Critica Sociale - Anno VI - n. 23 - 1 dicembre 1896
356 CRITICA SOCIALE nanza, concedere ad ogni famiglia Il suo coltivato ma– gari dietro pagamento di un equo canone ('). Ciò varrebbe specialmenle per l'emigrazione perma– nente, poichè per la temporanea basterebbe assai meno: delle carovane analoghe ma più semplici, aiuti per viaggio ed appoggio continuo all'estero. Sovra.tutto poi istruzione ci vuole, prima e dopo l'emigrazione e sempre, sui propri doveri, sullo condizioni dei paesi ove si va, e cosl via. E i mez.ziper far tutto questo? si chiederà. Comuni, provincie, Governo e Consolati cancellino dai rispettivi bilt\nci le voci voluttuarie o parassite e ne aprano in· l'ecc una di nuova e santa - emigrazione - e i de– nari cl saranno subito senza altre Banche e tasse. Meglio ancoro, dimezzate, signori, lo alte paghe (quelle dol Re, doi ministri, pre(elti, generali, vescO\'i e di tuili i uros-bonnetJ) e aHele dei bei milioni, deposi– tateli nelle grandi Casse di risparmio (che sono rra i pochi istituti ben diretti) ed esse a mezzo delle Casse poslali li amministrino quale ronda per l'emigrazione. Ma, se i miseri contadini ed operai costretti ad emi– grare mi potessero udiN, io vorrei dir loro in un orecchio: « Miei cari, ciò che lo propongo non sarà mai a.ltuato dai Luzzatli, MS.cola,NiLti e compagnia, poichò essi sono troppo amici dei ricchi, dei grandi, e non use– ranno loro mai lo sgarbo di privarli di qualche gaz– zarra alle vostre spalle e men che meno di falcidiare loro gli stipendi. Per arrivare ad ottenere questo che io bo detto e che è 1>urecosi poco e cosi giusto, bisogna che impariate a non badare alle chiacchiere di questa brava gente, bisogna che voi stessi vi impadroniate del Co– mune e del Parlamento. Allora solo aprirete nei loro bilanci quelle voci che pià vi converranno. • E~mco Mu1101.A. l') 011 ottomila a.geni! d'oggi 1>0trebbero bene collocaral In queate tpedizioni. L'INSEGNAMENTO RELIGI SO NELLE SCUOLE Il. La classe capitalistica non si potrà mai difendere dall'accusa di aver abusato del sentimento religioso e di averne fatto un istrumento di coazione e di do– minazione. Su questa questione io scrivevo qualche mose fa ('): « Il sentimento reli$,ioso è un fenomeno naturale. L'uomo primitivo, uscito, per lenta evolm:ione, dalla famiglia delle scimmie antropomorfe, forte di sche• letro e di muscoli, ma sempre debole di mente, ò cil·condato da un insieme ~randioso di fenomeni che lo riempiono di mamv1glia e di terrore. li sor– gere ed il tramontare del sole, della luna e delle stelle, l'alternarsi della luce e delle tenebre, il lampo, il tuono, il fulmine, la bufe1-a che spazza le prime sue messi, il terremoto che gli distl'ugge la caverna o la capanna, tutto ciò è per lui incom– prensibile, maraviglioso e terribile ad un tempo. La sua rozza fantasia crea il Dio benefico che gli dà la luce, il calore, le frutta, il grano, gli animali da caccia e da pesca, ed il Dio malefico, auto,,., delle tenebre, delle bufere, del tuono, del fulmine, del terremoto. Ed innalza preci e compie sagrifici per propiziarsi l'uno o per placare l'altro. Quosto anflleismo, ossia questo sistema di due deità, bene– fica l'una, malefica l'altra, domina anche i pili an· (') Nel e Primo Maggio • del IAr:oraio,-, Ooma"eo, 1890: « La reltglone come ISlrumento di dominazione •· B1b1)tE'ca G no B1arco tichi sistemi religiosi della Persia, dell'India e del– J'Egitto. Infatti, presso i Persiani, Orm.ulz, dio della luce e del bene, è in opposizione con Ahrinuzn, dio delle teneb1'e e del male: nell'antico Egitt~. il buon Ostrtde è contrapposto al cattivo Tifone, e presso gli Indiani il conservatore Visnù è in lotta col rivoluzionario Siva. « E quando all'uomo primitivo la malattia avrà. ucciso il compagno, egli non potrà, per lungo tempo, darsi ragione della morte ed aver pace per la di– partita del suo caro; continuer..