Critica Sociale - Anno VII - n. 3 - 1 febbraio 1897
CRITICA SOCIALE <CIVILTÀ CAINA> Un articolo d:el Senatore Cordova 'È cosa ben vile quella che ranno il signor L. P. della Rl(onna e gli altri ga,.zeltai della Ga:;etta dell't:mllla, Ga::clla di l'arma, Sentlnella Bre– scfana, o ,,fo, i quAli del nostro articolo seque– strato stralciano un solo frammento - l'augurio di una solenne lmlosta alle armi del Governo italinno in Abissinia - n.vellendolo dal restante che lo illustra e lo spiega, per gabellarci ai loro lettori imbecilli (ne hanno d'alfro genere?) quali gufi auspicanti nll"eccidio dei nostri. al disastro della patrin, ccc., ccc. Con,•ien essere ben scemi di armi intellettuali poi· non sentire il ribrezzo di oosilfatto rlbaldol'io. Ed ò cosa tanto più vile in qua11to si tratta - non lo ignornno - di un articolo sequestrato. E, se O ben lecito ad essi - tutti u/liclosi, e qualcuno anche palesemenlo stipendiato sui patl'ii bilanci - l'ip1·odm·ro impunemo11te qunnto loro agg1·ada dello scritto incriminato; vice\'C1·sa è tolto il noi - senza l'icnde1·0 in sequestri - di rito1•nn1-oa fondo sul tema. l'intuzzondo le loro menzogno. li ba,•aglto o poi la. calunnia. Quello preordinato al successo di questa. Ecco lo nobili armi di cotesti cavalieri e gentiluomini. Quanto al nosh'O rimpianto, dato specialmente al s..'\c1·ificio di vite 11roteta,·fe, uon abbiamo che da conrormarlo. Ln massa dell'esercito è di proletari. Gli ufllclali non sono coslrellt alle armi. ma ne fanno una 1}1'0(eSbi0,ie: ne hanno i rischi, come ne hanno i ,•nntaggi. erl anelano a quelli in vista di questi. E ben natul'lll0 dunque - salvo casi particolari - che si deplori il destino dei condotti al macello più che dei loro conduttori; che si piangano gh assassinati pH1 di chi si espone, di libera cle1.ione sua, por interessi di carriel'a, alle alee micidiali di un \'Olontario duello. Dol resto, quol che noi dicemmo allo è ciò che ò sentito dalla g1·ando maggioranza degli italiani non venduti alla geldra che ci governa. Di questo ci rendo malleveria, nell'ultimo fasci– colo, giuntoci o~gl (aO), dol lllnnovamenlo di Roma ('), un testimone cosi poco sospetto di idee sovverdive qual'ò il barone Vincenzo Cordova, se natore dol 1·ogno. Toccato dello stridente contrasto fra l'Italia 1·catc, che gemo nella misel'ia, e i pa– sciuti dell"flallau(flctalc cho inneggiano alla guerra ed all'onor della bnndiorn, egli deplora che siasi ammauata col l'idicolo quella Guardia razionale composta doll"onesla J)OSSidcn;a(sic), cho """ebbe resa impossibile h.\ dittatura, la quale e soffoca la e p1'0testa comovoce sedi1.iosa. ammutisce la stampa, « \'Ola di 1.elo poi bene patrio ogni arbitrio , ; quella Guardhl che, sostituendo e l'inJrOrrligia dei di– e fensori prez1.0lati , del paese. togliendo di me,.zo l'anomalia di una (017.a permanente che. a tanta distanza dal centr o discip linare. è e at1ratta a ,·i– « ,•e1-eanch'ess:ld i 1-au.ie (furti a sistema Li\'l'aghi) », renderebbe all'esoreico « la dignità. di di(eosore « della patria dallo straniero ,. Per lui - e, secon<lo lui, non v·è uomo politico serio in Italia cho J)O'~a di8con,·enirne « l'im– -« presa Abissina. dottnta dnll'fl<tlta umctale, noi. « an;\ mai il plauso doll'/lalla 1·eate ». E~sa é 1·innogamcnto della nostm origine di na1.ione. « La « gio,•ano Italia plebiscltul'in abborre dall'allo set– « vaggtu della conquista ». Questa ini1.iava il Depretis, cui l'aglttu·o questo gingillo sel'\'iva ( 1 ) Novembrt-dlcerubre 18~:l. 1/ltalla ,·eale, t'ltalla u{1f.e,ale e ,.,,.,,.,('(!, « perchò passassero inosservato le convenzioni fer– roviarie ». E e In diltatum ora. più. che mai ha e bisogno