Critica Sociale - Anno VII - n. 3 - 1 febbraio 1897
CRITICA SOCIALE 41 dire, neppur cominciato (parlo sempre della formazione della grande industria agricola), pur ammettendo che ciò dovrà pure avverarsi, secondo il pensiero socialista. Io non presento ratti contrari al principio, e quindi non vi è contraddizione rondamontalo; consiglio solo una mo11a lattica che si adatti allo stadio speciale in cui si trova l'economia agricola. Lo so, l'obbiettivo è là, e la linea retta ò quella che voi consigliate. Ma so anche che, accingendosi ad una conquista, conviene talvolta. ripiegare dalla linea retta, cioè cbilometricamente pìù bre,·e, far magari qualche eontromarcia, pur di scegliere la via della minor resi– stenza, pur di mettersi nelle condizioni più ra,·ore,·oli per attaccare, ,•incero e giungere cosi pilì presto, che non andando ciecamente in linea retta, alla mèta fissata. Fate conto che la. mia sia una contromarcia. (ed ecco la pralica che in un dato momento, per un certo tratto di tempo, sembra contraddire alla direzione prestabilita, cioè al principio). Nè lo vedo In ciò nulla di spurio 1 quando lo si dica chiaro ed aperto che la. mèta è la trasrormazione della. proprietà privata in collettiva, che questi non sono che piccoli soccorsi. Allo stesso modo che non è spurio il socialismo di molte Cooperath•e, centri di propaganda. socialista, dove non si ha piò. l'illusione che su di esse debba poggiare la rigenerazione economica della società, nel convincimento ormai diffuso che esse son destinate solo ad unii-ogli uomini isolati ed apati delle campagne e a racilitare il lavoro di propaganda. Lascio certi particolari della discussione. Cosl il Dissolati ha trovato in un mio periodo un fin d·ora, di cui ai serve per pormi in contraddizione, interpre– tandolo erroneamente. Osservando che la piccola. pro– prietà non è decisamente ostile ai socialisti, con quel fin crora io volevo notare che ciò avviene benchè manchi ancora razione della propaganda.. Non pensavo, come ha capito il Bissolati, a.Ile condizioni economiche. li Bissolati, parlando poi delle Casso rurali, combatte tutti e tre gli argomenti che io ho esposto in loro speciale favore. 1.• Egli trova che il partito socialista non acqui– sterebbe per esse nessun a1ce11de11te sugli animi dei piccoli proprietari. All"opposto, egli pensa, esso si pa– ralizzerebbe da sè e conlribuendo a radicare nell'animo dei piccoli proprietari la persuasione di potere salvarsi andando a ritroso della correnie proletaria che sbocca nel socialismo. • Evidentemente Il Bissolati d&sempre troppa importanza all'influenza economica di queste Casse. La Pederazione mantovana. del contadini, per es., sorta per opera di mazziniani, fatta a base J.i Coope– rative, fra cui molte fiorenti, è passata. d·un salto, e con coscienza di ciò che raceva, noi campo collettivista, persuua. ormai che le Cooperative non potevan essere che palliativi. L"esperimento, l'esito roalo di queste istituzioni economiche è il mezzo più chiaro per per– sua.dere della inanità di tult'> ciò che non è trasror– mazione completa del sistema; perchè, pur vi,,endo, esse dimostrano la loro impotenza ad uno sviluppo tale che faccia veder possibile (come speravano i maziiniani per lo Cooperativo) nel loro perfezionamento e nella loro fusione la base della struttura sociale dell"a,·– venire. 2. 0 li Dissalati trova anche dannosa l'ùid1jJende11za morale che le Casse rurali darebbero ai loro soci. Egli pensa elle, se il piccolo proprietario oggi talvolta alleato del socialista, si è perchè sente sruggire la propria indipendenza; se noi gli procacceremo l"indi– pendenza, o l'illusione di essa, ne smusseremo gli sti– moli rivoluzionari e lo risospingeremo rra le file delle classi conservatrici. Questa obbiezione del Bissolati urta contro un con– cetto molto chiaro di psicologia. Intendiamoci bene, innanzi tutlo,sulla portata di queste Casse rurali. Potranno esse (destinate a portar soccorso in determinate urgenze) esercitare un'influenza benefica tanto forte da permettere ai piccoli proprietari di arricchire e passare dalla piccola proprietà alla media 1 Eh! no. l..a loro influenza economica è molto più mo– desta Si ridurranno a permettere a molti di questi piccoli proprietari di vivere, ma modestissimamente, per molli si potrebbe dire meschinamente, liberandoli dalla media e grando proprietà e dal piccoli ca.pitalisti di campagna, che li tengono legati continuamente mani e piedi. Dato ciò, vi pare proprio che questo piccolo miglio– ramento sia destinato a smussare gli stimoli rivolu– zionari e a rare dei conservatori? È qui che contro il Dissolali sorge la osser\'azione psicologica 1 la quale ci mostra che l"uomo, completamente leg&to, abbandona ogni resistenza dell'animo, si a\'vilisce e, nell"abitudine della sottomissione, va man mano perdendo il senso della libertà. Nell'uomo invece che comincia a sentire i primi effetti dell'indipendenza. si va sviluppando questo senso della libertà. e dell'emancipazione e, poichè trova nelle sue condizioni materiali una maggior possibilità di movimenti e nel suo stato psicologico dei bhsogni sempre pili imperiosi, cosl egli à nelle condizioni mi– gliori per progredire. È ciò che accade nei laboratori i agli animali destinati alla vh•isezione: se li ,·olete rasse– gnati o tranquilli legateli strettamente, rate che non trovino più nessuna possibilità, nessuna speranza di movimento; se essi sentiranno allentarsi alcun poco uno solo dei loro lacci, balenerà. loro la speranza di potersi liberare e ciò li agiterà e li rirarà ribelli. E i piccoli proprietari delle campagne (anche quelli che non stnnno sulla china della dissoluzione) sono, in generale, logati mani e piedi alla media e grande pro– prietà. Non credo col Bissola.ti che solo da oggi essi sentano sfuggire la. loro indipendenza; credo ch'essi non l'abbiano mai avuta e che la loro conquista. sarà. difficile anche perchè essi sono, con ramttanza, con la colonia, col bisogno di credilo, ecc., legati pit'.1ancora che il contadino salariato. Allentiamo qualcuno dei loro la.cci ed essi si andranno ra\'Vivando a pensieri di li– bertà e di benessere e saranno nelle condizioni migliori materiali e psicologiche per accogliere la propaganda socialista. 3. 0 L' fosegnamen.to mo,·ale che io mi aspetto dalle Casso rurali, destinate a mostrare praticamente i \'&n– taggi della socializzazione delle rorze, è anch"esso combattuto dal Bissolati. E ciò perch~, egli nota, la Cassa runziona nel senso di s,•i!uppare l'autonomia economics degli associati. Questo ragionamento del Dissolati andrebbe qualora le Casse avessero la potenza. di dare ai soci una tale autonomia economica da metterli nl disopra dei bisogni a cui può soddisfare la Cassa rurale. Ma.ciò non può essere. Le Casso aiuteranno, ma. il socio non potrà per eue uscire dal colo della piccola proprietà (salendo cioè a.Ila media) e quindi si troverà. sempre in con• dizioni da do\'orc, più o meno, ricorrere ad esse; non
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