Critica Sociale - Anno VII - n. 7 - 1 aprile 1897
CRITICA SOCIALE !03 UN COMUNE DELL' ITALIA MERIDIONALE (MOLFETTA) VI. La curée del 11rofessionist,i. }'isiologia dei partiti. Quando nel 1860 fu ratta In cosi detta Italia una, e furono concesse le stesse libert..'\ e le stesse isti– tuzioni alla Lombardia o alla icilia, sulla costa pugliese I~ ~ola classe che ~leva i~pa~•'?nirsi de! potere pohhco era quella dei profoss1on1sh. Orandt proprietal'i agrari o industriali non ce n"erano; i lavoratori erano ignonntissimi e incapaci di qual– siasi azione politica; non c'era che la borghesia professionista laica, che poto.ssooccupare il Comune e creare il deputato. Questi profoss1onisti apparte– nevano alla classe più alta della po1>0lazionoe si sedettero nel Comune e ci stettero fino al 1880 e rurono naturalmente desl1·t. Dal 1800 in poi, però, i professionisti cresce,·ano sempre, come ho detto, venendo dalla piccola borghesia, mentre il loro C..'\mpod'operazione restava lo stesso. Siccome la proressione libera non era rimunerativa abbastanza, cercavano un posto stipendiato dal Comune: cerca• vano di essere medici condotti, av\•ocati del dazio, ingegneri municipali, maestri nelle sc uole c omu– nali, scrivani, ecc. Ma questi J>OSti ora.no tutti :tra! :~iii~e~t:e aUo~•er~~ 10 1t"r1e il r,~::n~ della classe improduttiva: i vecchi eran destri, i nuovi furon sinistri. È questa la base economica di molte lotte poli– tiche e amministrativo dell'Italia moridionale, le quali, a chi._ le guarda da lontano, semb1>ano lotte personali. g una classe sola, che per sovrabbon– dao1,a si scinde in due parti, dolio quali runa cerca di soppiant..'\r 1'alt1-a; data questa condi1.ione di cose, è naturale che lo lotte assumano una forma personale; ma son sempre lotte economi~he, e rientrano perfettamente nel quadro marxista della lotta di classe. (') I sinistri vinsero natm-almonto dopo il 1876. Andati al Comune,. cambiarono più impiegati che pote1'0no, e mangiarono più che />0terono. I destri avevan mangiato anch'essi, e appa ono onesti perchò non dovettero sbalzar nessuno dal posto occupato; ma i sinistri - va loro resa questa lode - man– giarono anche di più. I sinistri liberali progressisti - i destri erano naturalmente codini conservatori - 1-egnarono dal 1880 al 1800. La classe improduttiva cresceva di anno in anno e nuovi affamati battevano alle porte del Comune. In un solo anno Moiretta aveva a Napoli <17 studenti universitari. Frattanto il sorgere delle industrie faceva venir su la classe operaia, avida di enti-are nel campo politico. Professionisti disoccupati e opemi si uni• rono insieme e costituirono il partito radicale. La crisi dell'S,t incominciò ad agitare seriamente l'ambiente; la rottura commerciale colla Francia diede il tracollo ai sinistri crispini; l'allargamento del suffragio diede ai radicali l'arme per vincere; nel 1800 fu eletto lmbriani; nel 1891 C..'\ddero i sinistri e vinsero i radicali. Grandi spe1•an1.e,gran gioia fra gli operai. Quanti operai entrar'OnO nel Consiglio comunale t Nessuno. Furon tutti professionisti, capimMtri, appaltatori, commercianti tronfi. ambiziosi e ignoranti. Natunlmonta, primo atto ru il C..'\mbiamento di (') Queste lotte Intestine nella 1teua cln.ne 10110 a torto trucu• rate dal nottrl ~lologl. A •olle han no gran de lm11ortnnn. molti impiegati, che del resto se lo maritavano per le porcherie commesse sotto i sinistri; secondo atto la conquista della Con~1'8(Jilr.ionedi carità; terzo atto l'alleanza del Mumcip10 radicalo col Se– minario vesco,•ile, che dà in ma no al Municipio le nomine doi professori. i qua.li appoggiano nelle elezioni i 101·0benefattori. E sic come i proressori sono quasi tutti p1·eti, così questi preti e i loro parenti appoggiano il Municipio radicale. (I) Di tutte le riforme una volta promesse, neanche uua è stata. attuata. Intanto con tutti i superstiti dei partiti morti, con tutti i professionisti affamati, di nuovo soprav– venuti, si è andato lentamente costituendo un nuovo partito: un partito neo-monarchico. Oli operai stomacati della 1-adicanaglia, sospettosi dei monarchici, sono incerti e cominciano a sfidu– ciarsi della politica; si rompono spesso coi radic..'