Critica Sociale - Anno VII - n. 7 - 1 aprile 1897

100 CRITICA SOCIALE generato dallo condizioni materiali della produzione. In primo luogo, detcrnnnt\ndo queste le occupazioni abi– tuali <'cl il tenore di \'ila delle classi e degli andh•idui, riunendoli nello città, o mantenendoli dispersi nello ca.mpa1tne. isolandoli nella bottega del maestro, o am– massandoli oell'opiffrio del capi1alista, abituandoli alla gretta economia, alla piccola rrode atruventore, o al commercio mondiale ed alla grande industria, il carat– tere dello occupuloni abituali si rit1eue su tutta la vita psichica dell'individuo, e queste causo ci spiegano la ditrerenza fra Il carattere dell"operaio della piccola e della grande industria, rra. quello del grande o del piccolo capitalista Dall"altro lato, la condizione sociale determina gli interessi d'un lndh•iduo o di una classe ed I rapporti con lo a.li r e classi, o su questa falsariga si regola Il modo di pensare; le opinioni politiche, 1110- softche, religioso sono Il riflesso della condiziono sociale. Il Marx ce no d~ un esempio nelht (orma ftlosoffca o religiosP. cho preso l'opposlziono della borghesia ai Oovol'ni tedeschi, come, In un periodo tiella rivoluzione it1\llana, J"opposizlone, non J>Olendo manirestarsi nella sua. rorma politica, 1>rese l"aspetto tli lotta letteraria del romanticismi'> contro Il classicismo, ed i giovani borghesi dell"epoca (ce lo mostra, nella sua autobio– grafia, il numnl) no erano perrettamente coscienti. Certo non si suppone che gli uomini abbiano, per qualche Istinto ln(alliblle, chiara coscienza dei loro in– teressi di eluse, o all'ignoranza si attribuisce, in questo libro, tutta la larga J>arte che il pror. Labriola reclama per essa nella storia;{') e la condotta della grande e piccola borghesia appare come tutta una serie d"e.rrori, di tradimenti e di vigliaccherie. Ma il )larx non solo indica gli errori, ma tendo ad Indagarne lo cause, nei rapporti di queste classi con lo altre, e ne.Ilo s,•iluppo intellettuale, conseguenia delle condizioni della ,•ita. materialo. Il genio del Marx o la superiorità che il suo metodo gli conrerisce sugli altri osscrntori dei ratti sociali, si manirestano anche noi suo modo di considerar lo que– stioni nazlonnll. Il Marx considor1t,o colo dico nel Mani– festo, la. costituzione dello grandi unltìl nazionali come condiziono essonzinlo dolio sviluppo dello moderno rorzo produttive; egli guardn r1uindi I movimenti nazionali, in generalo, con simpatia. Quanla racllità. dunque, nel mezzo di un(l rivoluziono nazionnllsta, di lasciarsi trascinare a deduzioni affrettato da un principio giusto! Il Marx, in,·ece, studia per ognl nazione ll suo sviluppo interno, lo tondonio dello sue rorio produtti,•e, la compatibilità. di un·osistenza lnd1pondonto o soggetta con l'e,•oluzione economica, e prende una posizione dh·crsa di rronte ai reclami delle vario nazioni, si dichiara ra,•orevole alla ind ,ponden.ta dell"llalia e della Polonia, mentre afferma che per la Boemia ò lmposslbilo un'esistenza nazionale, quantunque psrte dei suol abitanti possa ancor&i per alcuni secoli, seguitare a parlare una lingua di,•ersa dalla tedosca. . . . Il Marx appare dal libro quello che ru, non solo il gran teorico, ma Il grando organizzatore del proletiv riato; l'ironia mordace dello stile, l'ill\'Otliva che d"ora in ora scatta dal racconto o d11ll'analisi, ci mostrano (') l,AllRIOI.A,, Srrup, ,idl'lt1ttJ'"f)t•tta:f(mt materf1'UIIICQ della ltOt"fa. "· Difotld(UÌOIII 7)1"tlf111h1,u~. - DI questo 1econdo saggio, esaurita l"cdltlone ltah1nn, è 111cltaora la ver1lon11rrancue in- 1\eme a (1uellRdel lft(Urlo precedente 1,1 memo,·ta del Manlfe.rto. - Pretto Olard e~ 11rl6r1, r11.rlgl (f'r. ,.