Critica Sociale - Anno VII - n. 4 - 16 febbraio 1897
CRITICA SOCIALE ed a Jiatruggero colla sua azione diretta ed indiretta le rorme antiquate della piccola proprietà fondiaria.. Non importa ai socia.lisli cremonesi, cui dobbiamo l'unico grande sciopero agricolo con coscienza socialista., che anche gli affittuali, od i piccoli proprietari non esclu• slvi coltintori,si sentano da questa. 111.ione di resistenza, che ra rialzare i salari, danneggiati nei loro ,·itali in– teressi: è lroppo radicata in loro l'opposizione IL tutte le forme del pseudosoclalismo piccolo borghese per im• pediro questa aziono propulsivo. della resistenza., elle appunto, come scrinva testè il Oissolati, à da aggiun• gere ai provvedimenti di cui Lucio dava un& esempli– ncuione al termine del suo articolo ( 1 ). D'altra parle, il piccolo proprietario ed Il piccolo af– fl.t.tuale,so ,•ongono sacriftcali dalla necessaria azione economica del nostro partito, che non può e non deve ritardare 11 distendersi anche nelle campagne del si– stema cepitalistico di produzione, hanno sempre un campo comune in cui possono trovarsi accanto al vero proletorlnto; la loUa contro lo Stato borghese.« Il pic– colo proprietario e l'artigiano che si vedono, mano mano, etpropriati dallo Stato, dall'Alta. Banca e dalla Borsa: il contadino, che, non appena tenta uno scio– pero, si ,•ede addosso i decreti di scioglimento delle sue leghe e riceve la visita. del carabinieri, costoro aooo tratti istintivamente ad unirsi per la conquista del potere politico . ., E Insomma la lotta di classe In tutta la sua rigidezza. logica obo Informa Il lavoro di propaganda nelle cam– pagne cromonesi : lotta di classe, che non si limita a. mostrare la propria esistenza in tutti I fenomeni com– pleBSI della vita sociale, 01& che divleno essa stessa nel campo economico, colla resistenza delle masse pro– letarie organizzate, una forza dinamica che accelera I& propri& constattizione piti chiara. La piccola proprietà oppressa dallo schiacciamento del sistema capitalistico in tutte te rorme più o meno dirette, urtata dall'altra parte dalle prime scosse del prolctarialo, presagisce piti vicina la. propria. ftne. Più che combattere allora per la propria cosciente difesa, combatte per un sentimento istlnth·o di ribellione : la. propaganda. socialista, ,1uando la penetra, non ra che indicarlo <1ual è l'unico nemico, o la concilia col pro– letariato di cui essa comprende dovere tra. breve dì– ,·ider le :iiOrti. Cosi i piccoli proprietari che vengono a noi si sono spogliali della loro anima piccolo-borghese, la loro psiche si è_ per dir cosl, proletarizzala; essi ven– gono, non quali sono, ma quali saranno. . .. Nell'Emilia e nel Mantovano diverso ru sempre l'in– dirino della organizzazione o conseguentemente della propaganda. Lo leghe di resistenza. (a prescindere tllL quella sorta nel Mantovano molti inni addietro, e che aveva un carattere esclusivamente corporativo) non vi furono mai largamente allacciate: sorsero qua e là, angusto o transitorie, quando lo richiesero condizioni speciali. Ma in nessun caso esse ebbero la visiono chiara della loro azione propulsi•• nell'e,·olversi delle rorme economiche, nè mai tentarono consciamente di rompere l'inviluppo feudale del patti colonici. Una forma. invece ancora ditrusa, e sopruvivente a tutte le delusioni quotidiane, O la. cooperativa. La coo– perativa, che il più spesso è di lavoro e di consumo (') 1.uc10. J,a. co11q11/1ta<lei/e conwov11e, - C,·utca sc,c1a1t, v, I\; vr, t. Insieme, raggruppa in quasi tutti I paesi di questa zona, e specie nel ~lantovano dove