Critica Sociale - Anno VII - n. 10 - 16 maggio 1897
B 150 CRITICA. SOCIALE INDIFESA DELL'IMPOSTA PROGRESSIVA 11 I>rogra11111111 tributnrio dei socialisti Leggo nella C1·11ic,, del I • mnggio un articolo del Bonzo: Il vai·l/lo -socialista e te imposte, col qoale si tenta p1·ovare che « la diminuzione delle imposle è i11 pieuo disaccordo coll"esscnza o coi flo, del socialismo•· C:iacchè (questo è il concetto cardinale o in fondo giusto) « come è possibile che la socielà sia per adempiere a tutte le nuove pili complicate ed estese fuuzioni (istituzione di casse per. i vecchi, per gli invalidi, contro gli infortuni, ord111amento scolastico degno di paesi ch•ili l'i– ~catto tle_igrandi capit~li, _cc~.).~o nel tempo stésso, 111veco eh acc1·esce1·e, s1 d11n11u11sco110 le risol'se n– nanzial'ie che essa possiedo?» In mate1•ia ,li billlncl o cl"imposte bisogna consi– derare due cose: l'entitil complessiva del bilancio e la manio1·a con cui lo imposto si ripartiscono. · Ora quali sono i concetti socialisti circa i bilanci e le imposte? Diminuzione delle spese di lus30 (spese militari, diplomatiche, alti stipeodi, ecc.), e imposta progressi,·a. . Potrebbero economie larghe, decise sulle spese ,11lusso bastare, senza accresco,·e l'entità comples– si,•a del bilancio, a sopperil·e a tutte le spese che isouo nel p1·ogramma socialista 1 Evidentemente tutto sta nel modo di intendere la misura dello economie o dello nuove spese, e pe1· rispondere adeguatamente occorrerebbe, sapendolo fare, un volume ('). I.asciamo dunque imp,·egiudica~, la questione se le nuove spese che incontrerebbe lo Sta.to in seguito all'adozione di alcuni concetti socialisti importerebbero necessariamente un au– mento del bilancio o se non vada sottinteso che a questo nuo,•e spese si possa far compenso, forse adeguato, con economie. Però ciò che de, 1 e ripugnare alla mente di qua– lunque socialista, si è l'istituzione e l"aumento ciel 1lebito pubblico. « Pe1·chè scandaliz1.a1·sidello spa- 1·eggio continuo dei bilanci dogli tati e dell'acCl'O· sce1·si ,•01·1,igiuosodei debiti pubblici? » domanda il Bonzo. E facile rispondergli: Pe1·chò il debito pubblico ò un parassitismo; è un incenti\•O alle clHssi abbieuri e a non lanciarsi sulla ria della produzione e a poltl'i1·e nell'o;:io; è un l'itanlo e un o~tncol~ alra, 1 ,•e!1lo di c1uel~asocietà borghe:,e con p_l'odu~101.1e_gagh_arda e tec111cameute prog1·edi1a che I socrnhsll (e 11 Bouzo ste~o) p1·econiz1.ano come fase che de,·o prccedol'e il collettivismo. Il guaio del debito pubblico è 1·eso ancor più acuto dal fatto cho l'alto inte1·esso dol danaro pres110di noi impedisco di co11tra1·1·0 un debito estinguibile e quindi la cancrena si perpetua. ' Si può concepire che uu 8ocialista, vedendo con piacere accresce,·si il bilancio dello Stato, non si S(!Omentidelle imposte accresciute; ma ogni so– cialista deve spaventarsi di un acc1·escìuto debito pubblico. E dico questo, quantunque ritenga che resp1-o– priaziono socialista sia possibile sotto forma 18W',le quando, diminuito fino al 2 o all'l pe1·cento l'in– teresse dt.11 denal'o, si potessero 1·i'iratta1·e.mediante un ,•autaggioso p1·esti10 twinw,·U::.:afJile, i mezzi di produzione (t). i\fu. questo s1u•ebbel'ultimo debito pubblico, non si pel'p~tu01·obbe 1 e non sarebbe de- (1 1 Il Olde dice c-he l"nukuru.lone 011uala per parie dello <;:tato duJ>llt'herdbe I blland odl,rnl. Mtl. <'16 fle h> <;:tato. come In Oer– nurnlA, h11erv-enls•esolo l)Arzl11lmen1eIn questa as•icuraz.ione. (11:-1 1M!nslche In 111gt11lterra fpaeu I\ bauiu1mo Intere.te) troTn Adetlone e aon dee1s •1)ave•1tl Il conceuo della t1a.:lo11a– tl~.:,u11>11~ della terra e delle mlnler~. stinato a coprire spese impr'Odultive. Ritorniamo iu