\, nella caverna, ad accendere i ruochi ed a preparare il desco vicino al cadavere, convinto che esso sia semplicemente addormentato, che debba alfine risvegliarsi e ri– prendere parte alla vita comune. Nasce cosi il culto dei morti, il culto degli antenati, che, unito alla maraviglia ed al terrore per gli inesplicabili feno– meni della natura, fol'merà la base, lo scheletro dei primitivi sistemi l'eligiosi. Ebbene! del senti– mento religioso, che ha avuto un'origine naturale e che rappresenta l'integrazione delle ignoranze e delle viltà del genere umano atlmverso i secoli, di questo sentimento la classe capitalista ha fatto un istrumento di coazione.,di dominazone e di sfrut– tamento, e lo stesso Vangelo, malgrado il suo spi– rito comunista, è direntato un potente mezzo di protezione della classe dominante. Quale altro si– gnificato può avere la campagna, a base di bugie e di calunnie, che i preti, dal pergamo o dal con– fessionale, ra11nocontro il socialismo? > F. nell'istesso articolo continuavo: « Ma la borghosia (ed è questa la sua gloria più fulgida) ha dato al popolo la libertà di osarne e gli ha sminuzzato, specialmente col mezzo della stampa, il pane della scienza. E il popolo ha co– minciato a p1•ofittare del nuovo prezioso alimento; il suo sangue si ossigena, i suoi muscoli si rinfor– zano, il suo cervello si acuisce; esso abbandona un pochino il cielo e rivolge la sua attenzione a questa terra che esso feconda de' suoi sudo1·i;molta energia popolare, che si disperdeva, in vane speranze, via per gli spazi infiniti, si riconcenti~a sul mondo ed organizza la nuova, la g1·ande coscienza di classe del p1·oletariato intel'liazionale. Ecco il pericolo! Riaprite, riaprite tutte le valvole del cielo e libe• 1-ate la società da questa tensione di vapori ! I troni, i banchi dei Governi, le aule dei parlamenti, le accademie, le unh 1 ersità, perfino le università sono trasrormate in pergami, ed un gran battersi il petto, un gran vociare alla bancarotta della scienza, un gran invocare il ritorno indietro a tutto vapore rie.mpie ed assorda il mondo. • E quindi lof!'icoche l'eccellea,.a del ministro Pri– netti voglia l'msegnamento religioso anche nelle scuole secondarie e che l'eccellenza del ministro Oianturco si proponga di combattere nelle scuole lo scetticismo, l'ateismo e \'incredulità. I socialisti non devono opporsi all'introduzione dell'insegnamento religioso nelle scuole secondarie, anzi la devono desiderare, come devono desiderare e propu(!nare l'istituzione delle facoltà teologiche nelle Unl\'ersità. Ricordo che questa riforma, di cui oggi si parla in Italia timidamente come di una novità pericolosa, fu caldeggiata, nel celebre discorso inaugurale dell'anno scolastico 1885, da Giovanni Cantoni nell'Università di Pavia. ln quel discorso memorabile, l'illustre vecchio, che da tren– t'anni colla parola e cogli scritti combatteva glo– riosamente contro le intemperanze, le improntitudini e le aslaerie del teologismo e dell'ontologismo, in– sorse contro la colpevole acquiescenza del Governo, che tollerava e favoriva fino d'allora, nel campo della pubblica istruzione, le mene della reazione. Ven– gano, vengano, esclamava Gio, 1 aoni Cantoni, le fa. colta teologiche, perché nel confronto fra la scienza
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