Critica Sociale - Anno VII - n. 7 - 1 aprile 1897
108 CRITICA SOCIALE il vincitore conseguire dal vinto speciali e perma– nenti vantaggi economici ad ~lusiono degli altri Stati; perchè questi, fatti necessariamente solidali dal conserto degli interessi, si opporrebbero con- 001-di a tali concessioni, come avvenne di recente dopo la pace di Simonosaki fra il Giappone e la Cina. Chò d'altronde tali ultimi scopi possono ot– tenersi in modo migliore e più efllcace senza ri– cor1·e1·e all'armi. Nè infine, datl gli attuali reggi– menti borghesi parlamentari, ò p1•obabile che un popolo si avventuri in una gucr1•a por un semplice iroso capriccio. Ma, a tali ragioni di ordine economico e politico contral'io alla guerra, un'altra se no aggiuuge di caratte1·e ph\ propriamente sociale, correlativa d'alt1'Qnde con le prime. Intendo parla1·e della paura delle classi borghesi pel socialiemo; la quale trattieno i governi dall'impegnarsi in una guerra, pel sospollo cho dallo scompiglio dello cose, o dal turbameuto degli animi. abituali o proclivi alla violen1.n. possa trarre partito il socialismo per ab– battere il presente ordioa1mmto sociale. Ché, infatti. favoriti da quello condizioni di cose e di uomini, i principali mutamenti in una sociotl1.so1•sero d'or– dinario durante una guerra o si compirono ap– presso di questa. Dopo una vittoria: perchè le classi feudali, il condottiero od il pl'incipe tolgono arro– gan1.a per opprimere il popolo imbelle; o perchè il popolo armato, il quale abbia concorso alrim– prosa, ha acquistato coscienza dolla sua forza e prendo ardi1·e a reclamare i propri diritti. Dopo uun. sconfitta: perchè, imputandosi questa all'inet– titudine dei capi o dello classi dominanti, si ac– c1•esce contro di loro il malcontento, quando hanno minor forza o minore autorit:.\ a resister·vi; o perché queste classi e quei capi approfittano della prosfra– zione o dello sgomento del popolo per poggio as– ser,1irlo. Tali rivolgimenti, cho nel passato ebbero per lo pili aspetto politico, non ò dubbio che pren– derebbero ora carattere apertamente sociale; come appa1·vo durante la guerra dol '70 in F'rancia, dove accanto al mutamento politico sorso il tentativo precoce di un mutamento sociale. Ma so I&paura del socialismo contribuisce per 01-::1 ad allontanare la guerra, ò pe1· altro a temere che possa in a,,venil'o spi11gCl'Viquello Stato, il quale pensi di potere con una spedizione esterna divertire la minaccia di una rivoluzione all'in– torno. Poiché il socialismo, come un principio vero applicato in una dimostrazione ab <ibsttrtlo ad una tesi erronoa, non fa che mettcz•e la società iu aperta e continua contraddizione con sé stessa. Del resto il presente terrore dei pri1tcipi e delle classi borghesi per la guerra, oltre che dalla co– mune paura del socialismo, deri,•a anche dalla diffidonm reciproca de~li uni ve1·.so le altre, per quelle considerazioni d1carattere più p1·opriamente 1}0litico.che ebbi già a fare. Temono doppiamente i principi della sconfitta, anche dubbiosi che di questa possa profittare la borghesia iraconda pe1· liberarsi dell'ultima loro tutela; teme l_aborghesia di non a"erc, vincendo, allegra vittoria,-pel sospetto che i principi, gloriosi, se no avvalorino per 1•ito– glie1·e ad essa l'usurpato potere. Tali ragioni dunque, d'ordino economico, sociale e politico, spiegano il movimento contro la guerra e il disuso, relati\'amente luogo, di questa. Ondo in conseguenza il movimento in favore del disarmo. E dico « in conseguenza• anzi che e in correla– ziono :,, perchè la repugnanza alla guel'l'a concorre pili a far sentire il danno degli armamenti, che non il peso di questo aggravi l'odio "erso di quella. E però mate argomentano coloro, i quali ritengono che per fai• cossare la gue1·ra occorra necessaria– mente concordare prima il disarmo; mentre al contrado il disuso della guerra porterà il disarmo di conseguen1.a: poichè appunto la desuetudine della funziono produce in natura la scomparsa dell'organo nella specie. f.: certo pe1•alti-o che i danni di una gue1·1•asono in certo modo anticipati alla societ.