Critica Sociale - Anno VII - n. 5 - 1 marzo 1897

D 70 ORITICA SOCIALF. mento, Il partito degli oppreHi, sorvolando le idee di patriottismo e di grandezza nazionale, traendo fon.a dalla sua fede, ratta di ragione o di positil'ismo, d&\'a luogo ad una grande riYoluzione, quale d'allora in poi non vide pili alcun popolo. Il medio evo offro esempi celebri di rottura rra plebe e nobiltà di fronte al J>ericoli esterni. Ricorderò solo quello del famoso Carroccio (10:fS), divenuto poi l'in• segna del Comuni italiani. nurante l"assedio di Milano da parte dell'imperatore, ,•enuto In Italia allo scopo di sostenere la nobl\U\ contro lo protese del ,·escorn, di occupare I feudi vacanti o di r1ce,·ere omaggio per i beni atlod10.li, la nobiltà parteggiò per l'imperatore, la plebe 1>er l'arcivescovo, nel quale ,·cde,,a un argino contro la. propolonia del nobili, o dal quale rice\'O\'a aiuti JI ,·h·eri o di ,•osti nello annate di carestia. La rivoluziono dei Ciompi in Firenze (1313-1378),cioè dire la lotto. tr1, a1·tlgiani miuori o artigiani maggiori, aV\'enne a1>1rnntomontro costoro race\·nno guerra a Pisr, por l'ncqulato del porto di Tnlnmono, cioè 1>rr dare uno sbocco r,t proprio commercio verso il marl'. La recente lotta tra l'Jnghillcrra e l'America sul campo della concorrenza economica conrorta ancor essa la nostra tesi, che cloò non lo nazioni si ranno la guerra, m& le J>arti dominanti In esse. l.'Amari che, non certo materialist11 1 fu nondimeno un illustre storico, accen– nando alle preteso degli Inglesi di comandare nelle lontano regioni americano, dire ( 1 ) che per Inghilterra non si deve Intendere tutto Il popolo inglese ma e una parte dei mercatanli; Il duro o orgoglioso Giorgio lii ainato d&cortigiani; un parlamento a.ristocralico con Pari ereditari e Camera del Comuni scelta a squillinii strelti!Siml r); una burocruia pedantesca, collerica, inflessibile, corta Ji vista e lunga di mani, flagello ignoto quasi nella. gran Bretagna; e sopratutto inftne pochi uomini seduti nell'Officio del Commercio (Board of trade) a Londra e pochi governatori loro complici in America. •· Anche In questo caso però gli antagonismi di classe si manirestano violenti. Gli schiavi del Mas– sachusset si rlbellmno, mentre la grassa borghesia è impegnala nella guerra esterna; la piccola borghesia tumultua quando <.omprendo che gli effetti disastrosi della guor1·a.gra.veranno sulla sua testa. Entrambi questi movimenti rurono repressi vlolentemenlo (1787). La guor,•a del 1870 t, la. pro,·a più solenne della rot– tura. rra proletarli,to e borghesia, non solo nell"àmbito delle singolo nazioni, ma noi perimetro internazionale. I proletari tedesco o rrancese, rorli dello loro ideO di solid11rietà.sociale, J)rolcstano vigorosamente contro la. guerra diatruggitrlce di popoli: la democrazia. ri\•olu• zionaria rrancese si appella,·a alla fon.a. e dichiara,·& costituita la Comune, quando la tragicità dei (11.tti ave,·a messo la 1-'rancia negli artigli di Bismarck. .Abbiamo dimoatrato il nostro assunto? Quand"anche il Labriola o Il Severino, come non può esser dubbio, ressero d'accordo con noi nel ritenere le gnerre come esponente delle lotto rra ciani dominanti nelle di\·erse nazioni, potremmo, senza urtare nello esigenze della terminologia sc,entiftca, dire: La guerra è la lotta rra collettività ummne,o rra nazioni incontrantisi sul campo della concorrenza, (Palff'tno'. E:rn1co LoXCAO. (1) AN.UU, ,.,.,.,o,loll#I alla Ouerro d'Anlt't'lt'a dlii Botta, 11ag ILI. (') In lnghllterrll 1lno allll rlrorma elello r:i.le del 181! I membri dell11.cam11radtl Comuni ,·,n1,11no eletti dalle contee, co1lde1t1di l>ot'Ohl11111t"lc11, dove Il numero deQIIelettori era 11lccoll11lmo. On uovo libro di « sociologia proletaria » (A. A"Tl ft \ltO. - La Socioloyia. / 6HOimtlodi t le me 6COptrlt. Parte prima, sezione prima: / metodi ge,1e– rali. - Genova, Libreria eJit.. ligure, 1896.