Critica Sociale - Anno VII - n. 1 - 1 gennaio 1897

6 CRITICA SOCIALE programma e <lella tattica del movimento sociale. Queste non sono che e espressioni generali delle condizioni di ratto d"una lotta di classe esistente •• aYe,·a detto il Manife1l0 con rormulameno precisa. Per essere più. esatti: la teoria di Marx connetteva ciò che di inco– sciente, di islinth·o, a,,o,•a incomincialo a disegnarsi come ideale proletario e ciò che, in realtà, si J)Oteva osservare come prodotto dell'evoluzione economica. Per la tatlica. però divenne decisivo il concetto che le ri· voluzioni non si ranno, ma ai collegano a determinate premesse economiche, mentre la lolla di classe, in am– bedue lo sue rorme - la politica, di cui principalmente lliscorro il J11anife1to, ma anche l'economico-corp01·ati– visla, per cui Mo.rxavevo. già rollo una lancia nella Misère - vien riconosciuto.come uno strumento, di cui il proletariato debba servirsi pordirendere i propri in• teressi nel proc esso di tro. srormazioneeconomica. Egli do.vacon ciò lo. rormulo.di ciò che doveva riconoscere come principior onda.menta le ogni movimento proletario, cosciente di sò. Socialismo come fine, lotta di classe come mezzo, cessavano di essere idee soggettive e ve– nivano concepiti come necessità. \V. SOYBART. L'ULTIMA VOLATA (A ncorn n p1.•01;,o•lto doll'ngt•lcolt.uru olot.tri.cn) (') « La possibilità di frazionare l'eoe,·gia elettrica, ad uso delle piccole aziende agricole, potrebbe costituire un ostacolo all'accentramento della pro• prietà, ed arrestare di conseguenza quella trasfor– mazione sociale che teoricamente i socialisti pre– vedono e favoriscono! • Questa, con altre parole, l'ultima osservazione al mio breve studio sui nuovi sistemi agricoli a base di elettricità. Ebbene: anzichò discutere tecnicamente la vero– simiglianza del supposto, ammettiamolo senz'allro. F1·a dieci, o fra cinquant'anni.non vi sarà grande o piccolo proprietario che non disponga della quan– tità cli la\'Oro meccanico indispensabile alla sua tenuta; lavoro meccanico generato da motori elet• t1~ici,vuoi cli propriet..\ personale, vuoi consor– ziale. aranno per tal fatto allerate le proposizioni sillogistiche nel fenomeno della concorrenza, dal quale noi deriviamo l'assioma dell'assorbimento dei piccoli per parte dei grandi capitali I La possibilità di frazionare 1·ene"$ia elettrica cosa sarebbe se non uno di quei miglioramenti, nei sistemi agricoli, dei quali possono fruire tutti i collh,atori 1 E quando mai un miglioramento generale nei sistemi di coltivazione ha potuto allerare radical– mente i rappol'ti fra i concorrenti 1 L'uso - per esempio - dei prodotti chimici, a molliplicazione della produzione, non dà gli stessi risullati nella piccola quanto nella grande a1.iencla ! Quali le conseguenze di una gene,·ale applica– zione dei sistemi eleltl'ici? La diminuzione del costo di produzione; diminuzione che non influirà sui rapporti fra i concor,·enti, appunto perchò ge– nerale. Lo sentono tanto bono i borghesi, che Augusto Mortara, nel suo studio: / dove,·t della. 1n·op1•ielà fondta,-ta e la quesltone sociale, ha il coraggio di scrivere quanto basterebbe a condannare, senza (1) Vegaul Critica Sociale, t81G, pagine !'5, 330. processo crilico, l'istituto della p1•01irielà indivi– duale dei mezzi cli produzione: • Il proprietal'io rifugge istintivamente dalle migliorie; le quali - se possono recargli in sulle prime un aumento di 1•eddito- in seguito, gene– ralizzate e di tanto accresciuta la produzione, pos· sono dete1·mioa1·euna tanto maggiore diminuzione (di reddito) quale efletto del corrispondente rinri– limento dei prezzi. • Ed ecco in questo e istinto • un non calcolato motivo alla freddezza dei proprielari di fronte alle meravigliose scoperte della scienza ; scoperte che l'utile unirersale vorrebbe immediatamente appli– cate, ma che non lo sono per l'egoismo particolare. Ma v'ha cli più. Non ò esatto che la lavorazione elettrica, anche frazionabile, possa recare beneficio ai grandi e ai piccoli proprietari, nella stessa misura. La diminu• ziooe del costo di produzione sarà sempre più sensibile nella grande azienda. L'impianto - per quanto atlenuato il valore della materia prima e della mano d'opera - del macchinario in una tenuta di dieci ettari, non avrà mai un costo proporzionale all'impianto per i cento o per i mille. Ecco dunque la necessità, per il piccolo, di trarre dai suoi prodotti anche il maggior interesse del capitale impie~ato. Più logico 11 consorzio per la fornitura delle macchine ai consorziati; ma, anche ammesso che - mercè i benefici del consorzio - il quintale di grano prodotto nelle piccole aziende abbia lo stesso ""!ore di produzione che nelle grandi, potrà avere, senza danno del piccolo, lo stesso valore di scambio! Sui mille quintali di grano del latifondista, ci deve vivere il solo latirondista, ma sui mille quin– tali dei consorziati, sono in cento a doverci vi– vere. Sparito - col frazionamento della energia elet– trica - uno degli elementi che hanno maggiol' influenza moderatrice sulla concorrenza (il grave costo di produzione) si inasprirebbe terribilmente la gara ciel buon mercato, nella quale il grande agricollore riuscirebbe presto trionfante come ò 1·iuscito tl'ionfante, sul mercato delle industrie, il grande industl'iale. li piccolo guadagno sulle tonnellate di _grano sarebbe sempre sufllciente al grande pl'opr1etar10 per vivere ed arrotonda1·e i suoi poderi; lo stesso guadagno, sui quintali, rappresenterebbe,. per il piccolo, la fame e l'inlaccamento progressivo del capitale. Se poi si tien calcolo della tendenza e possibili!;\ ciel grande capitalista di sviluppare contempo,·a· neamente, intorno ad un'unica azienda, diversi rami d'industria, affini e sussidiari (il forte editore comincia dall':were una cartiera, una fonderia di caratteri, una tipografìa, un negozio - per modo che gli stracci entrati nella sua carliera appari– scono in un bel volume nelle sue vetrine) si com– prenderà di leggeri come - per quanto si perfe– zioni lo strumento di lavoro - non muterà l'as– siomatico principio socialista; anzi - come scrive il Labriola - « più forze di produzione (fraziona– bili o 110) il mago va evocando, e più forze di l'ibellione, cont1·0di sè, suscita e prepara ». Ma do,•e il frazionamento dell'energia elettrica cla,·ebbe conseguenze rapide e terribili, è nelle regioni in tutto o in parte montuose - l'Italia in prima linea. L'aratrice e la seminatrice elettrica non potranno mai - almeno lo affermano i tecnici - correre le montagne. Che ne sarà dei piccoli proprietari - che scassano a colpi di piccone e di mina i

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