Critica Sociale - Anno VII - n. 8 - 16 aprile 1897

126 CRITICA SOCIALE si pone un dazio d'entrata (quando non è bastante la produzione nazionale a coprire il consumo), il da.zio fa. elevare il prezzo, non solo della. quantità di prodotto importata, ma anche di quella che è frutto del lavoro nazionale, e lo ra elevare di tutto l'ammontare di esso. ( 1 } La ragione è quella. stessa per cui si forma il prezzo unitario sul mercato interno. To1'1Hrnclo al primo detto, io credo che fure in guisa. che sia prodotto con metodi antidiluviani quello che, altrimenti, sarebbe dato da una. produzione più razio– nale e (per il facile uso dei capitali) migliore, in una proprietà. più n\sta ed accentrata, data. la legge di for_ mazionc del preu.o che abbiamo visto, è recar danno a. tutti i consumatori dello Stato; questo danno deri\'a dal fatto che ossi debbono pagare un prezzo maggiore di p1·irna per gli alimenti più necessari. (') Qui si può subito sollevare una pregiudiziale: e Chi mi ùice che i nuovi piccoli proprietari venderanno i frutt.i del proprio laxoro? se li godranno in Camiglia. » È vero, molli faranno così; ma non tulli; e per più cause: 1. 0 porlo condizioni stesse del suolo, del clima, ecc, che possono imJH11•1·e un dato genere di coltura, i cui prodotti o non sono assolutamente di consumo della povera gente, o solo in parte minimissima; 2.• perchè in moltissimi luoghi, do,·e si producono generi alimen– tari d'uso ordinario, i contadini, ecc., son pagati in natum; quindi questi neo-proprietari, sa.Ivo che rinun• cino a ,,estirsi, calzarsi, comperare attrezzi, stovi– glie, ecc., salrn che resattorc dimentichi di riscuotere le imposto, debbono pe1· for:a vendere; 3. 0 perchè un calcolo subbiettivo sul costo comparato può convincerli a rinunziare a. un portato del loro campo, per acqui• starne un allro che essi apprezzano di più. Nè vale l'obbiezione che per molti prodotti del suolo il prezzo è arliflciahnente innalzato col dazio protet– tore; questo, fortunatamente, non c'è che su una. parto di essi: nelraltra, tale causa perturbatrice non si fa punto sentire. E non ha maggior valore l'appunto che. se i prodotti di questi piccoli proprietari sono troppo cari, nessuno li comprerà; perchè sappiamo come sia.no quasi per– fettamente corrispondenti al giuoco della domanda le oscillazioni del limite di p,•odu:ion.e, come, cioè, se ht domanda cresce, si mettano a coltura i terreni di qua– lità infima; se diminuisce, siano questi ultimi subita– mente abbandonati. Si obbietterà. infine che la. concorrenza inle>"nazionale ricondurrà. i prezzi nei loro limiti naturali; ma.,anzitutto, dato che le ripartizioni dei terreni prendano una vasta proporzione, l'innalzamento dei prezzi non sarà molto {1) Al.DO Co~Tl!:NTO(Glorn. t!t{lll Eco11., t. 0 luglio 1896; Rif, Soc., 10 luglio t896). - C'e di pnì: un aumento nel pretzo del frumento ra aument11rept1(chtp1·opo,•.;to11atme11tc il preno del pane; una cllminutlone lo fa diminuire mtuo che proportionalmente (Idem, Rif. Soc.. 10 dicembre 189,\; w. ~t. JE\'ONS, 1'cortca lUll'E. P., pa$!'. !\i-!!iJ; 1'00'-t:, llystory or Prtct.t, voi. v, Jlag. 331 e seg.). e, Non dobbiamo dlmenticitrP, collie e ammeaso in Eco11omta Pu,·a, che l'1tumen10 d~I prezto del generi di prln:a neceasitA, producendo contrazione di consumo, 11rovoca l'emigrazione o la morte di coloro che vivono puramente col minimum fisico d1 tuuistenza. J:; quasi inu1ile aggiungere che il danno dei consu– matori non è per nulla compensato dal guadagno dei proprietari terrieri che si vedono grandemente au1mmta1e le pro11rie rendile (Sos"'nw, alla Camera del depu1atl, 6 luglio t896); e che questo aumento di rendita, se 1>ro,·ocherAuna maggior domanda di la– voro, ciO non bllancler:\ mal la mlnor