Critica Sociale - Anno VII - n. 2 - 16 gennaio 1897

28 CRITICA SOCIALE in Germania avrà avuto occasione di veder molti quadri viventi di questa apatia; ma il quad1•0che io 1•accomandereispecialmente, come unico per memviglia, è quello di un vagone di terza classe in un treno che torni pieno a una stazione cen– trale cli Londra, la domenica sera, da un sobborgo, come il quartiere del Palazzo di Crislallo. Chi vuol godere questo spettacolo si sieda sull'ultimo banco; e cli là potr<.\ammirare tulto l'immenso veicolo, stipato non di se3santauomi11i 1 ma di sessantastatue di cera. 'l'utti stanno sul loro banco, per un'ora, immobili, senza dire una parola, come pietrificali; nel vasto camerone di legno, male illuminato dalle luci pallide e guizzanti del gas, si vedono sola– mente sbattere delle palpebre sopra degli occhi sbarrali e agitarsi lievemente le piume dei cap– pelli delle signore. In Italia un vagone divente– rebbe in simile condizione il teatro di un carne– vale, dopo cinque minuti. Tedeschi e inglesi - ma sopratutto gli inglesi - parlano senza gesti, o con gesti sobriissimi, e mo– vendo poco la fisionomia. Essi ripugnano del resto così poco alla monotonia delle sensazioni, che la rivoluzione liturgica della Riforma consisté nel rendere monotono al grado estremo il cullo, s1>0- g1iandolo di tutta quella varietà di sensazioni di cui l'aveva coperto il cattolicismo, Cl'eatoda e per la razza latina. Che pili 1 financo la fanciullezza - ret...\doll"argento vivo - sembra di una sfrana placidità e lente,za di temperamento in quella razza. Io non ,·icorclodi aver mai veduto dei bam– dini così saggi corno quelli d'llelsingfors 1 stal'e nei giardini pubblici come in un museo che impone rispetto: tranquilli, lenti nei movimenti, passeg· giano tra le aiuole, discorrono fra loro, si siedono con le camel'ie1·e sui banchi,gravemente, come dei piccoli 1•ecchieUisaggi che hànno qualche cosa di sel'io da fa,·e nel mondo; e con un aspetto precoce di degni bo,·ghesi. Nell'ufficio teleg,•afico centrale di Londra esiste una sala dove sono mandati, dagli uffici 1>articolari, pe1· mezzo di tubi pneumatici, i dispacci da telegrafarsi: innanzi a ogni sbocco di tubp sta, ad aspetta,·e che qualche dispaccio spunti, un ragazzo di 12 o 13 anni. L'el\ delle birichinate e della disattenzione! Eppure tutti quei ragazzi stanno al loro posto queti a so,·vegliare lo sbocco del loro tubo, quasi ipnotizzati, senza parlar·e e senza guardarsi tra loro, senza darsi dei calci o pizzicarsi di nascosto quando il sorvegliante volta gli occhi, come farebbero da noi. Si capisce che una razza naturalmente cosi poco avida di sensazioni svariate e vivaci, che così fa– cilmente si rassegna all'immobilità, al silenzio, alla concentrazione del pensiero nel vuoto, si adatti anche con minor fatica o meglio ai lavori infini– tamente monotoni dell'industria mo<lerna.Maquale è l'origiue psicologica dell'apatia germanica 1 Fac– ciamo un passo più innanzi e arriveremo al nudo della questione, il quale è questo: che la maggiore a])atia è in rapporto con il minore erotismo. !)a– more fisico é un parossismo, una convulsione rro– netica della sensibilità, che scuote tutto un essere umano sulla sua radice, come un albero investito intero dalla bufera,con tanta violenza da minacciar di schiantarlo; onde, per una necessit.