Critica Sociale - Anno VII - n. 9 -1 maggio 1897

B 134 CRITICA SOCIALE elio i lavoratori del porto di Amburgo erano benissimo preparati allo sciopcl'O: ma ciò non bastava a.IlaSociet.ì:L inglese, il cui scopo è quello di organizzare scioperi così rormidabili, che atterriscano con la sola rorza po– tenziale o si impongano con la semplice minaccia. Certamente simili organizzazioni prevonti,•e non sono possibili, so prima l'esperienza di numerosi scioperi non ha loro preparato il terreno. Ma noi italiani po• tremo ora npprofllt.aro della esperienza degli altri t>O· poli, e tanto tueglio ora che la grande diffusione dei giornali metto J>ill facilmente a contatto ogni popolo con ciò che si fu. nelle altre parti del mondo. 3. 0 Durata degli scioperi. Del resto, cho la veni. ofllcacia degli scioperi sia quella potenzialo, di minaccia, ò dimosl:tlto dalla loro durata; perchè, se il buon senso ci dice che in certi casi una minaccia di sciopero val più di uno sciopero, le cil're ci mostrano che lo s,:iopero di un giorno ha maggiore probabilità di successo che quello di una settimana o di un mese. Oli scioperi, inf1\lti, secondo l'esito e la durala, si possono classiflcare così: I'/. degl! Durata •:,110 (aTOre'l'ole rtdoperi giorni 21 I 1'i cioè ò.l¾ 23 2a7 13 :» 53> 44 7»72 4 (')• 9 > T,an .. &lonc t:1ito nep11,o 2 cioò IO •r 0 5 cioè 2i 1 / 0 6 »25:» 4 »:!2> 17 > 40 • 23 • 51 > L'etllcacia dogli scioperi sta. in ragione inversa della loro durata. So il padrone, infatti, vuol cedere, si ri· solve subito; se resisto c'è poco da sperare, perchè, pas– sato il primo momento di paura., il padrone si decide ff\– cilmente a una. resistenza ad oltranza. Non vediamo nes– suno sciopero finito ravorevolmente,che abbia durato pili di IO giorni.~; inutile dunque che gli operai si ostinino troppo; dopo ~ o 3 giorni meglio ò di cedere, per non aggiungere a.lrumiliazione di una sconfitta la perdita materia.le di una. resistenza prolungata. Lo terribili re– sistenze di cui ò capace la classe operaia inglese sono possibili soltanto li\ dove l'organizzazione ò tale da poter m ettere in isciopero contemporaneamente grandi mo.se di operai, quelli di tutto un mestiere o anche di u na intera regione, in modo che i padroni possano dir– flcilmente rivolgersi altrove por arnr operai. Tutto ciò riguarda gli scioperi di p1·otesta o per ottenere un miglioramento economico; quando invoco si tratta di ottenere la reintegrazione di patti violati, può convenire di resistere sino all'estremo, sicuri in questo caso di un successo finale. 4. 0 Numero degli scioperanti. Altri elementi dello sciopero che ho cercato di inda– gare, mo. che ho trovali di minor importanza 11erl'esito di esso, sono il numero, ret...\, il sesso e la regione degli scioperanti. Quanto al numero, ceco una tabellina riassuntiva: ~- 1 !;!!: ~~i!!!~ 1 11 E1lto ruoruole Tr.ua•loae •:1110 11•ra11,o 58 -di 100 20cioò3:t 1 / 0 l8cioè30¾ 20cioè36¾ 43 + di 100 13 » 27 > l:J > 27 > li » 46 > Si vede da questa tabella che il numero degli scio- peranti esercita una qualche influenza sull'esito degli scioperi, nel senso che gli scioperi con meno di 100 operai hanno un maggiore numero di successi e una. (') Quesll i non durarono che d:i. 7 n 10 1:rlornl. teca Gin Ba o minore percentualifa di esiti negativi. E invero ò pili facile organizzare o tener compatto un piccolo numero che un grande numero di persone. Inoltre, quando il numero degli operai è grande, maggiore è il danno del capitalista. che cede alle loro pretese. L'importanza del numero sarebbe assai più significa– tiva se si potesse computare laddo"e per solidarietà. lo sciopero scoppia contemporaneamente in più punti <li una citfa o d'uu p11ese: ma i dati in proposito ncll1\ statistica del Hodio sono troppo scarsi per poterne ll'arrc delle induzioni sicul'e. Da quei pochi tutiavìa che ho potuto raccogliere e anche dull"escmpio di alcuni scioperi più recenti mi apparirebbe che le probabilità di successo scemano quanto pili lo sciopero si allarga. I.a. ragione principale sarebbe cho lo sciopero in massa di tutti gli ope,·ai di una data industria. sgomenta molto meno l'industriale che non uno sciopero parziale. Per uno sciopero p11r1.iale il capila.lista può perdero dei clienti che verranno acquistati dai concorrenti; in uno sciopero generale tutti i capitalisti si tl'0\'ano m uguali condizioni; spesso anzi è un·ottima occasione per vua. tare i magazzini rialzando il prezzo delle merci; quindi nessuna fretta che lo sciopero finisca. Il pubblico poi, ohe ò il punto di leva su cui tali scioperi si appoggiano, se non si tratti cli operai di urgente necessità, quali fornai, telegrafisti, macchinisti e pochi altri, non resta turbato e non ra alcuna pressione. Di qui il prolungarsi indefinito dei vasti scioperi e il loro chiudersi so"enle senza alcun vantaggio per gli operai. 5. 0 Sesso ed et:\ degli scio11eranti. !:~i d::.~•:ti!~:~ìtnll •:,110 ruore.-ole TrntnL011, Esito neratl,o 63 uomini 24cioè40"' 0 I\Jeioè29°/, 20cioè31 °/, 2 fanciulli 2 > 100 » 13 uo~e rane. 3 . 23 > 2 • 15 • 8 > 62> 7 uom.,donno e fanciulli I > 1-1. 3 . 42, 3 . 42 » 7 donne e rane. 2 > ~8 > 5 . 72> 4 donne . 25. o . 50 • I . 25 • I uom.edonne I > 100 > Da questa statistica emerge chiaro che gli uomini hanno negli sciopel'i una. partecipazione e una influenza assai più grande delle donne. Infatti non solo su 97 scioperi ben 63 rurono ratti esclusivamente da uomini e solo 4 esclusivamente da ùonno; ma, in quelli misti, gli uomini con fanciulli appaiono nella proporziono di 13 su 97, mentre gli scio11eridi donne e fanciulli non sono che 7 su 97. Tutto ciò, messo in rapporto col fatto notorio che della donna si abusa più che dell"uomo, facendola la– vorare più a lungo e a minor prezzo, dimostra la poca organizzazione delle donne proletarie, non potendosi questa rarità. degli scioperi r.redere dovuta a una mag• giore riflessività, portata. da una organizzazione più perfetta, che ottenga lo scopo senza passare all'azione dello sciopero. Se cosl rosse, infatti, le donne non sareb-– bero trattate tanto peggio degli uomini. Ma do"e l'influenza del sesso è maggiore - e mag– giore anche in senso sru.vorevole allo sciopero - ò negli scioperi misti. Abbiamo infatti negli scioperi di donne e fanciulli il 72°/, di esiti negativi; di uomini, donne e fanciulli il 42 °!.,; di uomini e fanciulli il 62 ¾; di soli uomini il solo 20 ¼- Dalle quali cifre si vede che l'in• fluenza del sesso e dell'età negli scioperi si riduce a un'influenza di organizzazione; e che l'organizzazione è più facile agli uomini che <tlledonne; agli uomini soli

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