im• poste, sia pure l'ifol'mate, si \Tada al socialismo; scientificamente pe1·mane il concerto clell'evoluzioue e dell'integr-azioue; iu pratica tentiamo di sollevare la classe assoggettita. abb1·utita da salari irrisorii e dalle imposte per giunta. Conelativa quindi alle dfor·me tributarie, le quali tendono ad addossare il gravame dei balzelli sulla classe l'icca, dev'essere la pl'oposta del salat·io mi• nimo legale, che troppo spesso vedo dimenticat<l, menti-e dev'essere mèta della maggior pal'te dei nostri sforzi. In materia di salari v'ha un numero rilevante di contingenze che turbano spesso le leggi econo– miche, come nota pure il J1ouzo; ed allora il salal'io non rap1lresenta pili il minimo della sussistenza. E si capisce. Coll'enorme numero di disoccupati o spostali. colle crisi naturali ed artificialmente pl'O– dotte dall'ingordigia capitalista, si preme talmente ed in modo cosi anormale sul mercato del salario, che questo scende ad un livello al quale ò assurdo l'itonere possa resistere un'esistenza umana, poichò non vi resisterebbe una bestia da soma. Che importa al capitalista so muoiono cli fame migliaia di ope,·ai 1 pu1·chò il suo p,·ofìtto resti intatto e si possa l'iva– lere dell'espropl'iazione operala dall'imposta p1·0- grcssiva. Ecco quindi che non sempre la legge marxista dell'imposta gmvante sul plus-·vatore ha la sua esatta applicazione (mi si perdoni l'irrive– renza al maestro); ecco perchò s'impone il minimo lef?ale di salario. Non ci deve poi preoccupare gran che il fatto, probabile o non, dello scm-·aggia1nento ca.pilalista, al quale non crede affatto il M01·1ara. Pe,·ocché so tale fatto non si manifesta, è ovvio che avrebbe torto Bonzo co'suoi timori i se invece si verificasse. sarebbe tanto cli guadagnato pet• i lavoratori, poiché si sarebbe fatto uu grirn passo verso la socializza– zione delle industrie. Parmi intuitivo infatti che il capitale privato scoraggiato rifuggirebbe dalle in– du:strie; ment1·e d'alt1·a pa1·1e una uaziono iwn può I oramai vivere senza di esso, le quali samnno quelle · Bib ,oteca (J1noB,arco che si adattano rispettivamente alle varie nazioni, e cosi agl'icole per l'Italia, rniuerarie pel Belgio, ma– nifatturiere J1e1· l'lnghil1e1·ra, ecc. Abbandonate le indust!'ie dal capitale p1·ivato, dovrà necessaria– mente provvedeni lo Stato, e<Iognuno vede il gio– vamento che ne verrebbe alla causa del colletti– vismo. E1I infìne io credo che la borghesia ce1·che1-.\sin– ce1·ame11te di l'ivalersi di questo tributo che lo di– minui:$Ce il p1·ofitto: e così. mentre proseguirà la sua. funzione sfl'uttatl'ice che è fatalità storica e sociale, cercherà mezzi nuovi pe1· acuire lo sft•ut– tamento, onde colmal'C i vuoti la:-;ciatidall'imposta; evitan<lo io tal modo il pericolo. del quale si preoc• cupa Bonzo 1 che cioè, inceppando lo sviluppo del capitalismo nello sue ultime conseguenze, si venga a 1·ita1·dare il deside,·ato av\lento. E se pu1·e la conseguenza eia me accennata non si vei·ificasse, non sembrami che ci debba tl'atte– nere il timore adombr·ato da Bonzo, perocchè in caso diverso dov1·emmo abolire il nostro p1·og1·amma minimo, come quello che, volendo alleviare il pl'O· leta1·iato, viene naturalmente ad inceppa1·e lo svol• gimento del capitale; seguita,·e a scrivere cd a p1·e– dica1·e, ma i11c1·ocia1·ele b1·accia ed attende1·e .... la fine dell'evoluzione. Dubito però che con un tal si– stema possiamo ingrossa!'e le file del nostro partito ecl a\•vial'io ve,·so l'avvenire. Ci g1·idano gfa fin troppo negli orecchi che non siamo p1·atici ! FEDERICO l3EOARIDA. Nello stesso senso del Be<larirla, il «: G1·egario toscano», che ci manda spesso giudiziose osserva– zioni sulle questioni lt-attate nella nostra Rassegna, ci scrive quanto segue: Ho letto con molto piacere lo osservazioni del ri.tor– tara. a. Giu<.eppe Bonzo pel'chè la Stl'anezza <li alcuni paradossi di questo operoso ed acuto compagno dette nel naso anche a mc. lo aggiun~erei però che l'imposta prog1·essiva.non solo non rita1·da.l'accumulazione capi• talistica, ma. l'a.ccelcra. E infatti si può dire condannato a perire qualunque capitale che non è in continuo au– mento; e perciò il capitalista non solo si srorzeriL di aumonta1·e eon ogni mezzo il suo capitale, ma anche di ricavare un reddito p1·oporzionaleall'aumento, malgrado l'imposta maggiore. Da ciò la 1·icerca di mezzi potenti di produzione e lo S\'iluppo del capitalismo. - E se fra i dazi sui generi di prima. necessità dobbia.mo mettere anche i dazi d'onlra.t:Lsui grani esteri, non ò forse vero che questi dazi, senza. influire sulle condizioni di vita degli operai, rallenta.no il progressodelcapitalismo permettendo al la.tirondista di trascurare i mezzi orrerti dall'industria moderna per l'aumento del reddito?- Non togliamo dunque dal pl'ogramma.minimo certe proposte: rispettiamole pur con le debite riscr\'C per non illudere nè laYoratori nù 1>iccoliproprietari. La Critica Sociale continuerà a raccogliel'e il plebiscito delle opinioni dei compagni socialisti su questa e sulle altre pili importanti questioni riflet– tenti la riforma del programma minimo. Pet solito « oxt1·uzionism,o )I) dello svazio, ci i: /'cn·za di//èri1·e la pubblicazione di uno scritto che la signora c. K lh: VRIES ROBBI:: ci inviò lia llonia, sop,·a: il voto alle donne. Senza fallo nel venlu,·o fascicolo. Il modo più spiccio per abbonarsi consiste nel mandare cartolina vaglia da L. 8 all'Ufficio della CRITICA SOCIALE, Portici Galleria, 23, Mi– lano (scrivere chiaro l'indirizzo del mittente e Indicare se si tratta di nuovo abbonatoo di semplice rinnovazione).

RkJQdWJsaXNoZXIy