Critica Sociale - Anno VII - n. 2 - 16 gennaio 1897
20 CRITICA SOCIALE qualo dico di non si YOlercoccupare della questione mQrale1 • E poi falso che la maggioranza muti intendimenti; muta, è ,·ero, strumenti i sceglio ora questo ora quel mozzo, ma il fino a cui intendo è uno solo, e ben lo conosco l'on. Costa. Ai <leplo1·ati è infine indifTorcnleessere serviti e sal– vati dal Crispi o dal Hudinl. Ao1.i l'opera. del Rudinl, ove quosli consenta a spenderla itt loro pro, ò più cf1l• ftac~t~l\t!\ut~aò dg:Ùcr;:~~•nf~~~~IÒlr~~r:a:~ntrn~~~nio~l~ onesti. E vero che il Rudinl andò qualche volta fuori di carreggiata o pano volere dimenticare i riguardi dovuti ai deplorati, ma gli dei dell'Olimpo provvidero a. correggerlo e a scansare tanta sciagura. Stia attento il lettore che il Prinelti, se non muta strada, debba andarsene .... li Pareto presume che il Prinetli sia già slato ammonito, poiché, mentre pubblicò l'inchiesta in cui si narrano i modi coi quali gli accollatarì muovevano alla conquista della pubblica pecunia, si ò guardato bene di presentare e pubblicare al– tresl gli Allegati. Dall·inchiesta il Parelo stralcia un mazzolino di ratti meravigliosamente scandalosi; ma noi !"angustia dello spazio urge alla conclusione: L'on. CavalloLtipare cho si sia persuaso, ftnalmer.l(', elio dal J>rosente Ministero poco c'à da sperare. Ma occorre ancora procedere oltre e badare agli ordina– menti più cho agli uomini. I mali dell'Italia non sono seguiti nò per colpa del Dcpretis e del Magliani, nà ~!:~-o~~~P~a~~11:i!.aH d:~ n \;o\~~~: 01· f!: 1g:·! ~fù. cdfi\~ng(),~ ghosin, la. mancanza assoluta di educazion e polit ica.i ma poi cle,·esi ricorcare la causo. di quei mo.li nei nostri ordinamenti politici, emcaci pel male , ineffi caci pcl bcno. Certo che un popolo a,,ento un volere rorte e tenace, come è il popolo inglese, non si lascerebbe vincere da.I 1>otere secutivo. Se la regina d'Inghilterra. avesse sciolto la.Camera dei Comuni per salvare un ministro disonesto, il popolo inglese avrebbe certo rim11.ndato una Camera cho sarobbe stata. più se,·cra assai di quella.sciolta. Ma in Italia., non è possibile sperare cho il popolo abbia tanto coraggio o tanta. rorza, omio se il potere esecu– li"o s'i nfram melle solo 1>erimpediro che la Camera compia a.t.li onesti, "iene, noi ratto, a permettere che no com pia.so lo di disonesti. 1'~ so non si trova.a.ciò un rimedio radicalo, non si "edo come potrebbero miglio– rare lo condizioni del pae~o. Nella.riforma degli ordinamenti, noi ci rermiamo ad un certo puntoi ma i socinlisti vnnno più oltre o ,·o– gliono mutare la rorma economica della società. Il Go– verno italiano sta ora facendo quanto è in potere suo por dim osLrnreche hanno ragione. i'"'inchèsi ora go– verna.ti dnlla banda crispina si poto,•a dire: e so venisse un Gov erno onesto, staremmo meglio». Ora.quel Go– verno ò venuto; poco ò mutato e non si sta meglio; ondo ò nmni(csto che ben altru. ò la cngione dei nostri mali. Nessuna meraviglia. quindi ò so i gio,,ani che ora crescono in Italia, so onesti e intelligenti, sono <JUasi lutti s0<:ialisti. Il Rudini si di,•erta puro a sciogliere innocuo Società; so fra una diecina tl'anni ò ancor vi,•o, vedrà. quanti sono i socialisti in Italia. zione spontanea.,un nucleo socialista, e se questo nome non si vuol pronunciare, si dica pure Circolo Yero o proprio, dove non si accumula.nocerto simpatie per le istituzioni o per gli uomini cho lo rappresentano o lo sfruttano. Prima dello sconsigliato scioglimento il Governo, la polizia, sapevano che cosa toner d'occhio, i locali da. sorvegliare, ccc.; ora non sanno più nulla e si doYc an– dare avanti brancolando corno i ciechi. Domenica non vi furono in Roma meno di