Critica Sociale - Anno VII - n. 3 - 1 febbraio 1897

CRITICA SOCIALE ghese. L'anali1i minuta. ed Il pronostico infausto non arrlnmo che a poche intelligenze del campo borghese; li gran congegno della vita economica presente, che trascina uomini e coH, continua. inconsape,•ole il suo moto. Nel campo dell'a..:io11e11ha parimenti l"im potenza del partito soclallata a rallentare od atrrello.re la ri volu– zione economica attuale. Nella vita economica borghese Il nocciolo vita.le à rnpproaentato dalla rormazione progre11in dellag,·a11dt! illdu1tria (produttrice ph) recondt. che non aia la pic– cola). LI. funzione ,·itale, ftsiologlca del capitalismo sta ne.li& racllltata produzione per meuo del\& grande in• dustria. li capitalismo che specula nelle Borse, l'usura che strozza fuori delle Borse o tanti allli fenomeni non sono che escrescenze morbose dell'organismo borghese. Sono appunto queste escroscenzo patologiche che lo Stato socialista potrà. curare radicalmente, pur conti– nuando e perrezionando la parto flsiologlco.della vita economica della borghesia, cioò la creazione della grande industria. Ora, questa. rormaziono della grande Industria 4 (cioè a dire Il ciclo capitalista) è ,·oluta da un complesso potente di ratti, basati rondamentalmente sopratutto sulle scoperte 1cientiftche e sulle loro applicazioni pra– tiche. Uomini o Istituzioni, In quanto vogliono prospe– rare, de,·ono adagiarsi In questo congegno borghese, adattarsi ad esso. t così che no11una Istituzione può sorgere attualmente che non sia borghese, che non su• bisca cioè lo forze pre,·alenti che sono in giuoco nella società. attualo. I socialisti stoni devono rinunciare a certi progetti che Bembrano attuazioni Iniziali del loro programma, perchè !"ambiente ~nomlco presente li roggierebbe a. Cuore dell'ambiente borghese: cito I monopolii. Ora che siano proprio le CaHe rurali e le istituzioni consimili, che a.bbiano la forza di opporsi alla corrente preponderante della vita economica della borghesia, di porre un argine, sia pur modesto, all'assorbimento della piccola proprietà. agraria T Le Casse rurali dovranno essero borghesi come lo sono lo Cooperati, 1 e di lavoro o consumo dei contadini, le quali pur rappresentano in molti posti dei veri ro– colal di socialismo i e come Istituzioni borghesi non saranno anch"esso economicamente cho piccoli pozzi del grande congegno In balla della fotta. che sospinge il congegno Intero. Il semplice rallo che si anera nelle Casse rurali, della fusione cloO d1 moltl piccoli proprietari (fusione, notate, che non ha neppure per Iacopo dirello un in– cremento della produiione), con quali ron:e potrebbe opporre resistenza alla concorrenza del grandi indu• striali agricoli che ottenessero una produzione a costo minore, Le Casse rurali potranno o,·a aiutare i piccoli proprietari e permettere a parecchi di star ritti un po' più. Ma 10 potranno adempiere a questa loro funzione lo si dovrà al ratto, che manca ancora la corrente la quale, formando la grande industria agricole.i travolga la piccola proprietà. Oggldl Il capitalismo non è ancora entrato nelle no– stre campagne a dissolvere la piccola proprietà col metodo adoperato negli altri campi dell'Industri&, in– tenslftcando la produiione e ottenendola a minor costo di quello che possano rn.rol'agricoltore piccolo e medio Isolati, racendo a questi la concorrenza e assorbendoli. I-loInsistito molto su ciò nel mio articolo prece- dente ( 1 ), dovo dicevo che oggigiorno la produzione re– latinmente maggiore la dà ancora la piccola proprietà agraria, ed è ciò che la mantiene ancor ,·italo ed è perciò che la e,·oluzione economica nelle campagne è tanto lenta da poterne a atento avvertire la corrente. li Bissolall, parlando della dissoluzione della piccola proprietà agraria, con,·iene che e è giusto riconoscere che questo proceSBoprometlo o minaccia di percorrere un lungo stadio •· Se poi esiste un movimento nel senso della dissoluzione (il Hissolatl ne ella appunto le ci(re), ciò è dovuto sopratutto a cause estranee ad una ,·era e,•oluzione economica diretta alla formazione di una grande Industria agricola, e precisamente a fluttua– zioni del mercato (crisi), al fisco, ad inrortuni agri– coli, ecc. li capitalismo ha oggiJl un·a.zione indircua in quanto può porgere o mono aiuto di denaro agli Isolati colti– vatori piccoli o medi per la coltivazione del loro fondi; ma esso si conser,·u. ancora estraneo all'agricoltura. Fate ch e I c apitali oggi lmplegELll In altl·e t'ndmh·ie ed in imp, ·e.re a l volgano all'agricoltura e vi creino la grande azienda rav, •ivata da tutto quanto la acienza e l'arte agraria po111onodare, rav,ivatrlce esaa ateHa di nuo,·i pcrrezlonamenli, ed allora nella rivoluiione economica incalzante andranno rapidamente scomparendo I piccoli proprietari agrari o con eul, seguendo, senza sensibile reaistenza, le loro sorti, scompariranno le Casse rurali e le altre consimlll Istituzioni che potessero esistere. Se poi il capitalismo per molto tempo ancora. non entra.sse nell"ambiente agricolo, si apeuerà lvi il parallelo ac– cennato dal Bissolali, rra la rivoluzione economica e quelle delle coscienie, poichè le altre grandi Industrie, che abbiano già compiuto il loro ciclo, prenderanno il sopravvento e si avrà l'atluazione del socialismo senia l"aiuto, anii malgrado Ja resistenza delle campagne, dalle quali aJ>pUnto la reazione trarrà le sue armi; ed In questa ipotesi le istituzioni che iopropugno, senza. esser riuscilo dannose dal punto di vista economico, a.vranno ravorito un la,,oro di propaganda che renderà. men reazionario l'ambiente campagnolo. . .. La mia proposta, benchè parll In senso contrario al principio proclamato della dlsaoluz\ono della piccola borghesia, non può essere considerata nè come una derozione, nè come un controsenso. Io ho detto: e I p1·incip& ,cie,ui/fci sono per loro na– tura usai rigidi; la pt·atica, la quale al svolge in un campo limitato ed in istretlo 1pazio di tempo (talora nel momento che passa), ha bisogno di maggior duttilità e talvolta non può nruggire neppure dall"empirismo. • Il Dissolatl ml obbietta: e Il principio, la. teoria è una induzione che si rica.va da un certo numero e ordine di ratli~ Ma se p raticam ente, empiricamente, si trova un (alio che contraddice alla teoria, ciò significa sem– plicemente cl1e la teoria è falaa. e che bisogna mu– tarla•· Egli -,orrebbe con questo ragionamento mettermi io opposizione diretta. ai princlpt socialisti. Ma evidente– mente egli non può riuscir,!, perchè lo non ho detto per nulla d'aver trovato qualche fallo In contraddizione col prlncipt del aocialismo. lo ho osservato semplice– mente che quanto è stato pronosticato dal socialismo, nell'agrlcollur& non si è ancora. avverato e, 11ipuò (1) • Le Caue rurall di l)re&tlto e Il partito 1oclAlla1a •· CrWea Soeial,, n. ti, 1893,

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