Critica Sociale - Anno VI - n. 22 - 16 novembre 1896
CRITICA SOCIALE 347 dell'uomo non SO\•vertono. rispetto a chi le compio, il fondamento del p1•edominio maschile, cioè ì l'ap– porti economici che han fratto alla proprietà pri– vata e alla trasmissione cli questa ai propri figli. fa si che l'uomo si abbandoni a quelle violazioni con maggiore larghezza o minor scrupolo, e, con– seguentemente, professi con molto minor rigore la morale della continuità e unicità dell'amore. Tale opposto giudizio morale ha dunque an– ch'esso la sua radice economica; severo per la donna, le cui infrazioni alla legge della monogamia sconl'olgono rassetto della p,·oprietà famigliare to– gliendo al marito di consacrare tutta. la sua rorza ai produzione e tutta la ricchezza accumulata ai soh figli propri; indul~enle per• l'uomo, che, anche violando la fedeltà comugale, non ree.i alla prop,fa famiglia tali conseguenze. E il diverso giudizio che, in considerazione della diversa portata economica delle conseguenze, reca la società sul medesimo atto, secondo che compiuto da persone dell"uno o dell'altro sesso, è rispecchiato a meraviglia dai no• sfri C()(liciche, vietando senza restrizioni l"adul– terio della donna, non lo inibiscono all'uomo, purchè non conduca la. concubina in casa. La teoria che il sentimento dell"amore, quando esso sia verace, profondo, elevato, O duraturo pe1· tutta la vita, ò adunque soltanto una emanazione intellettuale della monogamia indissolubile, la quale è, a sua volta, emanazione giuridica d'un dete,·mi• nato atteggiarsi dei rapporti economici._ Ma quella teoria ripercote dal suo canto la sua ofllcacia sulla istituzione giuridica da cui scaturisce; perché, ri– badendo nelle coscienze il dogma che ramare é e dev·essere unico, continuo, inalterabile, finisce poi· Ossarvelo con una trama artificiosa e fallace di sentimenti e di emozioni; sicché da ultimo osso apparisce sorgere spontaneamente nella coscienza; e sembra quindi che nella stessa l'Oce della co– scienza umana si trovi la ragione dell'istituto giu– ridico che, esso invece, di quel dogma è la ragione e la base. . .. Ma la società capitalista ,·aggira perpetuamente in un cerchio di contraddizioni. Essa O costretta a creare il proletariato e ha co11esso scatenato noi proprio seno la forza che la spinge al dissoh"i– mento. Essa fa sorgere la monogamia indissolubile e crescere insieme le condizioni della sua rovina. Come la rendita, nella forma di produzione capi– talisfa, va naturalmente elidendosi e diventando impossibile, cosi i rapporti ses uali nella società bor11heseassumono come rorma normale di soddi– sfacimento la monogamia indissolubile e nello stesso tempo incontrano ostacoli sempre più forti a tro– vare il loro soddisfacimento in questa forma nor– male. Infatti, se, come abbiamo veduto, la monogamia divenne necessaria pe1• l'aumentarai della ricchezza privata di cui il padre vuol fare eredi i figli suoi propri, ne veniva anche che al padre doveva in– combere il produrre la ricchezza da lasciare ai figli e in generale il ma11tenimento della famiglia. ,. La famiglia a base paterna, scrive il Loria ('), non è che un prodotlo della necessità di ottenere te sussistenze mediante la produzione, necessit;_\che s'impone all'indomani del periodo p1•eistorico, o che, facendo dipendere dal lal'oro del produttore il mantenimento dei membri improduttivi della fa– miglia, abbandona questi in potere del padre. » Ma, a mano a mano che il disagio va invadendo, dal proletariato alla piccola borgl1esia e da questa alla media, la più gran parte della società, la pro– duzione delle sussistenze necessarie al manteni- ( 1) Lo&rA, Altall•i della proprleld capuau,ta, Il, p:i,g, 466. 