Critica Sociale - Anno VI - n. 24 16 dicembre 1896

378 CRITICA SOCIALE grasso raccomanda la distribuzione. nei porli europei e nei bastimenti di emigranti, di prospetti informativi del movimento operaio dei paesi d'arrivo e tali che permettano agli agitatori socialisti di organizzare nel miglior modo gli emigranti loro connazionali. Il Congresso, dopo a,·er scelto Londra (altri propo– neva una cillà della Svizzera) a sede della Commissione provvisoria, dimenticò o non trovò il tempo di eleg– gerla.. Del che non ci doliamo, perchè nessun criterio era stato indicato, atto a definire lo sue attribuzioni o i suoi poteri, onde v'era il pericolo di veder rinascere contro di ess& le vecchie e disastrose contese che con– dussero a morte la Internazionale. Per conto nostro, convinti che oggi i partiti socialisli dei vari paesi hanno mollo ancora da raro per asso– darsi in casa propria, ci acconlenleremmo di veder attuare, con rispondenza di mezzi, il voto dei precedenti Congressi riflettente i Seg1·eta1·iatiinternazionali, che finora o non esistono o hanno un'azione puramente formale, impotenti perfino ad evitare l'immigrazione sleale (specialmente dall'Italia) in raso di scioperi e lo lotto talora sanguinose che ne conseguono. A ciò do– vrebbero pensare sul seri,) le Federazioni corporali\'e e le Camere di laxoro. VII. Diverse. a) Per la libe,·tà. Il Congresso afferma il diritto imprescrittibile della liber1à. di coscienza, d'opinione o di stampa, come pure :~ dt1~·~~~0 p ~sj,ss;::a:~~~ie io 1 ad~of.:t~~~i~a p~~n~~ft\a1i~,~~j della società. Esso invita i lavoratori di tutti i paesi a fn.ro gli ~~~ 1 1T td1\ 1 li~;l~~~i;:.i~!r ift!~~e~rs~·:o~:.1c!s~i:, ~f! .. g1~t~i prO\'0CIJ:Ztoneusato spesso da Ila polizia per riosc1re alla ~=r~·,~t~ 0 !11~~ 1 zi~1?ovi::~~~tf~: 1 ~\~iit~ ~a~coci;:, i lavo• b) <:o,urogli uffici p1·ivali di collocamento. .L'o_ffert.atiella mano d'opera salariata agli impren– d1t.or ~non dee rormar oggetto di speculazione e com· merctoi essa è un r11ttod'interesse generale e lo isti– tuzioni relati_ve devono essere organizzate dagli operai a loro proprio profitto. Visti i gravi abusi e la sempre crescente corruzione cui. d~n luogo gli Utllci di collocamento diretti da pri– vati, 11Congresso reclama che sìano aboliti e surrogati da pubblici Ufrtci o presso i Municipi o, in ogni caso, sottoposti al controllo delle società operaie. c) Per la lingua ù1terna:ionale. Visto che le Sezioni tetlosca, austriaca, spagnuola ed altre non elessero delega.ti nella Commissione relativa, questa stima inutile presentare un rapporto, ma do– manda che il presidente faccia votare al Congresso, per nazionalità, qu&.ledelle tre lingue, tedesca, inglese o francese, sarebbe da adottare; con l'avvertenza che i delegati di ciascuna di queste tre nazionalità. si aster– ranno dal voto quando si tratterà. di decidere circa l'adozione della lol'o lingua rispetti va. Benchè nessun Congresso abbia mai tanto dimostrato col ratto la opportunità di una. lingua comune intesa da. tutti, a.nelle quest'ultimo delibera.lo non fu seguilo da errotto. VIII. Pel Congresso futuro. Relatore Liebknocht. Adottate alla quasi unanimità (dissidenti gli allemanisti) le soguenli proposte: L·utncio di presidenza ha mandalo di red!gere l'invilo al Congresso futuro, racendo appello esclusivamente: 1.• Ai rappresentanti dei gruppi che mirano alla sostituzione della proprietà. e della produzione socia– lista alla proprietà e produzione capitalistica, e che stimano razione legislativa e parlamentare mezzo ne– cessario allo scopo; Bib 1otecaC,1noB1arco 2. 