Critica Sociale - Anno VII - n. 5 - 1 marzo 1897
;o CRl'l'ICA SOCIALE spesso seco un buon gruzzolo di napoteont (ma– renghi); o quando resln in paoso, salvo i giorni di cattivo tempo, qunlcho cosa guadagna sempre, e nei giorni buoni. che non sono rnri. gli possono toccare di sua parte fluo a IO e pit'.1 lire. Godendo dunque di una relativa agiatezza, \'"Ì– vendo i tre quarti della loro ,•ita fuori del con– sorzio umnno. igoomnti peggio dei macigni, non c·o da rlawarne nulla per lr nostro partito e sa– rebbe da rorseonato mettersi a propagaudarne uno. I più non hanno mai imparato o hanno disimparato lo scrh•ere; nessuno si occup.1. di essere elettore; se qualcuno si trova sen,.a s..'\pcrcome iscritto nelle liste. non va a votare o ci va trascinato da qualche conoscente. da obelo, sen1.a aver coscienza di quel che fa. Pel' una sola cosa sono p1-onti a fare una sommossa anche sanguinosa o a lasciarsi taglia,·e a pezzi: por impedire cho "enga abolita la resta della Madonna dei Martiri, loro protettrice. Fra il ISSl e 1'82 si cercò di organizzarli; e sorsero due Società di mutuo sosco1·so: I figli del ma1·e e 1 uwo1·ato1·t ilcl rnm·e; ma appena l'or– ganizzatore cercò di trascinarli nella politica, i marinari risposero picche; e ora i figli e i la"o-– ratori del mare - povero Victc,r llugo! - nelle due associazioni si limitano strettamente al mutuo soccorso o alla raccolta di quattrini per la festa annuale della protettrice. Quella gente, contraria la potremo avere, se la ::w~':e"l\~r/~ d~u~?/ f~~o!!:,~o,~ 10 n!1~ 11 f·a!:~ mai; sah'o che non ci adattiamo a mostrarle luc– ciole per lanterne o a prometterle che quando "errà il socialismo la Madonna dei Martiri sar:.\ festeggiata non una ma tre volte all'anno. Il. Quelli clic vh·ouo dei campi. Veniamo ai contadini. Contadini pel' modo di dire, perchè nessuno di essi abita in campagna, ma, tutti passano la notte e i giorni resti, 1 i in città. E c1uostoun ratto della massima im1>0rtao1.a,che distingue nettamente la condiziono dei contadi11i nostri dai contadini del resto d'ltalln, e che, corno vedremo, può rornire al nostro partito mezzi di agitazione altrove im– l)Ossibili. Il territorio del Comune, tutto in pianura, è completa mente coltivato, 1na motto ristretto, e se potes.se guardarsi a ,•olo d'uccello, rarobbe certa– ment e l 'impressione di una scacchiera di\•isa in una iirandissima quantità di scompartimenti, fra i quali molto rari sono i grandi e molto numerosi i piccolissimi. Il frazionamento dello proprietà è straordinario; percorrendo il paese non si può non esser colpiti dalla gran quantità di mur1ccioli a secco, che ranno qui la (unzione delle siepi, e che si succedono a ogni conto, cinquanta, anche venti passi ('). La grande proprietà rurale è asso– lutamente sconosciuta; di famiglie 1·iccho antiche 0011 se ne conserva nessuna; i titoli nobiliari sono quasi sconogciuti; In. fortuna dello ramiglie più 1icche non ha ori~ini anteriori a questo secolo e specialmente alle 11.,•oluzlonidell"epoca napoleonica; e molte, arricchitosi in questo pel'iodo. hanno ceduto Il posto ad nitre fra il J~ 18 e il 1800.l..aricchezza pe1'0 ò molto relati,•a, come ho detto, e il proprie– tario più ricco del paese 1>0ssiede1-à, se 1>u1·e, due- f 1) li territorio del Comune 6 sn, ellare; n•I tS80 c·eraoo !610 proprle1arl; dunque mieno di S euare per tuta, 14!1 11considera ehe una parte delle Mi9 ettnre - 1trade, area della clu:\, ecc. - den euere 101trntta dal111. 1on1111n. (Jenerale, cento ,·igne (') e uon riunite tutte iu un corpo unico. mn spiU'J)..'