Critica Sociale - Anno VII - n. 3 - 1 febbraio 1897
12 CRITICA SOCIALE uscirà perciò dalla loro cerchia d'Influenza. Ora, se egli continua. a sentirne I vantaggi, non può non essere anche moralmente attaccato ad el!lsee quindi al prin– cipio di sociallnazione da cui egli le vede scaturire. Ilo proposto le Casse rurali ed ho insistito qui a difenderle. Naturalmente non credo che Il partito debba ricorrere sempre ad eHe, In tanta diversità. di condi– zioni rra le nrie zone d'Italia. Credo possibile la loro dirTusione In molte parti; ma penso che esistano molte al1re istituzioni che potranno ser•lre allo stesso in– tento; ho citato già I sindacati agricoli, le cantine sociali, le società d'o..ssicura.zione sul bestiame, ecc. Ciò si accorda appunto con quanto uota il Turali net suo articolo: Di1cu11iom1 ape,•fà ('), dove, nella consi– derazione dolio cosl di\•erse condizioni delle vario parti d'llalla, si domanda so non convenga. ripigliare riden. del roderallsmo. Il partito socialitta r11ccia, como vuole il Uissolati, la propaganda diretta I\ fo1·ma1·e il 1ociali1ta nel contadino che è proletario e in quello che lo sta. dh·enta.ndo. 1-~ormare Il socialista. nel piccolo proprietario è evi– dentemente pill difficile che rormarlo nel contadino proletario. Il Bissolati ha. sviluppato mollo nel suo articolo la parte critica, non dà però consigli speciali per vincere queste magg"ioridifficoltà.che presenta. Il piccolo pro– prietario. Egli Intenderà rorse che si applichi per esso Il processo identico adoperato fln qui poi nulla.tenente salariato. lo credo però che non 111 renderà possibile questo lavoro di propaganda delle Idee rra I piccoli proprie– tari. non 111 1arl cioè ascoltali, senta in.terenar,i delle loro ,o,·ti materiali. Credo di p\Uche si debba f11.r ciò, perchè, pesato Il pro e il contro, il partito socialista, aniichè scaplt&rne, se ne l\Vvantagllerà. Del r011lo 1 il lavoro delle Ideo nella discussione sia completato dal lavoro dell'esperimento nel campo pra– tico. Ml paro che il partito socialista Italiano sia ormai cosi bon distinto dagli altri o cosl vitale da potersi permettere corti tentativi, senza pericolo, falliscano puro,· di vedorsl conruso con altri, o menomo.lo. Qui non si tratta di programmi minimi, In cui \'i è un'abd!cailone, eia pur momentanea, doli&mèta. finale. Qui nessuna abdicazione, noHun ,·elo. Si esperimenti alla luce del sole un& via nuo,·a, che mi pare quella della minor re1istenza. GlllOLAMO GATTI. (1) l'l~lf"t"O TCIUTI, • Ol1cuuloae aperta •• Crlt,"ca S~iol~. nu– mero H, t&t:i BIMETALLISMO O NOMETALLISMO? Nei paesi asiatici, pii1 avanzati in ratto di com– mercio, corre insistente una p1'0fezia: la razza gialla colla moneta bianca nnirà per vincere la razza bianca colla moneta gialla. La profezia ca· ratterizz.a il momento: una lolla. di razze si rias– sume e si estrinseca sempre in lotta oconomica; il duello, fra la vecchia e scaltrita borghesia bianca e la gio,·aue e invadente bor~hesia gialla, nasconde e maschera, agli occhi dei pili, la gigantesca lotta fra popoli viventi su terreni - speclo nel sottosuolo - già. largamente sfruttati, J)OJ>Oli che hanno una resistenza al lavoro minore,e bisogni, e unostarnta,·d o( ltfc di molto superio,·o nd nitri popoli - i gialli, che vivono su terreni ancora ricchissimi - so,·ra– tutto nel sottosuolo - e che hanno una resistenza alla fatica e anche una natalità di molto supe– riol'o. C) f: ai popoli gialli si aceompagoano, nella lotta, i popoli