\ dagli atluali armamenti: il cui continuo accrescei-si o 1·innovarsi ò necessaria conseguenza, e non altro, dell'univer– sale applicazione dei nuovi sistemi industriali: le grandi imprese, la concorrenza e le macchine. Rd io credo che alla borghesia. fra i danni che le derivano dagli armamenti, pili della sott1•aziono dei capitali, i quali finiscono col rito1•na1·lecome prezzo di forniture. importi quella dei la,•oratori che le sono sott1·atti dalla coscl'iidone. Pen.si ognuno quale Influenza potl'ehbe avere sul tasso dei salari la maggioro o(ferta di lavoro da parte dei milioni di proletari cho costituiscono il maggior contin– gente degli eserciti moderni, non compensata, per ciò che ho detto, da una proporzionale maggiore offtwla di capitale. E però io penso che la coscl'i– zione - la quale toglie dal mercato del la\'Oro libero una forte quantità di offorenti, che nel ser– \'izio mililat'e rice,•ono un salal'io determinato o oou soggello alla legge dell·olTerL, e della domanda - riesca in un certo senso, appunto perché dan• uosa alla l>orghesia, utile al proletariato. Ma d"altronde, per una di quello contraddizioni che già dissi, a far mantenere dalla borghesia gli eserciti stanziali, ad onta degli effelti dannosi che ne risento, provvedo una ragiono d'ordino sociale; quella stessa che, come pu1· dissi, Impedisco, e può tuttavia p1·ovocare. che gli ose1·ciH scendano in campo: la paum del socialismo. Spera infatti la borghesia di potere, con ristituziono degli eserciti, cosi reprime1·0 i moli di questo con la \'iolenza, corno impedirne la propaganda con la disciplina e l'educazione imposta al popolo durante il servizio militare. Ma qui sorger,\ una nuo,•a contraddizione: poiché il socialismo, col suo progredire, anzi che produrre la conseguenza di r.llforzare gli ese1·citi, porterà quella di dissolverli. E infatti: o i governi senti– ranno il pericolo di amdaro le a1·mi al popolo divenuto cosciente, come già sentono il timo1·0 di avergli concesse quelle del voto; ed allora, come gii, furono disciolto lo \'Occhio guardie nazionali, cosi saranno licenziati gli attuali eserciti nazionali. l'itoroandosi all'antico sistema di proibire le a1·mi alla classe soggetta. aflldandole agli eletti od ai mercenari: ovvero il popolo - applicando anch'esso all'impresa militare i nuo,•i sistemi industriali - si riDntorà scioperando d'impugnare lo al'mi, come gfa i coscritti di quest'anno minacciano di faro nel Belgio: o impugnatele, ne usel'à. per pro1H·ioconto od ai propri fini. Ma, appunto pe1· timore di questo. i go\'et·ni s'atterra11no al primo consiglio; e tale ragione sociale potrà contl'ibuire con ralfre ad affrettare il disa1·mo. . . . Cosi la guerra cessa di essere un fatto naturale e ordinario della condotta dei popoli, cui altra lotta affatica sul campo economicoi e l'antico patriot– tismo code dinanzi al nuovo che già viene forman– dosi. E dell'una COS..'l e dell'altra si ha una ripro,•a nel fatto che gli strascichi dell'antico patriottismo già si risol\'ono nella 11u0Yaforma o con i nuo"i mezzi di lotta. Cosi la Francia, "iota ed umiliata dalla -Germania,. comincia già ad acquetarsi in quella cho considera, ed é, sua 1•ivinclta economica di fronte all'Europa; nella cui considerazione si
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