- (L. .f.}. Cosa curiosa I ~!entro lo Spencer. il gran padre nobile della socloh>gla, si sron.a. con tanto mag– giore accanimento quanto più debole è il risultato. di respiogero dal cammino di quella scienza il socialismo, si av,•ertono all'incontro sempre pili dislintamento questi duo ratti. In primo luogo, la sociologia, anche tenuta nell'lunbito delle premesse e dello analogie s1>8nceriane, viene tratta con forza sempre pili gran do a consesuen1.e socialistiche; lo ~\''%~~~~~ sicil~/!,~n~ ~;~~ dr1 :~1~~Tn,f~1,!i :r~I~: il prodotto che egli vuol trarne. L' lndlv1dtt0 contro !io,~!i/.~o !P\l~~~si~ral;~1; s 1 ~ggl1,.i!lt~u'f.~cs!o ,~;';~doJ~~ C01·posociale, il Stslcnia sociale <lell'Econom.ia umana (SclHlfflo) divontnno I partì vivi e vitnli della sua dolt1'Ìna. Ma ciò ò ancora poco: la So• ciologla stessa, a mano a mano che procede per la sua via più sicura o risoluta, cho cresce in solidità o maturità, cho diventa scienza autonoma e com– pleta, si va sbarnzr..A.ndodalle analogie bio!ogiche ~:n~~i 1 f :~~~t1 1 7o1~~~ 1 ~1T ~~I iu~f:1~~m~ materialismo storico e lotta di classi - e transu– stan1.iando io questi la propria base o la propria essenza. La sociologia. questa figlia snaturata. ab• bandoua il ,•ecchlo Spencer ai peggio1·i nemici della sua giovinezza - ai tanto combattuti (') pregiudizi dell'educazione, del patriottismo, della classe - e rugge da lui per gettarsi in braccio al peggiore nemico della sua vecchiaia: al socialismo! Questo incontro e questa rusioue della sociologia col socialismo, furono già anertiti e assai bene espressi dal De Oroef. « Socialismo e positivismo, egli scrh•e ('), sono antichi come la miseria e la scienza; le 1oro radici si tuffano nel cuote sangui– nante e nel cervello pensante dell'umanità; il primo, fin dal principio, appoggiò le sue rivendicazioni e le sue teorie, progressivamente più razionali, sulla causa pili generalo di tutti i dolori sociali: la causa economica; da questo principio, dedusse tutte le miserie momli e politiche della società; nato dal più profondo della coscienza popolare, ru l'eco ogni giorno pili cosciente di sofferenze di cui sentiva più dirottamente il principio e gli effetti. La scienza positiva, al contrario, partita d-apprima empirica– mente dalla suporRcie delle cose, meno scossa e commossa dai cataclismi estel'iori, il cui romore arrivava appena ad MSA,intraprese in maniera più seria e più esatta il suo luogo lavoro d'analisi tolse successivamente dal sistema sociale la crosta superficiale del renomeni puramente politici, flncbè da uIUmo si Incontrò, nella profondlt.\ di esso, col socialismo. A partire da questo momento, facendo tomune il cammino, ed essendo il sistema sociale penetrato da una parte all"altra, poterono, l'uno e l'altra, rendersi conto della superposizione e dei movimenU esatti o naturali dei diversi modi di origino dei renomeni sociali, la cui struttura ed e,·oluzione, tanto speciali che generali, rormano il dominio della scienza sociale. > Di questa pili recente e sempre pili spiccata tendenza della sociologia ad attingere vita e vigore (')crr. /o.Pl!l'CIR, 1,urod,1zlon• alto 6111tllod•lta •o:ioto11to, Ca11lt. \'lll·XII. (') 01 OR11.11r, htlt'Otlilt!Uon d la ,ocioloq/e (Prt1mlltrt partie), Druxellu, 1836,l)Ai', UI,

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