Critica Sociale - Anno VI - n. 23 - 1 dicembre 1896

CRITICA SOCIALE 355 o al Banco di Napoli o anche, volendo, a quello d'Italia perchè restino completamente tranquillizzati. . . . Ma saliamo in aere ancor più elevato: occhieggiamo il secondo mirabil progetto, fatica. particolare dell'ono– re,·ole Mii.cola,appena riposato dai trionfi d'Africa, dove ·egli, più eroico ma meno fortunato di quell'unico gior– nalista che vi cadde combattendo, pur in mezzo a di– sperata guerra., non seppe trovare quella morte glo– riosa che invano in tanti rumorosi duelli aveva cercato anche in patria. Egli vuole sostituire i criminosi agenti di emigrazione con un Commissarialo generale CEnh·ale autonomo, che prenda sotto la sua protezione gli emi– granti, li porli nel nuovo mondo e quivi con un fficio di collocamento li consigli e li diriga. Una tassa. da. pagarsi dalle Compagnie di navigazione per ogni emi– grante, e producente oltro un milione e mezzo, paghe• rebbe lo spese di detti istituti, e parecchi 1·egolamenli tli ferro imporrebbero a.Ile stesse Compagnie un tra– Hporto a.Imeno umano della misera. plebe. Con altre di– sposizioni si regolerebbe l'esportazione delle merci. completando il concelto inrormatoro della. legge, Dopo sì profondi sludì il proponente non ha.dunque saputo trar fuori nulla. di meglio che un altro vasto congegno burocrat!co da aggiungersi ai tanti che già. delizia.no l'Italia e che tutt'al più potrebbe esser buono per creare dei soffici posticini a qualche figlio disgra– ziato della borghesi"', ma. ben poco potrebbe giovare ai proletari emigranti. Ma poi, e le spese chi le paghe– rebbe1 Le Compagnie di navigazione, dice egli, con una. parte di ciò che già oggi sono costrette a.sborsare agli agenti, oltrechè esse sarebbero costretle a. trattare umanamente i poveri contadini. Oh l'ingenuo I Non sa egli, che ha vinggiato si a lungo e in Africa e in Ame– rica, che le Compagnie appunto si rifan110 dei premi, che debbono pagare agli agenti, sulla. pelle dei poveri contadini, e se ne riranno tanto più rerocemente quanto pill quei premì sono alti 1 Se dunque farete pagar loro una tassa, esso non po• tranno pill fare i trasporti umanamente: o l'uno o l'altro, altrimenti si riftuleranno. Poichè il sig. Mii.cola dovrebbe sapere che la Società dì navigazione generale italiana, per esempio, che è pure così lautamonto sov– venzionata dallo Stato, dice sempre di far poco buoni affari, e si lagna anche oggi, anche dopo la cuccagna. d'Africa, a torto od a ragione. Io sarei curioso di sa– pere se a queste due proposto erano presenti e che cosa dissero i commenda.tori 1',lorio e Piaggio: al pili al più, debbono aver riso di tanta ingenuità. Lasciamo poi andare la peregrina idea macoliana di conglobare in un solo progetto due materio così di– verse quali remigra1.ione e l'esportazione: non vale la pena di discorrerne o la si spiega forse perchè il pro– gettista avrà. pensato che si tratta sempre, dal più al meno, di merce. E pur troppo, allo stato odierno, ha. dolorosamente ragione. . . . Piuttosto, senza aver tanto viaggiato con incarichi più o meno ufficiali, senza essere un economista. in cattedra, con la sola esperienza acquistata. parlando con molti emigranti e leggendo qualche libro, mi per– metto di esporre anch'io taluna idea su questo grave argomento. Niente intanto Banche, chò ne abbiamo anche troppe in Italia e basterebbero la metà, purchò fossero buone e non infestate da. certi crocefissi. Non tasse nò alle B.., UlC, ""' IIU u Compagnie nè ad altri, che già ricadrebbero infine sempre sugli emigranti. Il concetto primo informatore di una buona legge sull'emigrazione, tanto permanente quanto temporanea, dovrebbe esser quello Ji un in– ter,·ento, di una protezione diretto morale e ma.terialo dello Stato. Nò si gridi al socialismo Ji Stato, alla eterna invocazione di questa provvidenza. Poichè il do• toroso fenomeno non si potrà sopprimere che con un vero benessere generale, cioè col socialismo, o la stessa colonizzazione interna. non potrebbe che lenirlo per ora, e poichò esso interessa vivamente tutta la vita.pubblica della Nazione (1), ò giusto, ò urgente che questa inter· venga a disciplinarlo, a renderne meno tristi e forse anco utili lo esplicazioni. E l'opera materiale e morale dello Sfato ne sarà largamente compensata. Queste masse sovrabbondanti, che oggi ripercuotono all'interno ed all'estero le loro sofferenze morali o fisiche sull'in– tero corpo sociale per ineluttabile necessità, domani aiulat<>, migliorate, quasi redente saranno elemento di pace e di prosperità. per tutti. E la regola di tutti i do– lorosi fenomeni socinli (pauperismo, disoccupazione, ignoranza, delinquenza e via). Del resto la borghesia. non ra essa cosi e più per i suoi membri senza. im– precar tanto al dio Statoi Non mantiene essa coi de– nari di tutti tanto Università, dove quasi gratuitamente educa i suoi figli, tanti uflìci per amministrare i suoi interessi, la polizia per proteggere i suoi averi, l'eser– cito per suo orgoglio e sicurezza 1 Intervenga dunque lo Stato a proteggere l'emigra– zione o cossi una volta la ralsa pietà per i paria inre– lici: intervenga moderatamente, col minor dispendio. Ed ecco come. . . . In ogni Comuno il sindaco od un assessore, con uno dei suoi impiegali, fra lo tante materie più o meno utili, si assuma anche questa dell'emigrazione, racco– gliendo inrormazioni e compilando statistiche, sia sul numero degli emigranti temporanei e permanenti o loro varie condizioni, sia sui paesi e localilà. più adatto a riceYerli e sui modi di ben collocarli. Così fa.cciano i preretti per ogni provincia, od il Governo con uno dei suoi tanti rami parassiti per tullo lo Stato, oJ i nu• merosi Consolati cho sposso ozieggiano alreslero, nonchè le autorità dei porli d'imbarco. Con questo lavoro preparatorio, ad ogni stagione op– portuna, autunno e primavera per solito, sindaci, pre• fetti, Governo, autorità portuali e consoli, rispettiva– mente e d'acco1 1 do 1 raccolgono per tempo le domande di emigrazione con lulti i dati possibili e formano delle vere spedizioni per famiglie, in cui entrano non solo dei miseri villici, ma a.neo operai, ingegneri, medici e via, le forniscono <li un minimum. di mezzi per il viaggio o vitto oltre i loro avori, e le avviano ai porti più adatti, donde salto un continuo controllo pubblico ven– gono imbarca.te o dirette nei val'i paesi interni. Ogni spedizione, già. prima di partire, deve sapere dove e come va e, appena sbarcata, deve essere diretta. a mezzo dei Consola.ti nei luoghi predestinali, dove troverà pronti terreni, abitazioni, provviste, attrezzi o quanto altro occorre por un primo collocamento. In seguito vi si potrebbero rondare delle Cooperath•e tLgri• cole, di consumo, industriali e via, e lo Stato per sè e por gli altri enti concorsivi potrebbe rimborsar.;i delle spese anticipa.lo e, pur mantenendovi un'alta. padro- (I) Nella prima m,t:'t di quest'anno emigrarono circa dueceoto– mi\a ltaUani !

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