Critica Sociale - Anno VI - n. 23 - 1 dicembre 1896

358 CRITICA SOCIALE La spiegazione delle Trade'sUnions E MOLTE ALTBE COSE Ritorno sulla questione tradunionis~, non ]?01' ri· picco polemico, ma poz•chòessa ne contle~o un altra. d"importanza capitale. come si vedrà po,_;e perchè una sua soluzione chiara o spassionata risolverebbe nello stesso tempo quella che. secondo me, è la pr_in• cipale questione del momento nella pohhca socia– lista. Oli amici t-h, rispondendo alla mia analisi delle tendenze delle Trade"s U11/ons ('). hanno c1·e– duto di poter afferma1·0 che nel g1·a11 corpo tradu– nionista corrono benchònon cosi dense e coordinate corno nel partitd proletal'io tedesco,. le ramifì~r.ioni nervose del socialismo polilico, sv1luppantes1 len · lamento. ma con p1·og1•osso sicm·o. E per questa affc1·mn1.ione si basano sull'aulol'it:\ di Siduey,Vebbs, e 1·icordano il fenomeno del Nuovo tradunionismo. Per troncal'O la questiono ho pensato d~ fa_ro_ sen- 1."altro un'inchiesta, o di inte1·ro~are ind1shnta– mente i c.1pi dei ,•ari gruppi socialisti e delle varie 1ondenze. llyndmau. il veterano del socialismo_ .iuglese, manista rigido, mi risponde che la pohi1ca dello Trat1c·s Untons è acefala e reazionaria. Bax Belfort, l"alh'O principale teorico del socialismo in !nghil– ter1-a, fo1·sc più fllosoro doll'llyndman,. mt nega addil'ittum che le 'f'1•ade's Unions abbiano una politica: la loro influenza ò nulla: nella politica i membri dello Trade·s ruto1is agiscono di proprio impulso, o secondo l'impulso di ben altre forze. Passo ad un altro campo. e interrogo il critico ramnato ed osser,·atorc, Bornnrd . haw, capo dei Pabiani, ed egli mi aO'erma che gli -~perni inglesi hanno economicamenle. ma non pohhcamente, CO· scienza di classe. Tom '.\lann, delrhulepcndenl LabOw· Pa1·ty, idem. Inconh'O un operaio intelli– gentissimo, che in mezzo ngli operai vive, e che facendo il tessitore ha imparato il greco, il latino, il francese. l'italiano, il tedesco, che legge Spencor e Lotze o M,u·x,o seguo il moviment') social~sta sulla Neue Zett, sulltl Crilfca sociale, ccc. Egli mi dichiara che nello 1'rade's Unions l'innesto delle idee politiche socialiste ò assolutamente nullo. E questa rassegna mi pa1'8 che basti. I~il i·o~·icih-ls, dal suo punto di Yista, ha pienamente ragione: le Trade's Unlons sono politicamente un co1·po senza \'ita. In questo sono d"accordo coi miei. bra"i te– deschi duri e quadl'ati; ma solamente 10 questo, badiamo bene. Perchè qui in falli sorge una questione c..1.pitalo, In cui impol'tanza non può esset•e disconosciuta da colo1'0, nella cui coscienza intellettuale il socialismo ò veramente materialismo sto1·ico, pura cristallina formula scientifica, o non una di quelle lìol'ituro cho, pure avendo la prima radice nella _real_tà,si spampanano poi bizza1·1-amonte nel sothle rneb– briante acre della scolastica aslralta o del fanatismo ,•isionario. E la questione ò appunto questa: - Come mni ò possibile che lo sviluppo del fenomeno socialista, di cui ~ln1·:<ed altri hanno pre,•edute ed enumerato con tanta acutezza e lai-ghezza e geninlit:\ lo condizioni produtlrici, sia stato cosi povor'O e rachitico nell'Inghilterra, nel paese in cui ltppunto queste condizioni hanno raggiunto ~1110 stadio da cui tutti gli nltl'i pao:Ji sono aacora 11n– mensamento lontani 7 O cho forse il socialismo mo• derno è un'altra delle tante concezioni aprioristiche, ('I c,·mca soc;are. 1896, nuin. I!>, pag. !9!: Il Co,,o,.n,o ae11, Tl"ad,'.r l 11,on.r (o. ni.). - lbMem. Il. !O. 11:ag. ,Oi: La pal1J><ll delle r,·a•lt:'.r u.. 1on1 (t•k), idealiste del pensiero, e non un ratto, un mo,•i– mcnto prodotto dal minuto immenso larnro della 1-ealt.