di distrar1·0 l'attenzione pubblica. ». e La colonia Eritrea. è un gl4'cattolo in ma.no alla. e dittatura i giocallolo di cui nessun go,·erno vorrà e disrarsl, perchè gli sene a. masch,.rare le poco be– e netlche imprese che si compiono In llalia~ a. legitti– e mare l'inerzia. nel realizzare quelle rirorme da ta.nti e anni promeue. Dlrat.tl: riformar, vuol dire offendere .. interessi indh•lduall - ed Interessi orresi vuol dire « VCUiJ~rduli e potere pericolante; .... chi ama il po– e tere, non vuol perderlo, quindi non ntol n·formare; .. fittge 1'0let·lo e tltlfe,•i,a, protes1ando che al presen1e e sta in pericolo la bandiera e che ad altro nnn deve e pensarsi che a salvarla. Questo giuoco, l'llalta uffi· « eia/e può ripeterlo quanto le allgrada, ed intanto la e dittatura vivacchia e ra proseliti. » Noi intitolavamo li nosfro articolo: Beccht e ba– stonatt! Il sem•to1·0C0t·dovn, pa1·allelo a noi anche in questo, sostiene che, nella losca rn.ccenda afri– cana, l'ltnlirl ra la p:\l'to del servo sciocco della commedia, no hn « il danno o le bofl'e l » E, quanto allst p1·etesn impo1·tazione di civiltà, oh! sentite un po' quel ch'egli 1101·11gionn.: « Che le vecchie nazioni. Rorle da storici secolari ri• e volgimenti e dolle conquiste, al trovino con sulle e braccia Il peso di antirho colonie militari In remote e contrade; che desse Insistano a rimanervi pei bene- : ~z~!.f:t~e~~ 1 n!i 1 :r1~\fi~; 1 \e~:,:!~fev&a1l~ fo":ozi~n 8 e dus1rie, ed In presenza della difficoltà. di rompere .. legami commerciali secolari, ben si comprende: ma e che una qioM11e nazione. dO!linata ad essere modello e dei tempi nuovl,debb~ ct-etu·1iuna colo11iapericolo$a e per gli avantaggl del clima,, Indole di popolo, man– « canza di risorsa locale. lonta.nanza dalla madre patria, e e èl~ la rt11rle lrib1daria art aura naiione ( 1 ); che e r llalia debba rimuuiare al primato civik e morale, .. per la vanl1à di truccc1rsl da vecchia nazione; è ciò .. che riesce Incredibile! » E pH1 olt1-e: « Quesiti civiltà bandita al suono del cannone « a 1·tpell;tone e della -mttrauliatrtce, che caccta • dalle 1n·o1wtcte,•,·eoli abitatori, ver sostituirvi .- lo speculatore cw·opeo; questa civiltà che, tn• « ·vece cli semtnm·e la vace, Ucne vtve le cliscordte • r,·a oli 1..atocnl e Il eccita a combattersi a « ·vtcenda, è I.A ('JVll~TÀ 1)1 CAINO. :, Ah! ilota! ilota! sonzn patria! Voi pu1·O dunque, senatore, A"l'idate con noi vtva Menel'1i! Pure non siete socialista .. Cel'fo è che. e nell'ultimo articolo e prima, noi non dicemmo mni nlh'O da quello che ora il Cordova scrive. Por noi l'imprC...<iW,. d'Africa (parliamo sempre., s'inte nde beu o, del go,•erno cho la comanda, non della mili1.ia che la eseguisce), si connette essen• zialmento al saprol1tismo politico pllesano; essa è l'equivalente militar-e. il correlativo coloniale di tutl6 le < Uanche Romane » passate, presenti e in prepara7.ione, ed ò unicamente alla prolirerazione di questa putredine cho si ,iacriflca il nostro mi– glior sangue e si strema sempre la più nazione. Il sena101-e Cordo,•n pt"OClama ora. nell'interesse della borghesia non boNR.iuola, della < onesta pos– siden,.a », com'egll la chiama. quello che noi seri• vevamo nell'interesse e dal punto di vista del pro– letariato, il cui trionro presuppone ancora io Italia una riscossa bo1-gheso. Mn questa a1>punto è ciò che pH1 pa,•entano ì tepptsll al go,•erno. li proletariato è ancora lontano; la borgh&iia potrebbe ben più facilmente destarsi. Quindi, bavaglio! FILIPPO TURATI. ( 1) Allude I\I Jl8dA1!'1JIO dol Cli.Miedi Suu, tll 1,. 10a penona. e i.. 9,!iOa lonnelll\11,
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