Critica Sociale - Anno VII - n. 4 - 16 febbraio 1897

CRITICA SOCIALE dioo proprietario attuale, quando la produzione ca• pitalistica gi:\ lo a,•volge da ogni parte. riesce a rende1':ii conto della sua situazione, deve scoprire il suo nemico precisamente uel sistema borghese. e o dirnntarc l"utopista reazional'io che sogna il ripristino del med1oe,·o - donde l'inlluenza del partito cattolico intransigente - o de,·e accettare la concezione sociali.sln. l_,'altro a1·gomento di ftttlo recalo da Lucio è la recente sollo,•azionesiciliana. La quale noi ammet– tiamo con lui che non ebbe molto spiccato il ca– mttere proletario. Difatti il parlito sociali.sta non si rece illusioni, tenne distinta la sua azione,e non volle mettersi a disposi1.ione di interessi che non enrno quelli del proletariato. Ma si può ric.. nare da questo fatto un argomento a favore della te.si di //uclo 1 Se la p1'0paganda socialista, m entre la– \'Onwa da pochissimo tempo a espander.ii nell'isola, fu BOl'prosa o troncala da un a solle,•ar.i one istin– tiva o non l'ivoluzional'in, si ha pe1·ciò mgiono di conclude1·0 alla impossibiliti\ di educare la coscienza rivolu1.io11arln ancho nel ceto del piccoli proprie– tari? Argomenti di ratto o di 03perienza non sutri-a• gano dunque l'assunto del nostr'O conh•addittore. Senonchè Lt«:to rivolge contro di noi le stesse armi nostro e ci dice: e quali sono i vostri argo– menti di ratto 1 Lo elezioni? 'l'~to J)81'icoloso. Vero. Ma se è pericoloso, tanto pii1 utile è bat– terci sopra. E giova dire subilo che, se noi analiz- 1.iamo i risultati elettorali del nostro partito. non possiamogabellarli tutti quanti come il portato dello forze esclusive del partito socialista. Vi ru,-ono luoghi dovo le vittorie del socialista non ru1-ononeppure ottenuto in nome del socialismo. \"i ru,-ono luoghi dove il rl\ttO della e confluen1,a elettorale » ru vo– luto e pr-o,•ocalo. Luoghi dove il ratto di questa con– fluenza si è vel'iOcato spontaneamente, senza che gli agitatori o i propagandisti lo provocassero. Si potrebbe pe1-ò osservare che non mancano pure luoghi in cui, non solo il celo dei braccianti o dei coloni, ma anche quello del piccoli proprie– tari si schierò sotto la bandiera socialista, senza l'aiuto di alcun equh•oco nella agitazione eletto– rale; come non mancano campngne a piccola pro– priet:.\ dO\'O la falange degli elettori non si smenti passando dalla battaglia politica alla battaglia am• ministrativa. Ma quel che in generale toglie la possibiliL.\ di conclusioni precise su quosto argo· 1nento ò il rl\tto che finora l'agitar.ione ag1-al'iadel partilo socialista italiano non ebbe unn base unica e una diretti,·a sicura .. \ncora il )?1ll'tilo non si ò p1-onunziato sullo. questione della piccola proprietà; ancora non ha deciso corno comportarsi di fi-oute ~11:'~~f:n~'O:{!Tt~~ec~~toid:0,~~~!~1~. ~t~~,;~~ a~itato1·i hanno finora n,•uto dunque perrelta libertà d1 seguire l'uno o l'aH1-oindirizzo, perché su questo punto il 1>ensiero colletliro del partito non si è ancorn rormulato. Abbandoniamo dunque l'argomento dei risultati oleUorall. Noi facciamo la dlsputa per amore di ,·erilà, non per puntiglio di \'lnit..\ personale, e non ci 1-eca perciò alcun rastidio riconoscere che un nosti-o argomento non ha \'alo1'8 dccisi\·o. ~la è giusto ricordare che a questo argomento noi non a\•e,•nmo dato - nel nostl'o scritto preced ente - che un carattere complement..u'8. La ba.se del no• sl1'0 ragionamento era una baso in duttiva , come indutth•a è quella del ragiono.monto di Lucto. Espe– rimentazloni decisivo non potevamo portarne, nè J.,,ucto nò noi. iu una questiono che riguarda l'av– venire, glacchè si tratta di sapore se, portando ancho fra i piccoli p1·oprietari una propaganda