Critica Sociale - Anno VII - n. 3 - 1 febbraio 1897

CRITICA SOCIALE 4-3 incoscienti che seguono i partiti agrari di quasi tutti i paesi d'Europa - perchè anche in· questo, sono gli agrari che strepitano maggiormente - Yi è chi vede ben chiaro il proprio tornaconto, ed è chi ò gravato da debito e da ipoteche per denari ricevuti in 01'0 e che cosi verrebbero pagati in a1•– gento con notevole sconto. Della pa1·tita bimetalli - stie.1 non sono i grandi banchieri di Loncll·a e di Nuova-York: essi hanno prestato in oro agli Stati e oro domandan.o, e. per di pii1, sanno troppo quanto frutti tale monopolio pe1· lascial'selo sfuggire. Tale opposizione, in ispecie quella dei banchieri della Ctty, ha finora resi vani tutti i tentativi di acco– modamento; ma, oramai, la fortezza sta per cede1·e. Nella stessa Inghilterra, il movimento bi metallista., cui sta a capo la classica Camera di commercio di Manchester, trova largo favore per la diminuzione ognor crescente delle esportazioni, pe1· la spopola– zione sintomatica. delle campagne, per il ritorno di 2i milioni di acri a pascolo permanente, per il ri– basso del 50 ¼ nel valor delle terre, per l'acutiz– zar.si, insomma, degli effetti delle concorrem;a agri– cola fatta dai paesi nuovi. In Germania, la borghesia feudale e gli agrari, hanno sfrappato al parlamento un voto e la promessa di un Con 00 resso a favore del bimetallismo; in Francia tutte ie societ,\ ag1•i– cole sono associate, e ~,Jciiue, e 1'hery e gli altl'i dettano legge al go\'erno; in America le prossime lotte presidenziali si faranno pro e contro il bime– tallismo, gli Stati dell'Unione latina, la Spagna, l'Olanda, tutte insomma le nazioni a vecchia bor– ghesia, sono più che mai disposte a ridonar l'antico prestigio all'argento, nella vana speranza di tl'ovare un rimedio a~li ognor crescenti disagi sociali. I.'a– dozione del bimetallismo, che non potrà certo tar– dare molti anni, sarà il segno più evidente della decadenza della borghesia, come la proclamazione del libero scambio, e il suo rapido estendersi at• traverso il mondo, ne segnarono la fase più attiva, e, dal punto di vista storico, più bella. Come fase di decadenza essa ò del pari fase di reazione; di reazione, in quanto essa tende a far ritornare la borghesia stessa donde era partita, e a considerare, irresistibilmente, tutte le concessioni e i passi fatti in avanti come debolezze e come er– rori che ne minacciano la compagine. Reazione, in quanto si intende con questa parola di caratterizzare il tentativo di fermare con mezzi artificiali il natu– rale corso delle cose. Davanti al bimetallismo, perciò, come davanti alla reazione, di cui non è che una faccia, noi ab• biamo ben delineato l'uffìcio nostro. Bimetallismo vuol dire protezionismo, vuol dire guerra ad oltran1.a all'espandersi delle nuove bor– ghesie, vuol dire inane tentativo di arrestare la evoluzione sociale, e noi, sospinti dalla necessità storica. di cui siamo figli, non possiamo che fa,·orire la proletarizzazione dei paesi nuovi, non possiamo che essere monometallisti, e desiderare che vengano rapidi e abbondanti i prodotti dalle nuove regioni. Non è certo per veder aumentare sfruttati e sfrut– tatori che noi ci opponiamo ad ogni misura re– strittiva degli scambi; più questi saranno liberi, e più rapida sarà la corsa tforghese, e più cosciente e più pronto sarà. l'affratellamento de1 proletari di tutti i paesi. Nostro còmpito è di accelerare tali moti: soli i pazzi sognano di saltarli o di sopp1·i– merli. àIAssnio