10 lj n o mento della fami~lia si rende sempre più dirficile. Onde i matrimom diventano sempre più rari ('), e s'aumentano tutti i mali fisici e morali enume• rati recentemente con tanta evidenza dallo Star– kenbur~. Rosta cosi sempre maggioi•mente priva di sodchsfacimento normalo la « fame d'amore :., come direbbe il Momigliano, o, attorno alle peri– pezie d'un biso~no il cui appagamento è reso sempre pili difllcile e 1rregola1•0, ha campo di esercitarsi senza posa la letteratu1•a, crretto, qui, nell'istesso tempo e fomite di corruzione, e causa che il sen– timento dell"amore assuma nella coscienza una rol'ma sempre pili artificiale, o, come direbbe il Bourgel ('), letlerada. Parallelamente, due falli cho stanno in perrotta antitesi colla monogamia j)ren– dono proporzioni finora sconosciute: la prostituzione e l'adulterio. E, da ultimo, lo stesso istituto del matrimonio, stretto nella gran pa1·te dei casi per considerazioni economiche e sociali, non soddisfa pili nò alla leggo della migliore selezione sessuale, nè al soddisfacimento di quell'amore di cui, se– condo i moralisti borghesi, sarebbe la consacra• zione più ele,·ata. « li matrimonio parigino. scrive il Fer1•e1'0, è un semplice affa1·e,un contratto com– binato dieu•o calcoli 111 gran maggioranza di carat– toz·e finanzia1·io.... In sostanza questo matrimonio p:.u-igino non è una istituziono molto dirferento dal mafrimonio come si frova lra le popolazioni ba1•– bare, in cui i costumi sono ancom troppo poco ingentiliti e i sentimenti tro1)po poco 1•afllnati perchè all"unione dell'uomo colla donna si associno altl'e ideo che quello del pl'opi-io interesse. • ('l Ciò che dimostra una volta di più come l"istiluto clollamonogamia indissolubile non rappresenti affatto l'attuazione pratica d'un progresso dell"etica ses• suale, perché anche in osso i rapporti morali tra i due sessi mantengono quel carattere di rozzezza e di gretlez,.a che al'evano nell'epoca della bar• barie; con questo di pit'1(aggiunge il Ferre1•0) che, se nelrepoca barbal'a tale ca1-attero potm•a essere tollerato per lo scarso s,•iluppo delle passioni, dei sentimenti, dei gusti, della variol.:-\ delle indoli, mollo meno può esse1·0 tollerato nolltl societ.\ mo– derna, dove le passioni sono diventate più vh•e, i sentimenti più delicati, i temperamenti pili di"e,~si o più suscettibili. E con questo ancora, aggiungiamo uoi, che nol\'opoca barbara non esisteva il senti– mento dell"amore sessuale incli\'icluale, il comunismo sessuale producendo naturalmente anche l'indiffe• renzn nella scelta, e non potendo la passione ,•iva e esclusiva per un determinato individuo essere sentita. L'amore sessuale individuale, che è di fot·· mazione relati\"amente recente (') , rappresenta dunque veramente uno stadio morale più avanzato nei rapporti gene~iaci. Ma ecco che appunto questo sentimont.o più nobile ed elevato trova, nel matri• monio borghese desc1·itto dal Forrero, non gi.\ il suo soddisfacimento, ma quasi sempre il suo più rorte ostacolo, anzi una insupe1-abile barriera. « Un padre o una madre parigini (scrive infatti il Fer– re1'0 nell'articolo citato) sono sempre attenti a spiare la nascita d'un simile sentimento nel cuore d"nn figlio o d"uua figlia, per essere 1wo11ti a spegnerlo .... e quando il sentimento sia Etià nato o· cresciuto, non dubitano spesso di fargli violenza. » Co~icchè, infine, la monogamia indissolubile apparisce essere non già la conseguenza di una momle più progre• ( 1) STARKKN'IIURO, r..a ml•erla .,.,ualo del no,t,·I tempi', San– dron. 18·6, Announ. 1ta.tl1t. 1') vegga.1ene a prova. ln1leme con qua•i tulll I romanzi del Douaol'T, la sua Ph1,1•lolog1,do ,•amour ou><krnt. (I) OUOLl~LMO PBRRKRO, ft114jrlmo11i P4rig01I, nell'ftllUlra•fon, Uallana del !I giugno 1696. I') crr. R:,i:011u, Op. co., pag. iS--110.
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