quale risponde alle dolibemzioni del Congresso di l:h-eslavia, incontreremo un terl'ono favo1'0\'0le o un terreno reri-attario. Xoi dicemmo: le condizioni della piccola p1-o– prietà, ontro l'oconomia capitalistica, già al punto a cui oggi ò arri\•ala, sono tali che il suo rapido dissolvimonto non può esse1'8 dubbio. Dato questo ratto, è egli ragionernle conndare che il piccolo prop1•ietarlo sia conquistalo dalla propaganda so• cialista 1 Nella sua 1-eplica IAlCio non nega assolutamente la premessa di ratto. IJutln I,\ un dubbio, o passa oltre. )la il valoa·e delle cirro da noi recato sul. l'incremento e disincromento delle varie classi agri– colo non può venire distrutto coll'esprimere su di esse un dubbio generico. Può darsi benissimo che 3r~l-~-i~~ 1 ~arii-tsvu~!:ti 0 ~11 ei 1 a~:;:~!~udi71:~~ 0 !!~ sieno applicabili al periodo 81-01 pel quale man– cano in p1'0l>ositodati urociali; ma, come notava il Masè•Oar1, la pila verosimile p1·esun1.ione è che ~~l~~~n~r~i~;~\ 1~ 1 ~fe~!~a!:n !g d ~t~·~n ~=~'i 111 :1~c:1il~;~~ succe ssi\·o. Un indir.io molto eloquente di ciò, vien clatodalle statist iche gi udiziarie. Abbiamo qui sott'occhi il volume della statistica giudiziaria civile e commer– ciale per l'anno 18~ e ti-ovlamo che in questo anno ru1-ono 9716 le ,•eodlle seguile a,•anti i pretori io esecuzione della leggo sulle imposte di– rette. Oi que3te ,•endite soltanto il 2,2:l •t. ru ese– guito per debito su~riore alle L. :-,oo. li a,n •1. fu eseguito por debiti inreriori a una lira. Com– plessivamonto, Il 07 •;. ru eseguito per debito in– ferio1'0 allo I.. :--.oo. Sulla cirro. tolalo di queste ese– cuzioni il 00,81 '!. si rirerisco a rondi rustici, e il :-;,14'/, a rondi ~rto rustici e parto urbani. In questa statistica l'Italia conll'alo è superiore alla settentrionale, il napoletano all'Italia centrale, la Sicilia al napoletano, e alla Sicilia è superiore la Sardegna. E la relazione cl avverte che in queste cifre ci fu aumento continuo dal 1gg,2 al 188n; dopo il quale anno si ebbe una disceJa a cui ora pa1'8 che succeda un nuovo periodo saliente. Che se le cifre delle esp1'0priazioni avnnli le Preture ci danno la misura della dissoluzione della piccola p1'0prielà, do1'l1ta all'opera dolio Slato, la cifra delle espropriazioni avanti i 'l'l'ibunali costi– tuisce l'indico della dissoluziouo operata dal capi• tale mobile o dalla grande propl'iolà. Dallo stesso volume di statistica rile,•iamo che nel 1892 si obbe1·0 1 condottfl a tel'mine, !5811 vendite giudi· ziarle - numero che so, giustn quanto av,·erte la relaziono, noli' Italia sottontrionalo si mantenne quasi costante nel decennio (salvo un liere incre– mento dal 1880 al !)·/), uelrllalia centrale in\•ece - il g1-an vivaio della piccola proprietà - e più ancora nella Sicilia, nel Napoletano e nella Sar– deina, presentò una costante o sensibile tendenza ali aumento (pag. XCIII). Che poi quoste espropl'iazion i c olpi!cano sopra– tutto la piccola propriet..1\1•u1' :1.le si dosume dal fatto ~~i i~~~u;i~•a'::!~te 9;:e:!ft~z~~i e~!::~·i~~~~1e~ o cho il numero delle \'endite ordinale por un de– bito non sur.rioro alle j mila lire ru per l'Italia settentriona e del 72,4:-;• •· per l'Italia centrale del 0:?,56 '/,, pel Napoletano del W,tl:! •,,. per la Si– cilia del ;7 • .,, pel' la Sa1'degna delr~,31 •1 1 • Che se si pensa quanto numerosi sono i piccoli proprietari, i quali \'endono spontaneamente la loro terra e liquidano il 101-0patrimonio per non in– corl'ero nelle sposo enormi dolla esecuzione forzata, ossia per tacitare i creditori e tenersi una riserva che dm•rrnto qualcho tempo li difenda dall'indigenza, nessuno vorrà. negai-e che alla cifra soprnriportata

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