SA~IOGGIA. lti&criveremo tiella Biblioteca di Propaganda: le Bri– ciole cU soci<tllsm.o; 4 opu1coletti a un soldo L"lmo,di propaganda popolare, assai ben falli, di 81Ao1O CAR– LANTOs1O, da T01·i110. PER CHIUDERE LA POLEMICA sul principio della causalità economica L'importanza di questo argomento che, tra, 1 alicando gli stretti confini dell'economia politica, domina. tutta. l'evoluzione sociale, richiedo che noi ne ritorniamo a. discorrere. Nel tracciare l'evoluzione del pensiero di Marx, nell"indagaro la genesi del materialismo storico, il Marchi ('), negli altri punti cosi preciso, si à eviden– temente scordato di accennare come la polla nath·a, onde eruppe la linfa che doveva. rinnovare la socio– logia, giace nell'orma.i introvabile opuscolo Die heilige Famitic (Francoforte sul Meno; 18-15) scritto do.ll 'Engols e dal Mar:( contro B. nauor e consorti; si è dimenli– cato di notare come Marx - circa. un onno prima. della redazione del Manifesto, o 12 anni a,\lanti la Vo»rede al Z«r K1·itik - a.vessa già nettamente for– mulato nella Misère de la philosophie (1816-1847) non solo quella che poi si chiamò la concezione materialistica della 8loria, ma eziandio ciò che noi battezzammo col nomo di « principio della causalità. economico. :a-('). Ma ciò che oggi ci proponiamo è difenderci dalle obbiezioni mosseci dal Marchi e sgombrare il terreno da un sofisma.che traluce nell'argomentazione del Loria e del Marchi e che ritorna. con singolare insistenza ogniqualvolta si indaghi rorigine dello strumento pro– duttivo che presiede, secondo il Marx, alla trasrorma– zione dei rapporti economici. Dice il Loria, e il Marchi ripete, che, concesso pure essere lo strumento produttivo un e portato dell'am– biente tellurico ed economico :a-, fra questo strumento e cotesto ambiente vi sarà pur sempre come ùitenne– diai·io !"intelletto umano, il quale crea. appunto quegli strumenti e quelle macchine, che sono richie!lte dalle mutate relazioni fra la produttività. della terra e il grado di densità delle popolazioni. Quell'«intcrmediario », che stampammo apposta in corsivo, è per noi una ri– velazione. Inratli è appunto pcrChè il pensiero è soltanto « intermediario• e non primigenio nella creazione dello strumento tecnologico, O appunto perchè esso come e intermediario• è a sua volta influenzato e dominato do. altre cause anteriori e primordiali, che I& teoria di Marx, rinnnodante la struttura. delle società. al modo di produzione, non presenta lacune o commettiture poco salde. L'appunto del Loria., che basterebbe rorse a smantellare altri sistemi - quello del Comte per es. - invano s·avventerà. contro la teoria manista. È più che evidente - nè noi lo revocammo in dubbio - che per la creazione di un nuovo strumento pro– duttivo occorra uno srorzo poderoso delrinlellìgenza, ma è pur anche indispensabile il concorso del braccio dell"uomo, della sua vista, della sua musculatura, in una. parola. di tutto il suo organismo fisiologico e psi– cologico. Oh! « dovremo noi a.dunque per avventura ravvisare - si domanda. con logica acuta ed arguta il Oherea - nella vista. dell'uomo, perchè rattore ne– cessario alla. produzione dei perfezionamenti economici, la molla della vita storica. dell'umanità., il fonda.men– ta.le rattore dell"evoluzione socia.lei :a- (*) (') Nel numero precedente della Crttlr,a.· (') Da.t Elena der Phlto,or>hle, Stultgart, 189!, p:iir. 9t-9i. {'J « La coneepUon mat~riallllte de l"h1Btoire •, tre .Vour;tUe, janvier, 1894.

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