Critica Sociale - Anno VII - n. 7 - 1 aprile 1897
110 CRITICA SOCIALE berare dalla schhwlhì, e saremo contenti di esporre i nostri J)etti alle palle del turco oppressore. Domani i Greci ,·erranno ad aiutare noi quando raremo le nostre rh·oluz1oni contro la borghesia.> Questo parlare rraoco e sincero, tan1a olevateiza di vedute. tanta. percezione e coscienza del se11t1mento del dovere, che spinge a porre in pericolo la propria. ,·ita. per redimere dal ser– ,·•~gio Il l'iUO 1lmile, In un uomo indotto, dall'aspelto rude e materiale, lo eonresso, ml tbalordh·a. ,e Ma non .veto voi madre, tigli, parenti, ai quali è necessario che rimaniate In patria 1 • esclamai. - « Si, bo moglie e figli, ma ciò non vuol dire che io debba sacrificare il genere umano agli Interessi miei di ra– miglia. Se nessuno di noi si muovesse, se glì affetti e l'amore per I parenti dovessero ammollirci l'animo nel• l'ora del cimento, noi ao.remmo sempre schiavi e i no– stri padroni avrebbero ben ragione di rincrudire su noi o di chiamarci stupidi e vlglitlCChi.• - « Ma vostra moglie non tentò dl non ran•l po.rtlro, non vi scongiurò In nomo del vostri tlglif » - « No, mi& moglie anzi mi spingeva a partire dicendomi che avrei disonorato il partito tocialista di Plana so non partissi. E poi, quan– d'anche ella avesse tentato di proibirmelo, io urei par– tito lo stesso. Oh! perchò siamo socialisti! i,~orse per non essoro padroni di noi stessi 1 » - e M:L voi non temete la. morto, non pensa.te che 111.ggiù in Candia po– treste restare soccombentef • - e Quanto a questo, mi creda, no,, conosco paura. lo ho <12 anni e durante tutta la mia vita non ho pcnuto che di dover morire: della morte quindi non ho il minimo spa.vento. • Mi pare,a di leggere il Pedone di Platone, tanta ftlosoflac·era nel dire di quell'uomo. Tentai di pro,•arlo ancora una volta: e Sapete: altro ò morire, altro è parlare di morte. Forse domani potreste pentirvi della deliberazione che nete presa • - e Non lo credo. Sarebbe assurdo invero che, all"atto di morire, ml sbigottissi e non credessi più & quello che ho sempre creduto, cioò di esser ratto per morire. Chi temo la morto non può essere che debole, cupido del piaceri sen8uali e dogli onori. • f:ro sconfttto. Nel suo diro rozzo v'era. tutto un trat– tato rii nio,ofla J)OSitiva,noll'orgnnizzl\1.ione del suo cer• vello albuncse mi pnre,,a di ,•edere quella. di Socrate. Tentai por l'ultlmu volta dl assalirlo dicendogli:«: Ma. non impeto voi che In. vostra anima, staccandosi dal corpo, de,·o rentloro eonto a dio delle suo azioni o che potrebbe per queste vostro Idee essere condannata a scontare la 1•01111. nell'inrcrno' • Ed egli sorridendo: • Queste sono ubbie del preti per Intimorirci. Koi non eredi11.monò a dio, nò all'inrerno, nà al paradiso; noi tìia.mo atei. 1 ..0 nostro Jonne non vanno più n messa e le chie se, J)('r conto nostro, farebbero bene a mutarle in luoghi di riunione. t:lla de,•e sapere che una mat– tina, alla porta della cattedrale, si trovò attaccato uno scritto col motto: Si loc.a. I proli, che pure predicano la. religione di Cristo, sono I nostri più dichiarali ne– mici. Nelle ultime elelloni ammlni1lrath•e essi compatti votarono pei candidati borghosi: o noi fummo sconfttti perchò ossi, I sacerdoti di Cristo, ci furono anersari. • Più in là. non si pote,·• andare. Un contadino, pieno di tanta coscienza, libero da ogni sorta di mi1onel1mo, &Leoper giunta, era por me un paradosso. Che OOSllvi può essere, mi domanda,·o, nella ftsiologia di qucslO ,.popolo di contadini di Piana dei Greti, nella sua strutturll antropologica, nella sua or• ganltzazlono ce1obrale, 1>orchèlgnornnto, indotto, possa nondimeno Rlft•ontaroIpiù ardui problemi che la scienza .agita 1 t mul