0 A tutte le organizzazioni operaie che, sebbene come tali non partecipino alla lotta. politica., riconoscono la necessità dell'azione politica e parlamentare. Per conseguenza sono esclusi gli anarchici. La verifica dei mandati sarà ratta da ciascun gruppo nazionale, sa.Ivo appello a. una. speciale Commissione di verifica, composta di delegati di tutte le nazionalità. I mandati di nazionalità. che avessero al Congresso meno di 5 delegati. come pure i contestati, saranno sottoposti a detta Commissione. Il prossimo Congresso si terrà in Germania nel 1899. Ove non sia possibile, si terrà. a Parigi nel 1900. Con la quale deliber.izione O lecito credere che sarà raggiunto il duplice intento, di avere dei Congressi esclusivamente socialisti, e di tenere n contatto con quelle organizzazioni operaie che non lo sono ancora esplicitamente; o sarà posto termine al perpetuo ten• tativo degli anlilegalitari per sistema che si mutano in ca villosi legulei, e dei libertari per antonomasia. che attentano alla nostra libertà per convertire quel che deve e vuol essere il Co11g1·esso di un partito, il suo e Consiglio di guerra», in un a~cademico Co11g/'esso di pal'titi, che, scambio di muovere dall'ultimo punto d'arrivo, deve riprendere ab ovo questioni di compo• siziono già definitivamente superate. li gioco di partila. doppia degli anarchici che, mentre, per combatterci, si dichiarano agli antipodi da noi e ci designano mistifi– catori, per entra.re poi a guasta.rei i nostri Congressi ostentano un'identità di fini affatto ranlastica e flnanco una pretesa identità. di origini in Carlo Marx (e baste• rebbe ricordar loro, sul terreno pratico, la storica lolla fra Marx e Bakunin), sarà altlne sventato. Rimarrebbe a dire del voto, su proposta di F!nricoFerri, che rigettava sul capitalismo la responsabilità degli eccidi tli 1.urigo; di un altro promosso da Argyriadès, a favore di Candia, Cuba e Macedonia., che si allargò in un voto a favore di tutti i popoli oppressi dallo stra– niero e assorbi cosi quella discussione sulla questione polacca che meritava. da sola un largo svolgimento . Due gravi appunti furono mossi al Congresso. L'uno circa la scissione, che il Congresso autorizzò, della de• legazione francese in due sezioni distinle: precedente che, ove venisse esteso, scuoterebbe la. stessa base organica di un Congresso ìnlernaziona.le. L'altro relo.– Livo al paradosso per cui il voto di un piccolo paese (Bulgaria e simili), o di una sola razza (polacchi), o di un solo delegato non appartenente neppure al paese che lo delega (Australia), può, nel sistema. delle vot11.– zioni por nazionalità, tenere in iscacco il voto di una. delegazione eJTett.iva e numerosa. di milioni di proletari organizzati (es, lo 'l'rade·s U11ion1). Questa difficoltà per altro non si risolve neppure, crediamo, col sistema opposto, della proporzione numerica.; ogni nazionali1à. ha puro una propria personalità socialista che vuol essere tenuta in considerazione. Non crediamo che il sistema. perfetto possa trovarsi, ma a. motti inconve– nienti si ovvierà. col buon senso dei Congressi, so evite– ranno quelle decisioni che si risolvono in colpi di mag– gioranza a danno delle autonomie nazionali e razionali. Noi. »·imminente pubblicazione: Almanacco Socialista pel 1897 Centesimi 'la> (per posta cent. 30). Contiene sci·iui di Mol'ris, Barbato, De Am.icis, Ca– b_rini, Valel'a, P,·ampolùii, Samoggia, Ferri, Giaco.sa, Podrecca, ecc.; illustrar.ioni, caricalun, musica, ecc. Le commissioni possono dirigersi anche at nostro udìcio.

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