Critica Sociale - Anno VII - n. 5 - 1 marzo 1897

CRITICA SOCIAl,E 75 di conseguenza un& elonta dimcolll d"acquisto delle rorie di lavoro, la inattività. dei capitali o II rialzo delle speso per il mantenimento di un operaio SOt\'O o sehia,·o fa.cenno ribassare considerevolmento i profitti dei ea- • pitalisti d'allora. Cosloro in un modo o in un ~llro dovonno andare in cerca di ron.e di lavoro da sfruttare, di materiali umani do. assoggettare alla ferrea legge della schiuitl1 se non volevano assistere alla propria rovina. Av,•eniva su per gil1 allora quello che avvenne nel 183, e nel 1860 in Inghilterra, quando, mancate lo braccia o decadendo lo industrie, e I fo.bbrieanli si ri– volse ro ai mercanti di carne, o questi si posero a fru– ga.re lo dune di Dorset, le colline di Devan e le pianure di Wilu. (') La clas se dei maltrattati, dei servi, non può esser mossa.da interesse alcuno materiale a. 1egulre le classi, che l'asser,·ono, nelle loro ittee di studiata colonizza.– ziono o di inflessibile conquista. I plebei di Roma, i quali, dovendo sostenersi in guerra del proprio, spesso dovevano vendere Il loro piccolo podorollo oppure ri• correre per debiti ai ricchi, il che significa.va.aV\'iarsi &Ila più squallida miseri&,a divenire addirittura schiavi; qMSll uomini liberi del Medio f~•o, l quali, possedendo meno della misura prescritta. dalla legge, doveansi unire Insieme per armare a speso comuni un combattente, do,·ettero vedere nelle guerre la loro rovina oconomica. I moderni proletari, i quali sanno & prova. che le guerre d"espansiono coloniale o di conquista si ranno esclusi– vamente colla.ricchezza creata dal lavoro, o colla loro vita, possono nutrire sentimenti beno,•oll a riguartlo della guerra t Forse che almeno la speranza d"arric• ch\MIIcol bottino può spingere la massa lavoratrice alla guerr&, come spinse le tribù primitive ad ardito intra– prese 1 O non ò risaputo, che il bottino di guerra si divido rro. i soli ricchi o.d esclusione completa dei po– veri 1 Da quale interesse economico avrebbe potuto essere spinto lo schiavo romano, l'Elota spartano a sor– reggere le classi dominanti nei loro attriti esterni, se ucr la loro condizione giuridic& tutto ciò che acquisUl• vano andan al loro padrone t Perchè I servi modioenli avrebbero aiutato i loro temuti signori nelle spedizioni militari so, quand'anche fossero stati nmmessi a far parte dell'esercito, sarebbero stati sempre esclusi da quello rorlunato distribuzioni del territorio conquistato, in quanto queste divisioni della terra, lo quali diedero alla proprietà. dell "età.dì meno un doppio aspetto nei beni allodiali e nei feud i, veoivan ratte fn. i ,en.ioru (') e I militi sola.mentel Le classi al potere ben conoscono I sentimenti dello classi usorvite io riguardo a.Ilaguerra, epperò hanno cercato sempre gelosamente di escludere dagli eserciti l'elemento calpestato. Può anenlre che gli schiavi en– trino nell'esercito: ma ciò è concessodalla classesignoreg• gi&ntecon tale circospezione da.escludere ogni pericolo. Secondo la costituzione ateniese, romana, reudale, gli schiavi o i servi non potevano far parlo dell'esercito: non cosi però secondo la costituzione politica di Sparta. Oli Eloti In !sparta erano adoperati In guerra come scudieri, o come ranti loggieri, ma. venivano sorvegliati gelosamente dai loro dominatori di razza dorica, gli Spa.rtani. Cosi oggi li proletariato ra parte dell"esercito, anzi ('I "••LO )IAu:, Dtl C•PlttJll, J)l;f. tlO. Pt1•0 tolto al di1cor10 di J,'1rrand alla Cam,ra dii Comuni del tJ apr1l1 11163. ('I lettlor,.,, nel llnguagalomedlouale, 11 dlceun quelliche dave,anofornireal re uominiarmati e " cavalloconarmatura, Vtdl 8ALVIOLI, St. d.t Df,-, lt,, pal[, !