carreggiata. . . . li Bonzo non ò amico nemmeno dell'imposta p1·ogres1.1iva. di quesfim1)0sta che è postulato 11011 solo rlei socialisti. ma di tutti i democratici E per combatterla fa sua la solita obbiezione, che rim– pos1a_progressi':a n_1etterebbeostacolo allo sriluppo del sistema ca.p1tahsta, sco1·aggerebbe, in una pa– rola, dnll'ar·ricchire. Consento con lui cho noi dobbiamo desiderare il ll_lassimosviluppo del sistema capitalista, ma non si può soste11~1·e che l'imposta progressiva vi metta ostacolo. « Not non vogliamo serrirci dell'imposta progressiva», disse lo Jtllll'Ò.i, «perturbare o rallen– tare lo S\lilu1)pO e lo slancio della p1·oduzione ca– pitalislica ... Istituite l'imposta p,·ogTessivai domani C?me DG"gi, dopo come prima dell'imposta progres– siva, ,·01 vedr~te nel mondo industriale proseguire la co_ncentraz1one cl_ellaproduzione e dei capitali, lo s,•1.l_uppo delle soc1et;\anonime e del capitali1Jmo. » .Un 11npost~ P!'og1·essivn razionale colpirebbe le dl\•erse porz1om del reddito con tasso diverso. Il migliaio che "a dalle 10.000alle 11000 lire sarebbe colpilo. poniamo. del I~ • 0 ; quello dalle 11.000 alle 12000 sar:eb~ colpito. poniamo, del 16 °,1 0 • Qual ò qual cap,tahsta che sarebbe scorairgiato dal fiu· sali1·0 il proprio 1·ertdito da I1.000 a 12.000lire poi· il fatto cho di ques10 nuo,•o migliaio ·di lire lo Stato gli toglierebbe il 10 'io I Il residuo 8 I '/ no~ ò pe1· lui, non ~ lì per ingolosirlo? • 1-. _po1chènes-moa imposta prog1·es iva deve as– s~rb11·e la totalità di qualsiasi porzione di red– dito ( 1 ). non può an•enire questo famoso sco1·ag– yfamento del capUalfsta, che ò il pii, forte dei iWetesti coi quali corti economisti combattono l'im– posta progressiva. E nopplll'O si può sostenere, come fa il Bonzo. che da quo sta imposta nascerebbe disordine nel mondo economico, i 7n·e;:,:tst sposterebbero, na– sco,·e~be un ,Panico, ecc. A parte che l'imposta pro• gr•ess1va è g1,\ nella coscie111.adi molti, i quali non sono _n~ r•,adicali nò socialisti; che e1·a progettata da 01ohlh, che ru p,·oposta da Bourgeois, che i c~p1t~h~t1,se non s~11,o edoltt dalt'esperien,;a, sanno A"l:Ì. '11 che cosa s1 tratta, o. so fece,·o respingere l'impost.1 1 fu perchè lol'o non tornava conto, e non P••:chò spavmtal/: n pa,·to questo. dico. se vi ò u,n imposta .~he non debba spostar•e i prezzi, é pre– c1_,,.an~onte ~.1mpo1l!\prdg1•e5sh·a. In quale si suppone già sia un imposta pe1·sonalc o 11011 reale. Sono_le ~1 ostre impos to 'reali, che colpiscono la cosa, cioè 1I cc1mpo.la cas.1, il telaio, quelle che si P!'osta110 ad un con teggio che introduce nel costo dt produzione della merce l'imposta. li Bonzo, che è agricoltore, arrà visto le mille volte nei cosidetti co_,itt t·u.llw·ati dei lib~·id'agraria che. per deter– mmaro. 1I costo del qurntnle o dell'ettolitro di pl'O· dotto, s1 molle fra le spese l'imposta gravante l'et• taro d1 _terreno. Ponh~mo che esista un'imposta P'.'?g,·essl\•a pe,~?nale; il conto culturale non potrà p111 conte11c1·0 1 imposta ~1-aranto rettaro perchè quest"e_ttn1"0 sar-:l granito cli\'ersamente se~ndo che appa1·t1e11e ari un grosso o ad un piccolo 1·eddi– t111u·io. Così il coto11ie1·0 il quale, ad e~empio, sia a~1cho p1·opl'ictal'io fon<linl'io, non pol1·à pili conteg– gia1·0 sul p1·e1.zodel mot1·0 di cotonina l'imposta gravn11te sul telaio, ma dov1·:i. l'itenere che l'im– ll?~ta unica ~lpisca lui po1·sonalme11te, e 11011 saprà p1u con quali elementi t1·a.srel'irlasul consumatore. ( 1) E•11 de"'tuert, come •I dice In malem:ilica, autntotlca ~d un dato 1:auo furte, cioè: de Te an1C'ln11rgll11 tndeftnllameote senta 111111 toccarlo per quanto Il reddito creaca.
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