l'opera intelligente e quasi &pottollca del dotl Romei polè operare mira– coli, tanto I braccianti abbastanza numerosi che pos– sono colla loro cooperativa di lrworo imprendero i rrequenti la,·ori di arginatura, quanto I contadini ob– bligati, gli artigiani, I piccoli amltuali e i piccoli pro– prietari, che nella cooporati,•a di consumo tro,•ano qualche lievo vantaggio. Dall'azione economica. quindi del nostro partilo, le piccole proprietà non si sentono respinte, ma anzi, &ll'infuorl della piccola borghesi• bottegaia, si sentono &nicinale al proletariato nella lolt& contro l piccoli e,;ercenll a cui sottraggono i modesti guadagni. Ma v'ha di più. f: risaputo che là. dove, come nel Belgio, lo cooperative di consumo hanno assunto pro– porzioni gigantesche, si va osservando, quando la re– sistenza. non vi si opponga, un decremento nei sa• lari, che corrispondo nlla diminuzione dolio spose di mantenimento del lavoratore. Io non posso asserire, e d'altra parte il problema. sarebbe complesso e delicato, se net Mantovano, ad esempio, per erretto dell'azione ditrusissima della cooperativa di consumo, il saggio dei salari si sia andato abbassando. Ma certo, che se queslo ratto economico non si è interamente esplicalo, h&valso però a mantenere I salari quasi Immutati. L• piccola proprietà. dunque, che In tuttl I suol assetti plò fre– quenti ha bisogno dell'opera del lavoratore proletario, non solo osco incolume dalle conseguenze di un mi– glioramento del salarialo, che, per quanto modesto, se conquistato colla resistenza l'avrebbe inevitabilmente danneggiata, ma ancora può aver modo di Inalveare nella ricerca del nutrimento a buon mercato le aspi– razioni del lavoratori ad una esistenza men dure.. La plceola proprietà può dani il luno di rare delrwnani• tari,mo polchè non ci rimette di borsa. Ed è quest& organizzazione, la quale, tanto per le categorie rurali che tiene aggruppate, quanto per le suo conseguenze ultime, tenta di porre dei soffici cuscinetti tra il proletariato che a.vanza e la piccola proprietà che agonizza, quella che dà.anche alla. propaganda orale fisionomie caratteristiche. Dovendo rivolgersi a gruppi diversi per condizione economiche e per interessi, questa propaganda deve acconcianl a constatare, non già la lotta. tra il proletari&to e la borghesia capitali– at.lca. ma tra Il popolo minuto e la oligarchia bancaria, militare, feudale, tra. la maggioranza immiserita o la. minoranza ga.udento, tra i « piccoli ., ed I « grandi ... Diversa dalla propaganda cremonese, che tende a tras• formare psicologicamente il piccolo proprietario in proletario per ridurlo al concetto di una lolla scient.i– ncamente più esatta, la propagnnda che chiamerò emi– liana, perchò nell'Emilia ebbe l'origine ed i primi svi– luppi, non può arre!:.tarsl alla constaslazione vaga di questa. lotta tra gli « umili ., od I « potenti », ma deve o.ltresi Indicarne gli scopi immediati. E, preoccupata com'è di non astrarre dallo realtà positive dell'oggi, a.ccarezz& le ancor vh'e velleità. conservatrici dei pie• coli proprietari con parecchie proposte del nostro programma minimo, specialmente con quella progres– sività delrimposta ed esenzione t.lolredditi minimi, che sono parso a Lucio contrat.ldire al principi fondamen• tali del socialismo critico. Assume cioè, assieme a.Ila runzione specifica del partilo soclallsl1 1 anche la run– zlone di una democrazia piccolo-borghese, la quale sven– tola, accanto al programma collettivista, che - o.Imeno normalmente - presuppone giù. oltrepassata la fase
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