Critica Sociale - Anno VII - n. 7 - 1 aprile 1897
CRITICA SOCIALE 105 ------------------ cresceva con lo svolgersi delle rono proJutlive. La nobiltà consernva. gran parte de"suol privilegi reml,li ed era considerata ancor& Il primo •ordine• della na– zione. Molto numerosa era la classe dei piccoli com– mercianti e dei bottegai, cheyoccupando una posizione media fra borghesia e proletariato, ed attirata da un lato intorno a qualsiui Governo, da cui dipenden spesso la. sua clientela. spinta dall'altro a dimanda.r riforme democratiche, non pote,·a che seguire una linea Incerta dì condotta politica. Della grande classe agricola. una parte, i ricchi ftttavoll, erano alleali naturali della borghesia, o l'altra, composta di piccoli proprietari, di scr,·i feudali o dei proletari della campagna, non aveva anch'essa che I\ guadngnare da un movimento rh·olu– zionario. La Germania ora suddh·isa In trcnl..'\.SeiStati: in Prussio. la borghesia ora in lotta. aperte. col re Fe– derico Guglielmo IV, lo cui tendenze rem.lallne urtavano gl'lntorossi, appoggiata In ciò dulie classi più hsse, o soguitn noll1l lotta. dalla. borghesia dei ))iccoli Stati. In Austria il Governo, basato sui pro1>rlotari reudali e sui capitalisti della Borsa, e tendente n. mantener lo 3tatu quo e ad Isolare l'Austria dal movimento intellettuale llell'Europa, dO\'OV&necessariamente urtare lo altro classi nel loro bisogno di S\'ilu1>po o d'azione. La ri\·oluxlone del rebbraio, In Parigi, diede il segnale per i moli rivoluzionari di Vienna e Berlino, che por– tarono al potero la borghesia liberale. Questa, paurosa d'ogni mo,·imento d1 masse, credette invece finito ogni pericolo di lentaUvi reazionari, da parte dei Governi, diede prova della propria lm1>0tenu nelle ,·arie discus– sioni de"suol P&rlamenll e specialmente dell'Assemblea nazionale di t~rancororte sul Meno, schiacciò il movi– mento polacco, dfl. essa prima permesso e ruorito, e la.sciò rìorgfLniznre gli eserciU e 1ft.burocrazia, forze principali del reazionari. La &confitta degli insorti di giugno, a Parigi, reco gettar 111. mascher"' ai reazionari, che anche gli slavi d'Austria, In Odio all'elemento tede– sco, a,·o,·ano fino allora appoggiati: Vienna, che aveva. risposto alle eslgonzo lici Governo con rinsmTezione di maggio, ru assalita o prosa, o Berlino ru occupalo mllitarmonto, 10111.0. resistenza. !,'Assemblea nazionale, vedendo mlno.celnta In proprio. oslstenzn, si affrettò a compilare una Costitu1.lono 1 e, temendo i buoni borghesi tli proclamar la repubblica, od essendosi !"Austria dichia• rata una monarchia lndl\'ISlbile Oli accentrata, cancel– lando cosi ogni dltrerenzo. l'r& to sue pro,•incie tedesche e di altre nazionalilù, uon restò llll°Assemblea. altra scelta che di offrir la corona dell"lmpero al reazionario re di Prussia, che la rlftutò. La Co!titu1ione era uno ■trano documento, portante le traccie de lle div erte influenze, democratiche e rea– zionarie, alle qua.li a.,•e,·&dovuto eedere la debole bor– ghesia liberale, ma certo usume,•a. un aspetto molto ndicale, so paragonata allo proposte dei Governi. Questi le si dichiararono contro, e la. ruppero con l'Assemblea, richiamandone I membri const!rvatori, e spostandone cosi la. maggioranza verso I democ.ralici. La borghesia, specialmonto la piccola, ed li proletariato sostenevano la costituzione. S'impegnò la loltaJ e scoppiò l"insurre– zione nel sud-oveaL dolla Germania. li partilo demo– cra.tico,ra1>preaentnnte la boltegocrnzia tedesca('), portò nella lolla politica tutta la meschinità o l'indecisione delle sue operuzionl commerciali, la.sciò spegnere le insur1·ozlonl sonzn motterseno nlla lesta, anzi senza