\gliateai quattro punti cardinali del territorio; segno e,•itlonte che in passato i pro– prietari erano anche pili nume1'0Si di ora. Di tutti questi a1>1>eziamentl di terra, però, pochi appartengono ai colti\•atori. Un gran numero di ramielie cittadino sono proprietarie. Di queste, po– chissime - e sono le più ricche di terre - colti– vano direttamente i fondi, mandando in campagna uno o due. o tutti i 101'0maschi, per sorvegliare i la\'orantt; tutto le altre, o dfut00 io aflltto i loro poderi a un coltivatore. e queste sono la maggio– ranza; oppure ti amministrano dirottamente per ~\?-e~~ 0 e 0 ~·if~~:: !~!i':aj~~s~~:~r·i~!doh~:~~ ter,·a abbastanza da tener occupato un massaio per tutto ranno, lo stipendiano a mese e stipendiano magari anche del la\'oranll; ma sono poche e le piU ricche. l,e allro pagano Il massaio a giornata; e non è ,·at'O il C.'\.SO che un massaio sern pa– l'OCChieramiglio insieme. La mezzeria ò sconosciuta i gli atntti sono quasi sempre a breve scadenza 'l'utta la popolazione dei contadini \'a dunque dh•isa in fluattro categorie: braccianti, massai, pro– prietari, flttaioli. 8RACOIANTI. Sono la parto più nume1'0sa e più inrelice. La• vorano a giornata. La mattina, pr11na che sorga il sole - sia estate. sia in"erno - si levano, e. se sono stati a.uoldaU fin dal giorno innanzi. se ne :::n~i~i~~°J( cg~~~~I~{'Oda~~: ~~e 6 ril~~1:~ la sera stanchi morti a dormh'8. e il lavoro non ò stato fissato, il bracciante \'8 nella piazza do\'O sogliono raccogliersi tutti quelli che cercano lavot'O, e aspetta che un massaio lo assoldi per la gior– nata. Q uando piove non si lavora. Non è raro il ca.so che il bracciante si muo\'& dal paese e raccia 1>a recchi chilometri di strada prima di essere al pode1-eda la,•01-are; qui tro,•a cattivo tempo: se può la\'ora.1-0anche per mezza giornata. lavora e gli pagano mou.n giornalà; se non può la \'Ora re punto. 1·itorua indietro e quattrini niente. Di lavori, ID.SCiando da parte quelli che occupano poche 1>e1"SOne, ve ne sono di tre specie: le zappa· tur-e, le potature, le raccolte. Le pl'llne sono le più pesanti e la rauca ne ò cosi gravosa, che il co– stume locale ha fissato la du1•ata.del ~io1•nodi la– voro a circa otto ore ('). Salario da 75 centesimi a lire 1.2~ al ~iorno. l.,a potatura richiede lavo- :Ì111!~[~ ~~:~ 1 }ri:~l ~I~ ira!~~ ~: st~d~ur~~~ ha il la,•Ot'Oal tempo delle raccolte - \'ino, olio, mandorle - e in questo pel'iodo, quando c'ò ressa, il salario sale spesso a grandi altezze: l'anno 1884, per la raccolta delle olive, ratta io rretta e in ruria a causa della mosca olearia, i Ja,•oranti erano pa– gati fino a cinque lire al giorno. Ma sono casi un po· rari e si tratta sempre di pochissimi giorni. Il bracciante, quando le raccolte sono andate bono e i p1'0prietari si slanciano nelle spese di colti,•azione. lavora nel territorio della città per circa J;j() giorni dell'anno; 80 gio1·ni di disoccupa• ( 1) La Tigna t di :are 19.ceni. H. l'l I.a tappa mer ldlonale t molto dl... eraa dalla to1cana e Ht• tentrlonale, ~ una l1mln11.di ferro a trl11.nrolo l101cele n1ouato nel ,ertlce, di Circa !O ce ntimetri d'attena e 15di b11.1e; alla batti c·e un oc<:hlello tn rul a'inftla un m1nlco lungo poco meno di un metr,:>.eh• ra colla r.ap11:1. un •111Zolo 111uuoa10acuto. Con quetito atrumento <:he pe,11ràS chll!:'gr, almtno. lo &appatoN 1muou l:l terra, rialiandolo 11 dltopra del capo, chinando,! hruacamenta 1ulle reni, lnftgg111doIl ferro nella terra per IS centlm1tri e sol– levando Indietro la iolla.
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