~. l"uomo che non ò fuori della lolla., che vi ha ancor egli il ituo posto di combattimento, ml\ abbastanza in allo perehò della bauai;-lia 1>os11a osserva.r l'origino e lo ,•icende, e preveder l'esito. l)a c1ùhanno origine alcuni accenni preziosi sulla necesjiti, di una tattica ener– gica nei momonti doeisivi; o f"recciate ardenti ai parti– giani dell'azione puramente parlamentare, quando un"altra azi'>no è possibile ed utile, le quali meru•i– glierebbero non poco molti buoni compagni, che ado– rano incondizionatamente la schoda. f: naturale d'al• tronde che nel 1"51, col ricordi ancor rreschi della rh·oluzione del '48, di rronte a Go,·orni reazionari, non potesse pro,•edcrti la. grande pacifica agitA.zìonedei par– tili proletari, o si &Spettasse invece, dopo un intor,•allo pili o mono lungo, uo nuovo scoppio rh•oluiionario. (') A queste previsioni la storia hn dato torto. Anche le relo.zloni Jel proletariato con I partiti avan– zati della borghesi!\. souo notllunento definite. Pur met– tendo bono in rlllo\'O l'unlngonlsmo dolio vnrio classi, o mostl'l1ndo come la granllo borghesia liberalo e la piccola borghesia domocrnlicn si slnn sempre voltale, appena. lo hanno potuto, contro Il proletariato, la mis– sione di questo ò Indicata chiaramente: spingerle In– nanzi, contro I residui di un passato reudalo, alla ror– maziono di uno Stato, che, mentre sai"&l'organo della borghesia, permetterà al proletariato di svilupparsi completamento come partito politico. !.. 'Istesso mo,·i– mento dcli& classe luoratrice non è mai indipendente, non assume mal carattere esclusivamente proletario, nnchè tutte lo dh•erte rruionl della classe media, e particolarmente quella pil~ uanzala, I grandi industriali, non hanno conquitlato Il potere politico e rimodellato lo Stato secondo i loro bisogni. t allora che l'inevitabile conHitto fra padrone od operalo diviene imminente, e non puO ossero pili A lungo differito; che la classe ta– ,·oratrico non può più esser tenuta a bada. con spe– ranze illusorie o con· promosso desti nl\to a non realiz– zarsi mai; che il gran problema del secolo decimonono, l'abolizione del 1>rolotariato, ò posto, alfi no, nettamente e nella sua giusta luco. (') E. C. I..OSOOBARIH. (I) Vedi ~wo,:1,s : Pro(n.z1oneA L• to1t11 dJ ota8u '" lo"r-a11c1a. (fJ llecOl1cuo11 and Co1mtt1r•R•co11ctl011, pag. 8-9. IL NUOVO PATRIOTTISMO (A propoett.o della. pa.oe a.f"r1oana, Accennai come l'antica forma. del p.,triottismo si do,•ette mutare, tn conseguen1.adel mutato as– setto sociale, in quello che si potrebbe chiamare il e patriottismo economico >. B~n. ,Jiversa, per altro, appare, dalle asserzioni quotidiano e dal documento dell'arte, l'idea patrio!• tica professala oggi dai più : la quale ancora con– ser,•a _que~cara~tere guerresco e politico, che fu proprio d1 tale idea in un tempo in cui le esigenze o quindi le condizioni soclall erano tutt'altre dalle presenti. Tale dh·ersitl\, tra le esigenze sociali e le idee etic~e corrispondenti, deriva dal fatto, che la ror– maz1one o la trasformtl1.iono delle idee dalle esi– genze non ò coutompo1·anea o immediatamente seguace alla formo1.ione od alla frusfo1·mazione di queste. Polchò, corno l'onda luminosa diffusasi da un corpo nello spazio, dopo osse1·e pervenuta alla nostra 1-otina, impiega un dato tempo per giungere

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