possibile cho la ijOla propaganda minuta, i soli srorzl Incessanti del Barbato abbiano potuto rare di questi contadini tanti fllosoft, tanto forze rivoluzler nario, tanti caratteri morali, tali da sopportare con se– renità. stolt'a. ire e persecuzioni, carcere e morte t L'uomo di genio, lanciato In un ambiente a lui sfa• ,·orevole, vi vive da estraneo: egli tenterà di assimilar– sene la linfa, tpinLo dalla propria genialità e dalla lotta per l'esistenza., cosi come un Individuo animale tenta di adattarsi a condizioni e ad ambienti che richiedono in chi vi si vuole 1,·olgere determinate qualità.. che esso non possiede; ma Invano: egli o 11 atroftzza o riesce addirittura paradossale. E 18 pure riesee per un mo– mento a.d inter'8u1re la maua alle sue dottrine, e a inrondcrlo nell"anlmo l"ebbrozza rivoluzionaria e il caldo entusill.Smo per principi, che sono In antitesi ai pill profondi Istinti storici, alle tendenze ataviche, allo abi– tudini o al pregiudizi di quella; In un tempo non lon– tano sarà. travolto fatalmente dalla stessa massa oscil– lante, ubbrlaca, impulsivn,, llJ>J>UlllO perchò senza carat• tere proprio. L1uldo,·o però l'uomo di gonio s'incontri in un popolo, cho abbia tali tondonzo od istinti da rac– cogliere una. Idea Innovatrice e da. assimilarsela, da seguire con rormou.a gignntoscho intrapreso; il genio può senza ,rorzi erculei espllcaro con frutto tutta la sua geniale attività, cosl come un seme, portato dai ,·enti in un suolo ricco d'ltum,u, bene inatnato e in un clima caldo e costante, naturalmente motte s&lde radici e produce abbondanti frutti. Il Darhato, pieno di Idee e di •olontà, carattere unico, terso come lamina d'acciaio, In Piana dei Greci trova un ambiente adatto al 1uo 1,•lluppo di uomo di genio e d'uione, e intera v"imprime la 1ua socratica personalita. Piana dei Greci, situata nella valle di )fau.a.ra a non molta distanza dalla tillà. di Palermo, fa bbricata dagli albanesi, lvi rifugiatisi dopo che la loro patria ru oc– cupata dal turco ln\'asore, dh·onno In seguito, per il commercio tra sicilinnl o $(rec1,colonia. greco-albanese. Popolo tributarlo, flno alla costituzione siciliana del 1812, doll'arcivescoyo di Morreule, a lui soga-ello sl por la giu– risdizione seoolo.ro che rollgiosa, da lui iniquamente sfruttato, consorvò tuttavia Il suo carattero forte di popolo ribolle a qualsinsl schinvltù politicn, economica. o rol\gìosn. Nello iUO sagho t1·nmand1tlo oralmente di genoraziono in gonemiiono 81 11,corgo prepotente il sen– timento di nazionalità, rat.ldopphtto dopo cho il turco no inv11.Se il territorio; limpido Il renomono della. stratifl• cnzione della. memoria. J)er rodio e per il disprezzo contro 11 turco, rigida la rvna morale nella lotta, pro– fondo e careuevolo Il sonllmento d'amore e di solida– rietà nelle comuni sventure. Un siffatto ambiente perchè non avrebbe do,•uto essere la palestra del gemo del Ha.rbato 1 La sua propaganda socfalista ed alea, la. sua critica delle moniogne oconom 1 cbe o religioso e poli– litiche della societiL borghese, critica Inesorabile come razione del ,•eleno, do,·e,·a per necessità di cose es– sere bene,•olmente accolta ed assimilata da quel popolo non misoneista, discendente da Socrate. Ogni sua idea dh'iene In brO\'O patrimonio del contadini di Piana: i cer,·elll di costoro ora vibrano a.ll "unisono con quello del più stoico tra I socialisti. Impassibili di fronte al sentimento del do,·ere, come sistema rigido sotto una aziono derormatrico, lnditrorenti nlla morte come amanti della vita, pieni di rode nelrideale socialistico, tetra– goni alle persecuzloni, essi sono I veri antesignani del socialismo siciliano. Patel'/110, IIJ mm·:o 1107,
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