domanda degli inJustrlali che aveuero dovuto Innalzare 1 salari per 1'11umentodei preu.l dei generi di prima neceuitR. U11a parte di costoro ritirerà i propri capitati dall'induetrla.; altri, che 1tavano per 1mplegar– vell, non lo faranno. gra.ve per l'imperizia dei venditori e perchè essi, per vivere, son costretti a vendere anche con perdita; con– seguentemente i produttori esteri non avranno punto convenienza. a importare le loro merci, perchè il gua– dngno non coprirebbe le spese; finalmente nulla ci proibisce di supporre che, quando entrasse in iscena. il prodotto del mercato estero, i produttori nazionali, le cui vendite verrebbero diminuite, ne vietino l'entrata con dazi protettori, che son appunto introdotti quando un'ampia rete d'interessi minaccia.ti sa imporsi al po– tere legislativo ed esecutivo. L'unica obbiezione che a.bbia. valore è che le ripar– tizioni di latifondi e tenimenti comunali non sono an. cora giunte a tanta importanza. da produrre gli effetti pronosticati; ma anche a questo si può rispondere: I. 0 che gli studi economici non mira.no che a. mostrare come certe cause tendano a produrre certi err5tti - data l'assenza cli azioni perturbatrici; :!. 0 che, siccome i nostri reggitori hanno visto l'effetto ammorzatore dei moti inconsulti e rivoluzionari che una tale punto co– stosa. riforma ha arrecato, nulla. vieta di prevedere che col tempo essa verri\ sempre più largamente applicata. Il. Elevando un lavoratore avventizio delle campagne al g1·aclodi piccolo proprietario, in modo 1}(!1'Ò che non possa vivere tmicamenle dei {1'1tlli ciel pezzo di ter,-a assegnatogli, gli si 1·eca un danno nu\-terla.Ie im– mediato. Sentite quel che dice lo STUART M1LL (Principi del• l'Econ. Pol., Bibl. dell'Econ., serie 1.•): « Sono prontis– simo .... a concedere che in alcune circostanze il possesso del terreno, ad una rendita convenevole, anche senza la propriela (quindi, se questa c'è, tanto meglio) opera sulla massa. dei lavoratori salariati come causa non di basso ma di elevate mercedi. Ciò accade però quando il loro terreno li rende indipendenti dal mercato del lavoro per ciò che riguarda. le cose necessarie .... > « Ma l'effetto sarebbe differentissimo se il loro terreno o le altre risorse dessero loro solamente una parte di alimenti, lasciandoli esposti al bisogno di vendere il loro lavoro in salari in un mercato soprabbondante. La loro terra li porrebbe in grado allora, soltanto di sus– sistere con salari minori> (pag. 706). La.ragione è ovvia: « Quando il lavoratore conta unicamente sui salari, vi è un minimum assoluto. Egli non vuole ricevere meno di quanto gli è assolutamente necessario per ali– mentarsi, perchè se deve perire di fame, può perire tanto senza. lavorare quanto lavorando. Ma se la. man– canza debb'essere rimediata. per mezzo di una contri– buzione coattiva di tutti coloro che han modo di dare qualche cosa (come era uso in Inghilterra colla Legge dei poveri; o so i lavoratori possono contare, in manca.nza d"altro, sul proprio pezzo di terra, il che negli effetti è tutt'uno), i salari possono scendere al disotto del punto in cui si muore di rame; essi possono scendere quasi sino a zero :1o (pag. 704). Ciò è tanto t>ia.noche non abbisogna.no dilucidazioni; ma non è tutto. Seguiamo il nuovo piccolo proprietario nelle sue oc– cupazioni. (') Appena. ricevuto il pezzo di terra, ine– bria.lo perchè è divenuto proprietario anche lui, si met· (') S1 nou che non considero al'l'atto 11cago, rarluimo del resto. dt un lavoratore avven1izto che, avendo rice\·uto un fondo, per quanto minuscolo. non ae ne ruri punto. e aspetti 1010 il termine opportuno per poterlo ~endere; r:01tu1atarà ide11tict1mente come prima.

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