riconoscerlo npertamenle, o non trasportandosi sul ter• rf'no della lolla che troppo tartli, quando l'opera sua era dh·enula inutile. La sconfitta dell'insurrezione del sud-o,·esL della Germania, e la dispersione dell'Assem• blea nazionale, chiudono I& storia della prima rholu– zione tedesca. Lo scritto Hlroluiionc e tff:ione non laseia. rorse, a prima vista, l'impressione proromla del 18 brumaio e del /,,,e laile di clant in f'ranc,a: Il racconto non pro– cede cosi serrato, dritto alla. utastrore, ma ritorna sui suol passi, osser,a I diversi uvonimcnti, i di\•ersi paesi separatamente, cado quindi talvolla In riJ>etixioni rese anche necessarie por la chiarezza Jei dh·cM!iarticoli componenti la sorio. Mn. un·osservaziono pili attenta ci mostra cho questo 11pezznluro del libro non sono un dirotto dell'autore, ma u11n prova cho egli rispecchia redelmento gli avvenimenti, I f(Unll, In un paese diviso in lrontnsol Stnti, In cui numorosi 1ntorossi si trovano mischio.li In diverso p1·opor1.ionl, in cui manca un centro un ico, f"he si trascini dietro, corno in Francia, il resto della nazione, non potevano che a11;sumercla rorma di conflitti par•xinll, plulL01to che declder'11i in una. sola e grande battaglia. E allor1t veramente mera,,iglioso ci appare l"intuito del Marx, nel districare una rete cosi complessa di Interessi, e noi cercare, sotto l'aspetto dì una lotta politica, gli antagonismi dello classi sociali. La riduzione della. lotta polllica a lolla di classi è il conceuo rondamentale d1 questo, come degli altri ll\·ori storici del Man, e anche qui, come negli altri, essendo analizzato un 1>eriodo bre,•lsslmo, lo s,•lluppo delle rorzo produlli,·e, che determina la formazione delle classi sociali, de,·e necessariamente ,·enire consideralo come un dato fluo.(') Ma nel primi articoli, che ci de– scri\10110lo stato dclii, Germania allo scoppio della rivolutione, il Man ci mostra. com'cgli tia ben lontano da quella unllaterAlllà che gli rimproverano gli aHer– sari, considerando lo nllupJ>O dell'economia {base della società, perchè, indipendente dalla ,·olontà. umana, de– termina i rapporli o gl'intoressi reciproci degli uomini) come effetto a suo. ,·olla di varie cause naturali e so– ciali. nesto. cosi del tutto superfluo il completamento proposto dal Porri a.I nu\terlallamo stol'ico, perchù Il geniale sociologo ltalla.110 non ha dotto, ))lii' credendo diro coso nuovo, cho ciò che potrebbe desumersi da numerosi scritti lici Mar,. e dell'En~els, dando cosi prova 1>illdell'acume del suo lngeg110che della cono– scenza esalta di dourino che pretendo correggere o por lo meno complelare. Lo Stato stesso, organo della classe dominante, do– ,·unque questa ha un& esl&lenza ,•lgorosa, può &\'ere u na. ,•ila Indi pendente, quando le rorie delle varie classi si bilancia.no. (T) Ma lo Stato, per le runtioni che com– pie, ai c rea intorno nuo,·e clnssl, cui esso stesso dà originei como !"esercito o la burocrazia, e, nei momenti di apparente Indipendenza, esso s-ubisce più dlretla– mente rinlluenia di questo clll.SII,la cui vita è minac– ciata spesso da qualunque cambiamento, e che sono quindi per natura conservatrici. Uno Stato in tali con– dizioni O dunque quasi sempre 1-ea1.ionario,e ce ne porgo un esempio il Ooverno austriaco in questo pe– riodo. · Con g1·an precisione possi amo desumere da qut!Slo libro le duo ,·ie por lo qua.li lo rorme intellettuali son (I) Vedi l11pNlr'lttlone dell'P.MOll.111 IA lou, di ClttHI ,,. Fra11cla. (Blblloteu tlflllll Critico). (S) I.o nota ftnche l'KNOK&.9 nel l.'or1v111, dtlla r,rn11glla, dilla ,wopt·/itd prlt:ata , dillo Stato.
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