\ organica della vita medesima, il bisogno acuto di provare quelle sensazioni così violente non prende che per per accessi ad intervalli di tempo. ~la il bisogno acuto non si determina in un uomo alliimpro·n•iso; é l'effotto di una serie di eccitazioni ses3uali mi– nime, ma continue, per cui i centri sensuali si ca• ricano quasi come una dinamo elettrica, sinché hanno bisogno di scaricarsi nelle convulsioni sen– sitive della voluttà. Continuamente, nel profondo dell'organismo si compie un lavoro di eccitazione b U 11.J,c. n J V L a u genetica, che proviene dal h1vo1·io intorno degli organi riproduttori e che agisce sopra lo spirito; e secondo che questo lavo1·iodi eccitazione continua è intenso e rapido, la tem1ll'a di un uomo è pii, sensuale o più casta. Ora è mollo probabile che questa eccitazione continua, proveniente dagli organi riproduttori e che si dinonde su tutta l'anima di uomo pe1· una specie di irradiazione, contribuisca a mantenere g,·an parte di quella che si chiama la vivacità del carattere, che non è se non un bisogno di sensa– zioni svariate. Eccettuati i casi in cui l'apatia o la vivacik\ dipendono da cause puramente cerebrali, cioè da una g.-ande eccitabilità dei centri intellet– tuali, o i casi in cui l'apatia nasca da abusi d'amore, la vivacità del carattere, la fame psicologica di seosa– zioui è un effettodella continua eccitazione sessuale a cui l'uomo giovane è sottoposto, è uno dei mezzi con cui egli cerca sfoga,·e l'esuberanza vitale che rimonta in lui dal vigore delle sue funzioni gene– tiche. Sah 1 0 si tratti di malati, voi non troverete mai che una sensualih\ molto viva si associ a una tranquillità generale del temper•mento; e vice– versa quando un giovane sano può restare queto e silenzioso lunghe ore, quando il suo gesto ò sobrio, la sua faccia ha una continua pacatezza meditativa; quando per muoversi egli deve , 1 0101· compiere certi movimenti prefissi, in cui consiste uno spo1·t, ment1·e non si agita mai senza scopo per sfogare un bisogno di es1>ansione vitale, ò segno che in lui il gran focolare inte1·no della vita, il senso ge– netico, è coperto da uno strato di cene,·e, che gli impedisce di lanciar fiamme dintorno. Non , 1 ediamo noi, nella stagione degli amori, gli uccelli abbandonar.;iad orgie frenetiche di canto e di volo, dalla mattina alla sera? La natura ci mostra con ciò, pittorescamente e in sintesi, quale enorme eccitazione vitale sia caplco di sviluppa1•el'amore. Nell'uomo, in cui il bisogno di amore è continuo, lo stesso fatto accade più in piccolo e in modo meno visibile: e l'uomo, in cui gli stimoli del senso sono pili forti, è pili vivace, pili sotto_poslo. a una serio di eccitazioni che ne rendono piu dinlcile lo adattamento al lavol'o metodico; mentre colui in cui gli stimoli sono più sordi, ha un carattere più fondamentalmente tranquillo, meno avido di sen– sazioni svariate, più apatico; e perciò pili facil• mente adattabile alla monotonia infinita del lavoro metodico. Certamente queste differenze sono spesso impon• derabili, ed anche l'uomo a sensualità forte può adattarsi al lavoro metodico; ma meno interamente, con maggior fatica, con distrazioni pili f1•equentie con interruzioni pili nume1--ose.Ora, se queste di• :-;uguaglianzesono impel'cettibili nel lavoro di due individui, uno pili _sensuale e l'altro meno, possono diventare enormi nella somma del lavoro di due popoli, uno più sensuale e l'altro meno, nella somma cioè di milioni di uomini; così enormi da slabili1·e la superiorità sociale della nazione più fredda sul– l'altra, in un ,·ogime in cui la metodicità è il primo pregio del lavoro. La razza ge,·manica insomma è pili capace di un lavoro metodico e quindi trionfa nel regimo della macchina, perché tro\ 1 a nel suo temperamento minori resistenze .da vincere per sottopor.sia quesk'l aspra disciplina. E del resto una legge generale della natura, che la capaci!,\ del lavoro metodico è in ragione i1H 1 e1-sadella sensualità: tra gli animali che lavorano metodicamente sotto il comando del– l'uomo, sono sempl'e le femmino che lavo1·anoo i maschi a cui fu recisa la vil'ilità, mentre i maschi inlegl'i sono indomabili. Il nella stol'ia della civiltà la donna, che come la femmina è più fredda del– ruomo, è stata la prima lavoratrice, e la prima

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