di quei paesi che. per cau~ o reli– giose, o politiche, o di densità di popolazione, finora erano stati - come i gialli - p1·eda della pirateria dei ,·occhi popoli bianchi. Questi sono i P0P,?ii del Messico, del Brasile, dell'Argentina. del Ch1II, ecc. Il problema: monomelalli1mo o bimetallismo - non ò altro che il problema del libero scambio e del p1'0tezionismo Lo scopo doi bimetalli.sii. alla cui schiera appartengono gli agrari e i protezionisti dei l)aOSI ,•ecchi. ò di eliminare la SUl,)Criorità dei p.,es1 nuovi sul mercato mondiale. Se, rnratti, rope– raio giapponese, invece di restar pago t1·un salario cho oscilla da 0,50 a 1,50, o so l'operdio indiano o chinose, i quali non chiedono che un pugno di riso por la,•orare tutto il giorno, esigessero ciò che ò appena surfìcicnto all"oporaio francese, in– glooo o nmol'icano; - so, in luogo di lavorare su terreni o ancora vergini o sfruttati in modo patriarcale, e a,•onti una 1·ondita irrisoria, si irn– plega,sero in condizioni simili a. quelle del vecchio mondo. in cui le torre non producono se non in ro,·za di laute anticipazioni, e sono gravale da im– posto e da rendite enormi; so, in una parola. co– desti 1>0poli nuovi si h"Ovassoro all'apogeo della produzione capitalistica in luogo di esserne all'inizio, certo b cho, il costo della riceho,za prodotta es– sendo uguale per noi e per loro, que3to costo sa– rebbe rappresentato, in ogni pae3C, da una equi– \'alente quantit..\ di moneta. Ma poichè. al contrario. il costo della r•icchezza prodotta nei paesi nuovi è enormemente inre1·ioro a quello della ricchezza prodotta nei paesi vecchi (Il rapporto tra i due costi è alrinc1rca da I a '/ 1 ), cosl I capitalisti dei paesi \'Occhi r&elamano una coalizione protetti\•a contro i paesi nuovi, in virtù della quale si im– ponga ai vecchi p.iesi un aumento nel valore re– lativo dell'argento. In altre J.llrole, si vuole ottenere un aumento artiRciale dea COJti nei paesi nuo,•i morcò l'aumento del valore della moneta argentea che ha corso In quei paesi. Questo aumento - essi ponsnno - si roalizzer•;\ allorchè In introduzione ~:11~a~;\e~~~\'~r~::~:~t~mi::i:~e\!l'lct~:l:d·~~zionale Ma si può essere ph'1 ciechi t Forse che la ma. neta è quRlcosa di campato in aria, qualchecosa di indipendente dalla produzione della ricchezza, di quelht ricchezza che oss:i rappresenta od a cui ser,•e di scambio 1 Non ò forse evidente che, anche dato il trionfo del bimetallismo, rimarrebbe pur sempre il ratto del minoro costo della riccheua nei paesi nuovi e che, dopo un b1-eve periodo di tur– bamento, questa differenza di costo tornerebbe a rarsi seuth-eT È quindi ozioso l'enumerare e il ribattere i so– nsmi e gli arzigogoli cinrlataneschi dei sostenitori del bimetallismo. I loro dati statistici e relati\•e deduzioni non sono che furfanteria foderata di asi– niU\. Questi metodi a cui ricor1'0no i monopolisti della ricchezza nelle battaglie della concorren1.a ranno rlllCOntro degno allo leggi eccezionali nel campa politico. F. i socialisti, avversari del p1'0te– zio111smo fra nazione e nazione di una stessa raua, non possono assero meno avversari del bi1neta.llismo, che è p1"0tezionismo applicato alla lotta economie.'\ rra popoli di 1-azze dh•erse e di diver60 grado di svgrfcr.:, dic~inm~~~· i fautori del bimetallismo. Ma badiamo. F'ra la iunumero turba dei ciechi e degli ('I v. I'. 8. N1TT1, t,a 11r:,polo,to11ee tr:,,tato l<H'l<lfe, 1,1tg. 139.
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