~,o che il pensiero segue illuminando e pro• vedendo, meteora che segue nell'alto, attratta in– vicibilmente, le grandi correnti delle coset Ora ò appunto qui che io trovo, fuori e contro quei tedeschi che osano di attribuirsi il monopolio del marxismo, il mio piccolo uovo di Colombo (un uovo di colombino, se volete) della questione. E questn spiegazione che elimina le più perplesse confrndd1zloni, e che chiarisce tanti fatti intorno a cui rumoi•eggia una J>olemic..'\ inutilmente rab– bio o. è l'ossel'\'aziono a me fatta e s,•iluppata nella corl'ispondenza sul Congresso di Edimburgo, che cioò il movimento socialista, l'elevazione del prolet..'ll'iato verso l'organizza~ione è av!eouta in Inghilte1'1'a, con fenomeuo unico e granch?~O, sulla linea economica, invece che su quella poht1ca. Da questo punto di vista la funziono delle 'l' rade's Unfons, tracciata eia me in linee sottili o for.se tanto rapide da poter pare1·c, )>81'J'impre·list o che p1·esentavono, un gcroglinco ~izzarro, si rivela in piena luce ed in tutta la sua 1mporlanta. L'alte~za dei salari (ce1•ti sllilled worlwi_en gua~a~nano s!n~ a seicento franchi al mese nei centri 10dustr1ah inglesi), che è la più enlcace smentita a quella smunta teoria matematica del minimo delle sussi– stente, si riduce, insieme colla diminuzione de!le ore di l•voro e colla complessa legislazione pel la– ,·O1·O dello donne o doi fanciulli e per l'educazione ope1•aia, ad un innalzamento reale, positivo della massa del p1-oletariato: rafforzamento dei muscoli, 1·arnnamento dei ner\•i, s,•ilu1>po della coscienza e ciel senso capitale della dignit:\ umaaa. ~nfroutato l'operaio inglese, che la\'ora otto 0!'0 al _gtorno, cl~e logge libri e giornali, che ha Unn•ersuà proprie in cui viene a contatto con tutte le scienze, che ha una casa nitida, che ò insomma uomo nel senso moderno: confrontatelo col bruto denutrito, sordido, primiti, 1 0 ancora nelle idee e nei sentimenti, dello campagne austriache ed italiano. e comprenderete. Ma non voglio dilung,u·mi. e in quest~ articolo mi contento di accennare. Devo pe1·ò rispondere ad un'ossol'vazione, formulatami in lettere e cal'lo– line c1·itiche, con una curiosa unanimità d"igno– rnnza, e colla quale mi si a,•,•~rtiva che _le _'Prq.de's l 'nions t:ot'l'ispoudono alle società operaie italiane, le quali anch'esse sono restie, per cieco conser,•a– lorismo corporativo, all"iutlusso della politica SO· cialista. Pervertimento di fatti peggiore di questo non può da1'Si. l,e società operaie italiane, basate sul mutuo ~rso e su una specie di accattonaggio collettivo, sono composte generalmente di artigian!, o rappresentano un ultimo avanzo del_ cor~r~h– ,·ismo medioevale. Lo Tn,de's Untons 111gles1,rn– \'OCO, constano di p1'0letari o sono basate sul_lal_otta economica e sull'erosione del p1-olìtto cap1tahsla. Indico la differenza e lascio agli intelligenti la doduzione. . .. Ma saliamo 01·a un po' più in alto, e poichè qui ho presentata la spiegazione di una questione di interesso così p1·oro11do,fermiamoci un momento a sviluppal'la in una sintesi rap\da di fronte ~I vasto o vario panorama del movimento operato mo– de1·no. Ora sono ormai cinquant'anni, Carlo Ma1·:<,di• st1·icando il fallo e la concezione del socialismo moderno dal viluppo delle piante parassito di ogni specie che 1•av\•olgevano e nasconderano cogli splendori effimeri dei loro nori fantastici e malati quello che dove,•a poi sorge1·e iu un lt'O~CO_cosi potente e solitario, si rermò, da vero sc1enz1ato,

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