\li, poi riranno la pace; nelle elezioni co munali s par– pagliano i loro voti su nomi diversi, vota.no tal– volta anche pe1· un monarchico pur di far disp etto a.i radicali. Basta parlar loro di socialismo o subito capiscono qual ò il loro vero partilo e lo seguono. L"anuo scorso in Molfetta. ò stato fondato il Cii•· colo socialista. e già conta 150 operai intelligenti, attivi, coscienti nel senso più alto della parola. Nelle pl'ossime elezioni a\•1-emoalmeno 300 voti e provocheremo la caduta della radlcauaglia. (') Ecco come probabilmente si disporranno i partiti. Oa una parto il pal'tito neo-monarchico vincitore, composto: 1,• dei combattenti d"oggi; 2. 0 della bor– ghesia p1·oprietaria e commerciante, che si ò arric– chita nella crisi e ha comprato la massima parte dello terre degli antichi piccoli prop1·ietari e sarà la grande prop1•ietaria di domani; i pili ricchi di qllesla classe finora non si sono occupati di politica, ma se ne occuperanno appena ce ne occuperemo noi; 3. 0 di tutti gli strozzini e piccoli proprietari che vanno nrlsce11do;4. 0 infine di tutti I proti, dei quali la parte. che ora appo~ia i radicali, passerà :u·mi e ba.gagli ai mc,narcbic1 atrultimo momento por non perdere i posti di professore. (') Dall'altra parte ci sar..\ il partito socialista, solido, pieno di entusiasmo, padrone dell'avvenire. u questo nucleo cercheranno di p1·ecipitarsi tutti i radicali vinti e troppo compromessisi nelle lotte pMsate per poter entrare nel partito monarchico– clericale; tutti i llrofessionisti affamati, sempr~ sopravvenienti; tutti i piccoli borghesi rovinati. E questo il pericolo più terribile pel nostro partito; se questi infelici fan tanto da penetra1•vi dentro in gran numero e tutti in una volta, il nostro partito si dirà socialista, ma in 1-eatta ser\•il'à agl'interessi di una frazione della classe improduttiva, come han servito finora i destri, i sinistri, i radicali, e come servii-anno i neo-monarchici. Come ci si deve comportare di fronte a questa ( 1} E111ndouna venllna I profe11orl, • dl1ponendo ognuno In media di cinque o 1181 ,·oli di parenti e amici, Il Semlnnrlo In• ftu\1ce nelle elezioni per pli1di cento •otl, - So di uno, cl,e una ,•olla a tuu·a11ro pen1au. che ad occuparal di pollllca; venuto In paese, vuol entrare ad Ingegnare nel Seminarlo; diventa r:idl~ cale e r11 licenziare un profenore che c·ers prima, buon dlavo– Jacdo e niente 11olltlro; quesll, 1uppougo, urA entrato ora nella Joua polltlca prendendo la parte del monarchici. ('I L"autore allud e alle proulme elezioni comunali. In queste e.lei.Ionipolitiche r ,nte.ro collegio diede 4U ,·oll ad Andre;1.Colta. e 161'} al radlc:ale Pansiul. (.\"oto dtfl/J CRITICA), (f) Un partito dulcale autonomo non eal1te da noi come esiste Invece In l.ombtrdla e altrore, Un no1tro ,·eeco,·o 10le,·n. dire dle da noi 11r11nnopreti solamente quelli ehe 1000 nello u•uo lempo 1io,·erl, ulnl e bruni. Non è detto, ))Crò,cl1e non debba venir ,m nnche da noi un clero attivo e battagliuo; ma. ne par– leremo, qu11.ndo1orger:'I. Orn I preti, ln bnrba. al 11npa 1 van lutti a votare aeconclogli lnterusl loro o del loro parenll.
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