cento l'iu– uioni operaio in altrettanti locali pubblici e si può dire cho gl'mtervenuti sedellero In l>ermancnza,maturando progetti, proteste, dimostraziom, che per ora non usci– ranno dallo stato di progetto, ma che da un momento all'altro potrebbero prendere ben altra (orma. Tra gli operai è passata ormai la parola d'orJine d1 presentarsi a Montecitorio il giorno della riapertura d1dlaCamera per assistere allo svolgimento delle inter rogazioni che i deputati socialisti e 1·adicalirivolgeranno nl Governo. Che cosa fa.rit l'on. Rudini1 Impedirà. nll11 pacifica gente di pa.ssogginrosulla piazza di Montoci torio, in allcsa che i deputati escano dalla Camera? Metterà.di nuovo Roma in islato d'assedio, Sono tulle cose possibili, ma non ò il modo più conveniente per mantenere la tranquillità. o quell'ordine 1>ubblico, di cui il potere esecutivo dovrebbe essere geloso custode. La corrispondenza è intitolata: Gli effeUì nega– tivi dello sctoultmento det Circoli soctattstt. Effetti « negativi »!! ... LA CRITICA. Contesa di auguri, dicoccodrilli edisocialisti (tN STIJ.t: ANTICO t: MOl>El\~O) E l'àugure K, SPrio e sbilenco, si aVanzò solenne– mente a lenti passi sotLo l'intorcolonnio dorico del Corriere della Sera. Il loco suado,•a alti pensieri. Il ,•occhiosi guardò intorno o poi fissò gli occhi lontani, lontani - nel passato e noll'u•,•enire.... E , 1 ido ! \'ide la turba dottorale~ immensa e mugghiosa come uno. fiumana, bestemmiante per la rame, li\•idn 1rnrla rabbia. dolio nmbizioni insochlisfattc, fiero.monte oretta nella. minacria di andare a conrondersi con la. igni,-oma o anonima. marea. proletaria! K poggiò un momento il gravo capo sulla mano a.perla, poi sospirò: Eh! già, ei 10n p1wwio troppi/ Allora si staccò da una colonna un giovinello auguro no, 1 izio 1 avanzando verso il pontefice, o con granlio os• servanza negli atti e nella ,·oco, gli si roco d'appresso dicendo: Cldan·ssimo signo1·e! L';iugure K si volse o riconobbe J'augurelio Scipio. Era. 'lUesli giovano ancora, ma già in g1·antleconshle– ra.zione "enuto presso la pia consociazione por ser\'igi resile. Era lui che, ai tempi di Ci ccio CJ'ispo,allorchè {)nesti ora accus:-i.todi a.vere rat.to tristo go"erno della 1>ccunia1>11bblica, ve,·a. dato quel s aggio e assai scicn litico responso che e rubare al popolo non è poi grandi... Accettiamo la previsione come un augurio, 8 ruba1·c!• Era lui che, quando Ciccio Crispo liccnzio.vlt la connettiamo con questa significante corrispon. "iolentcmente i comizidel popolo o metteva in prigione danza dal1a capitale, che troviamo nel Ronia di i tribuni della plebe, a,•e,•a persuaso il popolo con unn Napoli 12 cor•rente, scritta con evidente preoccu• sapiente cd a lungo meditala orazione che i comiz pazione di conservatore: erano superflui o nocivi e che potevano rimanere ,1 Lo scioglimento dei Circoli socialisli o della Camera casa. (domi manere). del lavoro ha prodotto una gra.n<leagitazione 1Mlla II pontefice si lo"ò: ~~~~s:i ~n:~~~i d:1f~~1:.'.at~'d:: to~!!!:~~~ !l!~!l~ics~ ~l~i - Che porli, Scipio? menti il decreto del prefello in un modo tutt'alti·o che - Che(~ me9lio c1se1·eun 11\'0.., operaio che un callh-CJ lusinghier~. {>OI' il prestigio o l'autorifa di chi ha. la dottore! ... rost>onsab1ht~1 d_olpotere. . . . . . . I ,\h! Il vecchio ed il gio,·ane ,iugure si guardarono ·po~'r!~~: ~~:li~ui~ni~bit~ ~e 1 ce~ 1 ~~l~i 1 a, 1 ~•~~~ò', ~~t~; I fissi negli ~c~1i ... e son·isero ... am~iccando. . .. non vi è omcina, non vi è osteria, nei quartieri popo• - Domam 11nostro santo colleg10 trarrà gli ausp1c1 lari, dove non siasi costituito, dirci quasi per genera- per il tauoro manull.le onesto!
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