{lt, ne cosutulsce il nerbo principale. Mn. se si pensa alla. speculata rigiditll del codico penale militare e al si• stema sagacissimo di mtmdare i soldati laddO\'0 pre• \'alga una economia dh·ersada quelh, della loro regione d'origine, ogni meraviglia cado. Che avviene infatti nella formazione degli eserciti moderni 1 La recluta lombarda si manda in Sicilia, la siciliana in Lombardia. Tra queste duo rau.e non havvi antipatia di sorta, ma. diversità. di vita economica. Il lombardo si ò s,•olto in un ambiente industrio.le , il siciliano in un ambiente agricolo. L'u no e !"altro non comprendono la natura dei conflitti economici tra. padroni e lavoratori e racil– mente ai prestano alla repressione dei moli della pro– pria eluse ('). •'• La storia. maestra della vita, c'insegna che lo più acuto lotte interne si svolsero nei periodi di attriti esterni. Quando le classi dominanti vengono fra di loro In conlosa per il monopolio d'un mercato o por que• slioni di tariffe doganali e la guerra si accendo, lo clas1i soggetto solle,•ano la testa o si votano alla rivo– luzione. Vediamo infatti che, mentre I magnati d'Atene e di Sparta sono impegnati nella. guerra persiana, a. Sparta. le lotte di classe infteriscono. Oli Eloti si sollonno 467) per ro,•esciaro la costituzione di Lìcurgo, la quale ra– ceva di quei disgraziati una classe toccante gli estremi limiti doll'abbieziono o dell'abbandono. Durante la terza guerra messenica. (461) t·ari,tos ateniese,asplrando al pri– mato marittimo, cerca di impossessarsi dell'isola di Taso, con manifesto danno di Sparta. Sparta ,·odo In questa conquista la sua decadenza. economica o si prepara a sostenere gli isolani. ~fa, impegnat& 111 guerra. con Atene, Sparta si trova sulrorlo dell'abisso: una. nuo"a e ph) terribile sollevazione degli Elotl la lrascina in una lotta Interna cruento. La storia di Roma ci orrre esempi analoghi. Mentre Porsenna, seguilo da. forte esercito, minaccia.l'esistenza della repubblica patrizia, (orte rumoreggia all'interno l'ira del plebei. In quel rrangenle, quando pila il popolo romano uen bisogno di coesione per superare i pe– ricoli che alteutuano alla sua. esiste111.t\, I calpestati dicono fol'to che non hanno nulla. in comune coi loro signori, per cui li abbiano a. direndero, o si ritirano sul monte Sa.ero (401). Lo sollevazioni degli schiavi in Si• cilia, guidale da. Euno di Siria, le nere lotte Interne (134-121 a.. C.) in cui ebbero larga parte I Ora.cebi, &\"· vennero appunto quando la eluse patritla era impe• gnata nell"espugnazione della rivale Cartagine, oltre che nella guerra contro la Orecia e la pa.gna. L'Invasione del Cimbri e dei Teutoni, cho minacciava di nuovo ed assai maggior pericolo l'Italia e la Repub– blica, so commosse quei consoli, sena.tori o patrizi ro mani, tanto da. determinarli a spedizioni, qua.limai rorse a.vanno sostenute, non turbò a.tratto la.coscienza degli schiavi, i quali an1.i in Sicilia. no,•ollamenle si solle,·a• rono In massa (101 a. C.), quando quel senato romano ordinava che si armassero e con·essero a.Iladifesa della patria comune. li movimento grandioso d'emancipazione degli schiavi, il cristianesimo, coincideva precisamento colle sconfttte che subh•a Roma imperiale nei paesi sottomessi. Mentre l'aristocrazia romana. andava di ol• vendosl per Il proprio peso, come direbbe Il Macbia– ,·elll, e I popoli soggetli si ribellavano al suo sfrutta- l') Vedi 1u que.1to 1111,ma di auto1f'ruttamento del i ,roletari11.to 11bell'ullcolo del DIHOLATI nella Crlt. Soc., anno VI, png.87.

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